Marco Bezzecchi è stato il pilota più veloce nel lunedì di Jerez dedicato ai test: il pilota Mooney VR46 ha fermato il cronometro in 1:36.574, precedendo il compagno di team Luca Marini e uno stacanovista Fabio Quartararo (autore di 88 giri con la sua Yamaha). In pista anche il vincitore del GP Spagna, Pecco Bagnaia, che ha provato una nuova forcella sulla sua Desmosedici per migliorare il feeling sull'anteriore
Quartararo va via da Jerez abbozzando un timido sorriso, che non convince. 88 giri sono tanti, ma non è la quantità a fare la differenza. Fabio ha provato un'aerodinamica non efficiente, oltre ad uno scarico che avevamo intravisto venerdi scorso e un telaio rimandati alle Libere di Le Mans. Rispetto al week end i piloti hanno trovato una pista con un normale extra grip che inficia la valutazione dei cronologici, che trarrebbero in inganno. Per una casa che lascia Jerez con mille pensieri (amplificati dalle preoccupazioni di Morbidelli), c'è un'altra che sta crescendo in modo esponenziale. È la KTM, che anche nei test ha mostrato progressi e metodo con la carena utilizzata da Pedrosa in gara testata con successo dagli ufficiali Binder e Miller. Il team gestito da Francesco Guidotti si propone come seconda forza del Mondiale, approfittando del fatto che l'Aprilia non raccoglie tanto quanto semina. Aleix Espargaró ha provato il nuovo forcellone che ingloba deviatori di flusso supplementari, cosi come le alette sul fodero della forcella che fanno parte dello stesso pacchetto che per il momento non verrà omologato. Nel team di Noale non sono mancate le prove di partenza e di setting, anche per capire come migliorare il rendimento della RS-GP quando si è in gruppo tra le scie degli avversari e il naturale surriscaldamento della gomma anteriore.
Bagnaia al lavoro con la nuova forcella
Bagnaia è stanco ma soddisfatto. Pecco è stato uno dei piloti che ha girato di meno, dando priorità alla prova della nuova forcella cercando di capire se potesse migliorare il suo feeling con l'anteriore. La nuova specifica non ha convinto appieno, ma il campione del mondo ha ritrovato comunque un buon setting di base. Anche nei test la Honda ha continuato a soffrire come nel weekend di gara. Il nuovo telaio, figlio della partnership con Kalex, non ha passato l'esame, cosi come le diverse novità aerodinamiche. Mir è caduto ancora una volta, ma conosce il proprio valore per questa ragione spera di superare il brutto momento. Insomma, se le case europee (Ducati, KTM ed Aprilia) brillano di luce propria il sole nascente simbolo del Giappone scalda sempre meno il cuore di chi ama le moto nipponiche da corsa.