MotoGP a Valencia: l'analisi del circuito a cura di Mauro Sanchini
A Valencia va in scena l'ultimo atto del Mondiale, il duello finale per la conquista del titolo tra Bagnaia e Martin, a -21 in classifica dal ducatista. E allora scopriamo con Mauro Sanchini i segreti del tracciato spagnolo, curva dopo curva. Sabato la Sprint alle 15 e domenica la gara lunga alla stessa ora: in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
- Il Gran Premio della Comunità Valenciana è una tappa fissa del Motomondiale dal 1999 e dal 2002 ospita l'ultima gara del campionato (ad eccezione del 2020, quando si corse la penultima). Il circuito è intitolato al pilota spagnolo Riccardo Tormo, vincitore di due titoli Mondiali nella classe 50, prematuramente scomparso nel 1998.
- Sebbene il circuito sia abbastanza piccolo, l'edificio principale ospita una cinquantina di box e le lunghe tribune che circondano la pista come in uno stadio possono contenere oltre 150mila spettatori. Due curve del circuito portano il nome di due grandi piloti spagnoli: Jorge Martinez Aspar e Angel Nieto.
- Il giro record della pista appartiene a Jorge Lorenzo, su Yamaha, stabilito nel 2016: 1'29:401 il tempo del pilota maiorchino, a una velocità media di 161.2 km/h.
- I piloti che hanno vinto di più in top-class a Valencia sono Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, recordman del Gran Premio spagnolo con 4 successi. Due vittorie per Valentino Rossi, Casey Stoner e Marc Marquez.
- L'anno scorso vinse Alex Rins, nell'ultima gara della Suzuki, ai saluti. Ma il 6 novembre del 2022 è soprattutto il giorno del trionfo Mondiale di Pecco Bagnaia e della Ducati: al torinese basta il 9° posto a Valencia (il rivale Quartararo è 4°) per un successo storico. La 'Rossa' che torna a festeggiare un titolo piloti 15 anni dopo Stoner e un italiano è di nuovo iridato in top class a 13 anni dall'ultimo acuto di Rossi. In più, 50 anni dopo Giacomo Agostini sulla MV Augusta (1972), un pilota di casa nostra vince su moto italiana!
- Il circuito è lungo 4.005 metri e largo 12, con 14 curve: 9 a sinistra e 5 a destra.
- Il rettilineo di partenza è lungo 876 metri e la potenza del motore è fondamentale, soprattutto nella seconda parte.
- Secondo i dati Brembo, i piloti della MotoGP utilizzano i freni in 9 delle 14 curve del Circuit Ricardo Tormo e non esistono due curve di fila in cui non vi facciano ricorso almeno una volta. Delle 9 frenate, solo una - la prima - è classificata come impegnativa per l'impianto frenante, 4 sono di media difficoltà e le restanti 4 scarsamente impegnative.
- La staccata più dura per le MotoGP è, appunto, la prima dopo il traguardo.
- Le moto passano da 325 km/h a 134 km/h in 4,3 secondi in cui percorrono 238 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 6,3 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,7 g mentre la pressione del liquido freno raggiunge i 12 bar.
- Tutti i dati completi elaborati da Brembo relativi a Curva 1.
- All'uscita della 1 sarà determinante aver preso la corda nel punto giusto per affrontare al meglio Curva 2, un tornante molto stretto a sinistra, una staccata ad angolo acuto dove si possono effettuare tanti sorpassi.
- Dalla 2 le moto si 'raddrizzano' in leggera discesa verso una sorta di 'serpentone' di curve, a partire dalla 3: molto aperta e a gran velocità di percorrenza, dove effettuare dei sorpassi è parecchio complicato perché è facile poi venire incrociati.
- Dopo la staccata della 3 si arriva alle 4 e 5, due curve 'gemelle', le prime a destra dopo tante svolte a sinistra. E proprio per questo occorrerà fare particolare attenzione: perché se la gomma è troppo fredda - facile, specialmente con le temperature di novembre - il rischio di scivolare sull'anteriore è sempre dietro l'angolo.
- Usciti dalla 5, gran 'manata' di acceleratore ed eccoci in Curva 6, di nuovo a sinistra e leggermente in salita.
- La 6 va affrontata con buona velocità di percorrenza - specialmente in uscita - per spingere sul medio-lungo rettilineo e tagliare la 7 con il gas in mano prima della staccata di Curva 8.
- La 8 è un curvone a sinistra che gira tondo, a raggio largo, il secondo 'serpentone' del circuito valenciano.
- Dalla 8 si esce molto larghi sulla sinistra per un breve rettilineo che porta al cambio di direzione 9-10, velocissimo: essenziale affrontarlo con una traiettoria perfetta (o quasi).
- Nella 10 si torna ad appoggiare la gomma sulla destra dopo 4 curve a sinistra. Un punto complicatissimo, dove abbiamo assistito a tantissime cadute in passato perché il cambio di direzione è molto veloce, con peso e trasferimento di carico sull'anteriore e il freno in mano per la staccata della 11.
- Curva 11 è un tornante molto stretto, piuttosto chiuso, che gira di 180 gradi. Sarà importante uscire bene sul cordolo esterno, magari sacrificare un po' la velocità di percorrenza, per lanciarsi bene sul piccolo rettilineo e tenersi pronti ad approfittare di un passo falso per portare l'eventuale attacco.
- Curva 12 è molto particolare, cortissima, un angolo secco sulla destra di 90 gradi, una sorta di 'becco' da fare a gran velocità sul cordolo esterno per lanciarsi al meglio verso il curvone della 13.
- Un curvone lunghissimo in piena accelerazione che prima sale e a metà comincia a scendere: non può portare a un sorpasso ma potrebbe provocarlo alla staccata della 14, dall'interno.
- La 14 è un altro tornante secco a sinistra che se preparato bene - spalancando il gas molto presto - potrebbe consentire il sorpasso sul rettilineo del traguardo!
- A Valencia va in scena dunque l'ultimo atto della sfida per il titolo tra Bagnaia e Martin: Pecco arriva al GP conclusivo con 21 punti di vantaggio e potrebbe già confermarsi campione nella Sprint di sabato 25 novembre (ore 15), qualora dovesse guadagnare almeno 4 punti sul rivale. Altrimenti sarà la gara lunga di domenica (sempre alle 15) a decretare il vincitore del Mondiale. Prima della top class spazio alla Moto3 (alle 12) e alla Moto2 (alle 13.15). Tutto in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e NOW.