
MotoGP, Moto2 e Moto3: il pagellone del 2021. Promossi e bocciati a cura di Paolo Beltramo
Il 2021 oggi chiude i battenti: l'ultima stagione delle due ruote va considerata negativa in assoluto per la morte al Mugello del pilota svizzero di appena 19 anni Jason Dupasquier. Peccato, perché altrimenti sarebbe stato molto bello, visto da dove si partiva e le difficoltà da superare: ripercorriamolo analizzando le tre categorie (pagelle a cura di Paolo Beltramo)

Per primo votiamo, giudichiamo, valutiamo il Campionato 2021 nel suo insieme. Considerandolo negativo in assoluto per la morte al Mugello di Jason Dupasquier, pilota svizzero di soli 19 anni, che ha perso la vita nel modo ormai quasi unico perché possa accadere una tragedia: è stato investito dopo una caduta da chi lo seguiva. Tute, caschi, air-bag, spazi di fuga, air-fence davanti ai guard-rail, modifiche ai tracciati, agli asfalti, molto è stato fatto, ma dall’investimento al momento si è ancora quasi indifesi.
Il film del 2021
Peccato davvero, perché altrimenti questo mondiale sarebbe stato molto bello, considerando da dove si partiva e le difficoltà enormi da superare. Abbiamo avuto un altro giovane fenomeno campione del mondo dopo Mir, Quartararo, dopo Suzuki, Yamaha e una Ducati sempre competitiva e con 6 vittorie! 18 gare disputate su 14 circuiti diversi (soltanto 4 "doppiette": Qatar, Misano, Portogallo, Austria) a segnalare che le cose stanno migliorando soprattutto considerando le 3 trasferte extraeuropee (Qatar x 2, Austin).
Il film del 2021
Lo spettacolo che è andato in scena ovunque e in tutte le categorie, con molti giovani prossimi fenomeni a ipotecare il futuro e ad annunciare con forza il cambio di generazione in corso. Beh, al Motomondiale nel suo complesso darei 9 perché ci sono da limare atteggiamenti sbagliati di troppi piloti e a volte poco equilibrio dei giudici. Comunque sia, errare humanum est. Vedremo se diventerà diabolico perseverando.
Il film del 2021
VALENTINO ROSSI - Il suo addio ai Gran Premi è stato celebrato come meritava, ma non c'è festa, cerimonia, tributo che possa dire davvero cosa è stato il Doctor per questo sport. Insieme a lui e al suo modo di crescere correndo, di vincere, festeggiare, far ridere, incavolare, di parlare, di essere serio ed ironico insieme, intelligente, spettacolare, innovativo, leggero e tosto, cattivo e dolce, umano ed inarrivabile, sorridente ed impegnato da oltre 25 anni.
Valentino Rossi, lo speciale ritiro
Trasversale come soltanto il suo amico Sic, cioè amato da uomini, donne, bambini, anziani, nonni, motociclisti e non. Ha guidato le 125 2T, le 250 2T, le 500 2T, le prime MotoGP 990cc, quelle di 800cc, infine le 1000 vincendo con ognuna di queste moto, adattandosi, cambiando, imparando, mai mollando.
Valentino Rossi, lo speciale ritiro
Amato da quasi tutti gli appassionati, però anche odiato da molti che non hanno capito che senza di lui non avrebbero mai avuto una così grande possibilità di sfogare il proprio risentimento. Insomma, Vale, grande per tutti anche per ha vissuto la propria esistenza passandola tutta a criticarlo e odiarlo senza capire che se ci sono stati, lo devono a lui. Il lungo amore con Yamaha, tradito soltanto per 2 stagioni in Ducati (2011 e ’12).
Valentino Rossi, lo speciale ritiro
E poi quest’ultima triste stagione portata comunque a termine, nonostante la possibilità di smettere prima. Ma non sarebbe stato da lui che col motociclismo ha sempre avuto un rapporto sincero e diretto, senza inganni e con un’enorme passione. Ciao Vale, Vale-va davvero la pena esserci. E così, tanto per confermare che di mito e leggenda si tratta, la gara di Valencia, l’ultima, si è disputata il 14/11/21. Numeri che, sommati, fanno 46.
Valentino Rossi, lo speciale ritiro
FABIO QUARTARARO - "El Diablo" ha confermato le impressioni, le sensazioni, quell’aurea da campione che lo circondava. Dopo una prima stagione bella, ma da rookie, una seconda con tre successi e poi un po’ troppa instabilità, al terzo tentativo ha dominato il campionato guidando la sua Yamaha come fossero un corpo solo, un’opera d’arte il continuo movimento, armonico, bello, veloce: 10. È lui il successore di Joan Mir, che con una Suzuki meno competitiva dello scorso anno non ha realmente potuto difendere la sua corona (7).
Il 2021 di Quartararo
In Yamaha, invece, il solo Fabio ha fatto il suo dovere: Vinales si sa che ha rotto e se ne è andato all’Aprilia senza per ora concludere alcunché di speciale (4). Morbidelli, salito alla squadra ufficiale per sostituire lo spagnolo, ha dovuto farsi operare al ginocchio sinistro e ancora adesso soffre le conseguenze dell’intervento e dell’obbligatorio scarso allenamento (NG).

FRANCESCO BAGNAIA - Un'altra grande certezza vista in questo 2021. Pure lui, dopo qualche sfortuna all’inizio e un paio di errori, ha dimostrato di poter vincere il mondiale MotoGP vincendo 3 gare, finendo secondo in altre 3 e chiudendo vicecampione del mondo. Insomma un’altra opera d’arte che sfreccia come in quei disegni futuristi degli anni ’20 dello scorso secolo: bello da vedere, emozionante, veloce, elegantemente rosso nazionale dei motori e nella guida.
Bagnaia: "Abbiamo buonissime basi per il 2022"
Ha conquistato alcune pole position sfoderando giri semplicemente perfetti, senza il minimo difetto, con quella dolcezza cattiva, aggressiva, quell’eleganza assoluta. Bravo Pecco (9), brava Ducati (10). Insieme al torinese di Tavullia il team ha consentito di disputare una bella stagione anche a Jack Miller (2 successi) che però è caduto troppe volte come al solito (7).
Dall'Igna: "Faremo di tutto per vincere nel 2022"
Benissimo anche i due rookie Martin (addirittura un successo) e Bastianini, che io giudico di pari efficacia e bravura (8). Alla fine il titolo di rookie dell'anno 2021 è andato allo spagnolo della Pramac. Ci si aspettava un po’ di più da Zarco, cioè la prima vittoria, invece guizzi, sprazzi, ma poca solidità e costanza (6). Male, ci dispiace doverlo ammettere, Luca Marini, rarissimi sprazzi e pochissima resa. Lui è così, deve sentirsi sicuro, imparare bene prima di diventare vincente: speriamo nel prossimo campionato con la squadra Ducati VR46
Martin operato, ora testa al 2022
MARC MARQUEZ - Oramai la sua vera competizione, la gara più difficile è col suo corpo che non smette di torturarlo: dopo l’omero e la spalla, oramai risalenti ad inizio campionato 2020, con 3 operazioni, infezioni e continue cure, ci mancava soltanto il problema al nervo ottico già feritosi nelle prove del maledetto GP di Malesia 2011. A causa di un ultimo trauma in allenamento soffre di diplopia, ci vede cioè doppio.
Marquez, piccoli progressi
Il 22 dicembre gli ultimi aggiornamenti: la fase di recupero dalla diplopia sta proseguendo positivamente, Marc può continuare con fiducia nel piano di riabilitazione con l'obiettivo di arrivare pronto all'inizio della nuova stagione. Peccato per il suo 2021, perché stava tornando quasi lui, aveva comunque vinto 3 gare, le ultime due prima dello stop forzato di Portimao. Insomma dispiace e preoccupa perché, come per Rossi, può stare antipatico, ma con Marquez in pista le gare sono un’altra cosa. Migliore. In bocca al Lupazzo, quindi e a presto.
Marquez, piccoli progressi
DANILO PETRUCCI - Ciao e divertiti! Danilone smette con la MotoGP e la pista asfaltata e si butta sulle piste dei deserti del mondo, sempre con KTM. La sua stagione è stata pessima, giusto capire che al peso e al fisico non ci sono rimedi e passare alla sua seconda grande passione: il fuoristrada, quello bello, affascinante e avventuroso. Maluccio anche KTM dopo che lo scorso anno aveva impensierito tutti gli avversari.
Il film del 2021
APRILIA - Il team cresce grazie ad Aleix Espargaro, veloce, ma comunque sempre troppe volte in terra e all’impegno della casa Aprilia ha mostrato interessantissimi progressi. La moto e bella, il motore fantastico: piccolo, compatto, brillante, modernissimo. Vinales per ora non ha ancora capito la moto, Aprilia lo ha preso dopo la rottura con Yamaha e ha fatto bene visto che lo spagnolo come qualità e talento sarebbe un Top. Purtroppo psicologicamente non è solido come dimostrato alla Yamaha si spera diventi.
Il film del 2021
Bella MotoGP comunque con gare solitamente interessanti, molti nomi nuovi che sono spuntati in alto sulle classifiche a garanzia di un futuro pieno e divertente anche senza Rossi, Petrucci e magari con un Marquez ancora per un po’ non a pieno regime. Vedremo anche gli interessanti esordienti.
Bastianini: "Nel 2022 obiettivo top 5 in ogni GP"
GARDNER-FERNANDEZ - Compagni di lotta. Remy Gardner, il vincitore e campione e Raul Fernandez l’esordiente e sconfitto, compagni di squadra quest’anno e anche il prossimo in MotoGP. Meritano un bel 10 entrambi perché in realtà nessuno ha mai messo in discussione il loro dominio, la loro forza. Il figlio di Wayne ha meritato dopo anni di militanza un titolo mondiale mentre Raul ha stupito, incantato, lasciati spesso esterrefatti per il suo talento giocandosi pole, gare e mondiale da esordiente in Moto2. Complimenti, 10 e loro e 10 al team Ajo.
Il film del 2021
PEDRO ACOSTA - Il giovane vecchio. 17 anni, esordiente in Moto3, ha vinto il titolo. Qualcosa di straordinario dovuto anche al suo carattere forte, duro, serio. Spesso a guardarlo sembrava avere molti più anni, poi quando rideva tornava ad essere il ragazzino fenomeno che è. 10 per le 6 vittorie e la costanza.
Il film del 2021
DENNIS FOGGIA - Contro ha avuto soprattutto Foggia, che avrebbe potuto giocarsi il titolo non fosse stato steso da una follia di Binder a Portimao. 10 anche a lui che è riuscito a riprendersi da una metà di stagione difficile anche nei rapporti col team. Bene anche Garcia, Fenati e Antonelli. Insomma c’è ancora dell’Italia su cui puntare.
Il film del 2021
I lati brutti di questo 2021 della moto sono stati i 3 incidenti mortali di giovanissimi piloti, la scomparsa di moltissimi grandi vecchi del nostro settore come Fausto Gresini, Roberto Marchesini, Aurelio Longoni, Gilba Milani, Gianfranco Castiglioni, Reinhold Roth… anche per loro questo di fine stagione è un sorriso col lacrimone. Le moto come la vita, giusto così