MotoGP, GP Portimao: in Portogallo vince Quartararo. 2° Zarco, 3° Aleix Espargaró

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Paolo Lorenzi

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Quartararo di un altro pianeta a Portimao: vince con la sua Yamaha davanti alla Ducati di Zarco e all'Aprilia di Espargaró. Al 19° giro Miller cade e trascina a terra Mir, che stava lottando per la prima posizione: entrambi fuori dai giochi in un colpo solo. Caduto anche Bastianini, fortunatamente tutti i piloti ok. Bagnaia, partito dal fondo della griglia, chiude 8°. Marc Marquez 6°. Quartararo sale in testa al Mondiale a quota 69, a pari punti con Rins (4° oggi)

CLASSIFICA

La vittoria che mancava, che alleggerisce il malessere di Fabio Quartararo, in difficoltà tecniche (dice lui) e di prospettive (non ha ancora rinnovato con la Yamaha). Il francese ha vinto prendendosi il comando con un’ottima partenza: secondo e poi primo al terzo giro. Con una gran staccata ha sorpreso lo stesso Mir che si è messo subito in caccia ma senza speranze. Quartararo alla sua maniera, insomma, rispolverato da un armadio dove sembrava ormai sepolto dopo le prime uscite. Veloce, preciso, inesorabile su un circuito dove la sua Yamaha pagava comunque un dozzina di km orari alle quattro cilindri a V. Al sesto giro "El Diablo" aveva già accumulato un secondo di vantaggio su Mir, sul traguardo il distacco dal secondo classificato era salito a oltre 5 secondi. Un'altra gara, dopo le prime quattro corse in difesa e a dannarsi per una M1 considerata la cenerentola del gruppo, poco potente (secondo lui) e poco aderente (leggi poco grip, poca trazione, la scarsa capacità di far lavorare bene la gomma posteriore) secondo Dovizioso. Ne è nata persino una simpatica querelle che alla fine ha messo tutti d’accodo: questa Yamaha non va. O non andava, fino alla gara portoghese.

Quartararo in vetta con Rins, debacle Bastianini

Fabio ha ritrovato la sua dimensione e soprattutto la testa della classifica (insieme a Rins), grazie alla debacle di Enea Bastianini, caduto in qualifica e anche in gara, dissipando quel poco di buono che stava cercando di rimediare. Faccia scura, di chi ha ha capito la portata dell’errore (perdita d’aderenza dell’anteriore al decimo  giro,) Enea è tornato al box cercando di capire cos’era successo, ma il suo non è stato l'unico errore pesante della domenica portoghese. Peggio di lui ha fatto Jack Miller, al diciannovesimo giro: nel tentativo di superare Mir e prendersi il secondo posto l’australiano ha esagerato nella staccata, scivolando e travolgendo l'incolpevole pilota della Suzuki, una volta tanto in lotta per il podio. Un abbraccio ha sportivamente chiuso ogni polemica sul nascere. Errore pesante per un pilota che deve convincere i vertici della Ducati a rinnovargli il contratto per l'anno prossimo (è in lizza con Bastianini e Martin, caduto a sua volta). A Bologna possono consolarsi con il secondo posto di Zarco, che partiva in pole e ha difeso la posizione dall’ottimo recupero di Aleix Espargaró (partito dalla prima fila) che con l'Aprilia dopo un avvio non proprio brillante ha rimontato nel finale fino a mettere nel mirino il francese. Un altro podio che conferma la qualità della moto di Noale, dopo la vittoria in Argentina. I

Rimonta Bagnaia

In Ducati resta il rammarico per la bella rimonta di Bagnaia scattato dall'ultima posizione (se fosse partito più avanti dove sarebbe finito?) con una spalla malconcia, dopo la caduta in qualifica, e risalito fino all'ottavo posto dopo un bel duello finale con Pol Espargaro. “Sono soddisfatto ma non felice - ha spiegato Pecco -. Non avevo forza nel braccio, all'inizio non me la sentivo di rischiare, ma il passo era molto buono. L'ottavo posto ci sta". Resta il dubbio sulle sue condizioni in vista della gara di Jerez, dove si corre domenica prossima. Chi si aspettava fuoco e fiamme da Marc Marquez è forse rimasto un po' deluso: partito dalla nona casella della griglia, il campione della Honda ha rimontato fino al sesto posto ingaggiando un bel duello con il compagno di squadra Pol e con suo fratello Alex all'ultimo giro. Lotta in famiglia vinta per un soffio al foto finish. Questa volta la prudenza ha avuto la meglio.

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