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Valentino Rossi illeso dopo l'incidente tra Zarco e Morbidelli: "Grande rischio". VIDEO

GP Austria

Grandissima paura per Rossi nel GP d'Austria: contatto Zarco-Morbidelli ad alta velocità, le moto volano ad oltre 300km/h e la Yamaha di Morbidelli attraversa la pista sfiorando la M1 di Valentino. "Sono scosso, è stato il rischio più grande della mia carriera- commenta il Dottore a Sky -. La direzione gara deve fare qualcosa contro Zarco perché ha frenato apposta davanti a Franco per non farsi superare"

VIDEO. INCIDENTE IN MOTOGP: PENALIZZAZIONE PER ZARCO?

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"Il santo dei motociclisti ha fatto veramente un grande lavoro". Rossi riassume così la domenica del GP d'Austria, caratterizzata da due spaventosi incidenti, uno in Moto2 e uno in MotoGP. Nella gara della Moto2 Syahrin ha centrato la moto di Bastianini dopo una caduta di Enea, ma per fortuna il pilota malese non ha riportato nessuna frattura significativa (qui il video).  Poi è scesa in pista la MotoGP, con un brivido al 9° giro: Morbidelli prova a superare all'esterno Zarco, il francese si allarga, frena ed entra in contatto con la Yamaha del pilota italo-brasiliano. La moto di Franco va dritto per dritto, vola da altissima velocità e sfiora alla curva 3 il casco di Rossi, passando per un soffio tra Valentino e Vinales. Un vero e proprio miracolo. Il Dottore torna al box scosso dopo la bandiera rossa, ma poi trova la forza di ritornare in pista alla ripresa del GP e di chiudere la gara al 5° posto (qui le impressionanti immagini. dell'incidente).

L'intervista di Valentino Rossi a Sky dopo l'incidente

 

Valentino, credo che tu abbia vissuto uno dei momenti più tremendi della tua carriera quando la moto di Morbidelli ti ha sfiorato…

"Devo dire che è stata abbastanza tosta, sono un po' scosso, anche ripartire per la seconda gara è stata dura. Stavo percorrendo quel tornantino insieme a Vinales, stavamo rallentando alla curva 3 e ho visto un’ombra arrivare: pensavo fosse l’elicottero da sopra, a volte capita durante la gara che l’elicottero passi sopra i piloti e faccia ombra. Invece sono arrivati due proiettili: ho visto bene la Ducati di Zarco, mentre la moto di Morbidelli non l’ho neanche vista, l’ho vista dopo nelle immagini. Il santo dei motociclisti oggi ha fatto veramente un grande lavoro, è stata una cosa molto pericolosa. Va bene essere aggressivi, ci si gioca molto, però quello che si sta perdendo un po' è il rispetto degli avversari. Facciamo uno sport molto pericoloso, devi avere rispetto per chi corre in pista con te. Zarco non è nuovo a queste cose, quello che è successo è chiarissimo: Zarco ha superato Morbidelli nel rettilineo e poi non voleva farsi risuperare da Franco nella staccata, quindi appositamente è andato a frenargli davanti. Ma a 300 km all’ora, trattandosi di una MotoGP, Morbidelli non ha potuto fare niente, come si è visto lo ha centrato fortissimo. Zarco gli ha tagliato la strada apposta e gli ha frenato davanti, Franco non ha potuto fare niente. Bisogna stare attenti perché possiamo farci male. La Direzione Gara deve parlare seriamente con i piloti, devono fare qualcosa di serio a Zarco, perché anche nell’ultima gara a Brno ha steso Pol Espargaró, anche se poteva evitare l’incidente. Anche qui a Spielberg l’ha fatto apposta, ha danneggiato Morbidelli per non farsi superare, il risultato è stato mandare a terra Franco. Alla fine ci potevo andare di mezzo anche io che ero più avanti. Dobbiamo capire che le nostre moto, a queste velocità, sono dei proiettili. Secondo me stiamo andando un po' oltre".

 

Il layout della pista ha influito sulla dinamica dell’incidente?

"Il Red Bull Ring è una pista velocissima, passi la maggior parte del tempo oltre i 250 km all’ora, la media è altissima, questo alza il rischio. Quando c’è un tornantino così, con la curva da fare a 60 km all’ora arrivando da una staccata a 300 km all’ora, potenzialmente è molto pericolosa. Sono molti i punti così. Più che il layout, sono i piloti che devono avere rispetto degli avversari".

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Questo è stato il più grande rischio della tua carriera?

"Sì, può darsi, la moto di Morbidelli mi ha fatto il pelo, anche la Ducati di Zarco mi è passata a qualche metro: è stato un momento molto pericoloso. A volte queste carambole succedono per un po' di sfortuna, perché un pilota taglia la strada a un altro non volendo, ma quella è sfortuna. Invece questa è una cosa fatta apposta, basta rivedere bene le immagini: Zarco cambia traiettoria nel momento della frenata perché non vuole fari ripassare da Morbidelli, quindi lo fa con coscientemente, pensandoci, è questa la cosa grave che non deve succedere. Ad esempio Bastianini in Moto2 è caduto ma non poteva fare niente, Syahrin è stato sfortunato perché aveva una moto stesa davanti. Ma Zarco va a tagliare la strada a un altro pilota a 300 km all'ora, quando sopra c'è un tornantino: significa che sei matto scatenato".

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"Invece diciamole le cose, prendiamoci la responsabilità: è stato così, diciamolo che è così, bisogna dirlo. Zarco si aspettava di fare una bella gara, la Ducati va forte in rettilineo, Morbidelli con la Yamaha è forte in staccata, queste sono tutte cose che un pilota valuta in gara. Zarco stava facendo fatica a passare Franco, lì ha avuto l’occasione e gli ha chiuso la strada per non farsi superare. Ma Morbidelli era troppo vicino ed è stato risucchiato dalla scia di Zarco, Franco non ha potuto fare niente e lo ha preso in pieno".

 

L’intoppo con Binder ha rovinato una gara che poteva finire ancora meglio?

"La gara è andata bene, sono stato veloce fino alla fine, Binder era in difficoltà con i freni, mi ha fatto un’entrata senza fare la curva, è stato molto aggressivo. Binder fa così, basta andare a vedere il suo storico dell’anno scorso, mi ha buttato fuori, è andato a girare sei metri fuori dalla pista: vuol dire che entra nella curva non per fare la curva, ma con una velocità talmente superiore che devi andare a girare nel prato. Anche quello è un po' di più di essere aggressivi, però è andata così. Comunque avevo un buon passo, ho fatto una bella gara fino alla fine, se c’era un altro giro forse avrei anche superato Binder. Questa non è la nostra pista ideale per la Yamaha perché soffriamo nella velocità di punta, è stata dura. In qualifica quando abbiamo le gomme nuove abbiamo piloti fortissimi, ma in gara è diverso, perché perdi in tutti i rettilinei. Alla fine è stata una bella gara, anche perché ripartire dopo l'incidente è stato difficile. Si dice che un coraggioso è matto oppure non ha scelta: io in questo caso non avevo scelta, non potevo dire che vado a casa, mi hanno rimesso sulla moto e sono ritornato in pista dopo l’incidente Morbidelli-Zarco".

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