
MotoGP, GP Valencia: l'analisi del circuito a cura di Mauro Sanchini
A Valencia va in scena l'ultimo atto del Mondiale, il duello finale per la conquista del titolo tra Bagnaia e Quartararo, a -23 in classifica dal ducatista. E allora scopriamo con Mauro Sanchini i segreti del tracciato spagnolo, curva dopo curva. La gara è in diretta domenica 6 novembre alle 14 su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

Il Gran Premio della Comunità Valenciana è una tappa fissa del Motomondiale dal 1999 e dal 2002 ospita l'ultima gara del campionato (ad eccezione del 2020, quando si corse la penultima). Il circuito è intitolato al pilota spagnolo Riccardo Tormo, vincitore di due titoli Mondiali nella classe 50, prematuramente scomparso nel 1998.

Sebbene il circuito sia abbastanza piccolo, l'edificio principale ospita una cinquantina di box e le lunghe tribune che circondano la pista come in uno stadio possono contenere oltre 150mila spettatori. Due curve del circuito portano il nome di due grandi piloti spagnoli: Jorge Martinez Aspar e Angel Nieto.

Il giro record in gara è di Pecco Bagnaia su Ducati: 1'31.042 a una velocità media di 158.3 km/h, nel 2021.

Ma il Gran Premio del 2021 viene ricordato soprattutto perché è stato l'ultimo della carriera per Valentino Rossi, portato in trionfo al termine della gara (chiusa al 10° posto). "Fare stage diving come Jim Morrison a Los Angeles era sempre stato il mio sogno", la battuta del Dottore dopo il 'tuffo' su una folla di amici e colleghi a Valencia.

Secondo i dati Brembo, i piloti della MotoGP utilizzano i freni in 9 delle 14 curve del Circuit Ricardo Tormo e non esistono due curve di fila in cui non vi facciano ricorso almeno una volta. Delle 9 frenate, solo una - la prima - è classificata come impegnativa per l'impianto frenante, 4 sono di media difficoltà e le restanti 4 scarsamente impegnative.

Dopo la staccata della 3 si arriva alle 4 e 5, due curve 'gemelle', le prime a destra dopo tante svolte a sinistra. E proprio per questo occorrerà fare particolare attenzione: perché se la gomma è troppo fredda - facile, specialmente con le temperature di novembre - il rischio di scivolare sull'anteriore è sempre dietro l'angolo.

La 8 è un curvone a sinistra che gira tondo, a raggio largo, il secondo 'serpentone' del circuito valenciano.

Dalla 8 si esce molto larghi sulla sinistra per un breve rettilineo che porta al cambio di direzione 9-10, velocissimo: essenziale affrontarlo con una traiettoria perfetta (o quasi).

Nella 10 si torna ad appoggiare la gomma sulla destra dopo 4 curve a sinistra. Un punto complicatissimo, dove abbiamo assistito a tantissime cadute in passato perché il cambio di direzione è molto veloce, con peso e trasferimento di carico sull'anteriore e il freno in mano per la staccata della 11.

Curva 11 è un tornante molto stretto, piuttosto chiuso, che gira di 180 gradi. Sarà importante uscire bene sul cordolo esterno, magari sacrificare un po' la velocità di percorrenza, per lanciarsi bene sul piccolo rettilineo e tenersi pronti ad approfittare di un passo falso per portare l'eventuale attacco.

La 14 è un altro tornante secco a sinistra che se preparato bene - spalancando il gas molto presto - potrebbe consentire il sorpasso sul rettilineo del traguardo!