Bagnaia pilota di un altro pianeta, nessuno ragiona come lui a 300 km/h

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Paolo Lorenzi

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Pecco Bagnaia è un campione che sorprende ogni volta: qualità e aspetti del suo carattere spuntano d'incanto a rompere un'immagine fin troppo statica. Stratega come nessun altro, analizza consumi e comportamenti in pista a 300 all'ora. Obiettivamente è di una qualità superiore

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Come ha detto il suo capo tecnico Gabarrini: "Pecco è un puzzle che si compone di gara in gara". In altre parole, il campione sorprende ogni volta. Qualità e aspetti del suo carattere, nascosti sotto quella patina di serena compostezza, dietro quell'espressione compita, spuntano d'incanto a rompere un'immagine fin troppo statica. Questo è Pecco, il lato nascosto di un campione che sa stupire e obbliga a rivalutare il pensiero e a riformare il giudizio ogni domenica. Stratega come nessun altro, lui analizza consumi e comportamenti in pista a 300 all'ora, mentre insegue, e deve difendersi da chi lo incalza. Obiettivamente è di una qualità superiore, pilota di un altro pianeta. Lo ripetono spesso i suoi avversari, e lui conferma in corsa.

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L'azzardo calcolato di Pecco

In Germania ha capito subito che il ritmo di Martin e Morbidelli non avrebbe retto alla distanza, ha conservato qualche decimo nel taschino per consentire alle sue gomme di riprendere la pressione giusta. Poi ha martellato sul ritmo, inesorabile e implacabile, sapendo di rischiare molto. Un azzardo calcolato perché se "qualcosa doveva succedere" (parole sue), è poi capitata a quell’altro. "Testardo" lo ha definito Gabarrini. Tenace è l'immagine che regala da due anni a questa parte. Lucido e coraggioso potrebbero aggiungere chi lo conosce a fondo. Forse Martin potrebbe imparare qualcosa da lui, non certo sulla guida. Talento ne ha da vendere lo spagnolo, ma un pizzico di freddezza in certi frangenti non gli guasterebbe. Lui è impulso e velocità, cuore e coraggio. Il ragionamento non è la sua qualità principale. Per quella bisogna rivolgersi a Pecco Bagnaia.

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