Ferrari si veste di blu a Monza: i precedenti nella storia della F1
La Ferrari tornerà a vestirsi di blu per il Gran Premio di Monza, seconda gara di casa della stagione dopo Imola. Il primo a scendere in pista con quelle tonalità fu Ascari, che pensava portassero fortuna. Dopo ci sono stati Surtees, Lauda e Regazzoni, prima di arrivare a Leclerc e Sainz nel 2024, in occasione del GP di Miami. La F1 torna a Monza dal 5 al 7 settembre: live su Sky e in streaming su NOW
FERRARI, PER IL GP DI MONZA 2025 RISPUNTA IL BLU
- In occasione del prossimo GP di casa, a Monza, la Scuderia ha annunciato un nuovo kit speciale che guarda al passato della Rossa. Il blu è il colore principale, con dei tocchi di bianco e un rimando ben preciso: si va indietro di 50 anni, al 1975, anno del primo titolo Mondiale conquistato da Niki Lauda con il Cavallino Rampante al volante della 312T.
MA NON E' LA PRIMA VOLTA... A MIAMI, NEL 2024, ECCO UN ALTRO OMAGGIO
- La Ferrari a tinte azzurre è stata la novità del GP di Miami nel 2024. Una novità per le nuove generazioni, ma chi ha buona memoria lo ricorderà nel passato del Cavallino a intermittenza fino al 1975. Le sfumature La Plata e Dino, che la Rossa (e azzurra) ha presentato in Florida, sono state un tuffo nel passato.
- Leclerc e Sainz sfoggiarono tute e caschi blu durante tutto il corso del weekend, così come il resto della squadra. Nella giornata di domenica, invece, anche gli altri meccanici avranno degli indumenti ingnifughi nella tonalità Dino.
- Nel 1952 Alberto Ascari vinse il primo mondiale della storia Ferrari con la monoposto che aveva un circolino azzurro disegnato sul muso. Il pilota italiano era molto scaramantico e, dopo la 500 miglia di Indianapolis con la Ferrari 375 Special che presentava quel motivo, decise di ereditarlo anche per la Formula 1. Inoltre, la tonalità La Plata era quella adottata da macchine e piloti argentini ma anche ad Ascari piaceva, tant'è che era solito vestire una maglietta azzurra con il casco coordinato perché pensava portasse buona sorte.
- Negli anni Sessanta, il connubio con il rosso era largamente diffuso. I cerchi della 158 F1 con cui John Surtees vinse il mondiale esattamente sessant'anni fa erano dipinti di azzurro. Una particolarità di quella Ferrari N.A.R.T (North American Racing Team) con cui l'inglese trionfò e si schierò in griglia con macchine bianco e blu, i colori americani. Questo perché Enzo Ferrari, all’epoca, era in rotta di collisione con la federazione italiana per colpa della mancata omologazione della 250 LM e così si “appoggiò”, appunto, alla N.A.R.T.
- La stessa tinta era anche nelle tute di Lorenzo Bandini, Ludovico Scarfiotti e Chris Amon. Ma anche Niki Lauda al primo anno con la Scuderia adottava quei colori, come i camici dei meccanici e degli operai a Maranello.
- L’azzurro Dino piaceva molto ai piloti degli anni Settanta, soprattutto ad Arturo Merzario e Clay Regazzoni. Lo svizzero fu l’ultimo a sfoggiare questa tonalità nel 1974. Dall’anno successivo il rosso diventò il colore ufficiale anche dei meccanici e degli operai anche per ragioni di sponsor.