MotoGP in Qatar (Losail): le PAGELLE di Paolo Beltramo
di p. beltramo
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Fabio Di Giannantonio, nonostante un futuro ancora incerto, trova la sua prima vittoria in MotoGP: 10 e lode per lui. Sorride anche Bagnaia, secondo, ma con 21 punti di vantaggio su Martin dopo Lusail. Gara da 9, ma che rischio nel finale... Chiude un podio tutto azzurro Luca Marini, competente, tecnico e razionale: voto 9 anche per lui. Martin, invece, questa volta è ingiudicabile. Di seguito le pagelle a cura di Paolo Beltramo
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- Per trovare tre moto italiane e tre piloti italiani sul podio della 5500/MotoGP si deve tornare a Monza 1972 con Agostini davanti a Pagani (MV) e Spaggiari (Ducati) In tempi più recenti, anche se non tanto, era il 2015, sempre in Qatar (e Silverstone). Ecco il podio della MotoGP con la sorpresa che era nell’aria di Di Giannantonio primo davanti a un Bagnaia che riporta il suo vantaggio a 21 punti su Martin e a Marini, tre anche le moto italiane, Ducati.
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- Una giornata attesissima e che ha mantenuto tutte le promesse. Buonissima partenza di Pecco Bagnaia che conduce tutta la gara con un Di Giannantonio che lo ha seguito come un’ombra e alla fine lo ha passato con sicurezza: una gara perfetta, consistente, arrivata dopo il secondo di ieri nella sprint da un pilota che non ha ancora un posto per l’anno prossimo. Che la MotoGP possa perdere un simile talento finalmente sbocciato sarebbe un vero peccato, speriamo riesca a trovare una sella. Ha dimostrato di saper gestire e di saper attaccare al momento giusto. 10 e lode
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- Bagnaia è partito bene, è andato in testa, ha allungato, impostato il ritmo, ma poi Diggia lo ha raggiunto. Giusta tattica quella di cercare di staccare e avere aria pulita, peccato per lui che Fabio gli abbia portato via 5 punti, ma la brutta gara di Martin lo fa tornare in Europa piuttosto sorridente. Un voto in meno per il rischio all’ultimo giro, non del tutto colpa sua, ma dove quasi tampona Di Giannantonio per il risucchio della scia…9, ma una gara e una reazione da campione dopo un sabato deludente e pieno di problemi.
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IL PROF MARINI CHIUDE IL PODIO: VOTO 9
- Il Maro terzo completa questo podio storico con una gomma morbida all’anteriore. Lui ha un approccio scientifico, competente, tecnico, razionale. Non fa mai nulla a caso e spesso le sue scelte lo portano a fare molto bene. 9. Che Honda, se davvero lo prenderà, abbia considerato molto anche questa sua capacità tecnica?
5/14
- Stavolta le bastonate le ha prese lui, anziché darle come spesso ha fatto quest’anno. I problemi di Jorge Martin sono iniziati subito, allo stacco della frizione quando a momenti il pilota Pramac addirittura cade, con la moto che si scompone e lo fa partire male. Poi si pensava che avrebbe cominciato una delle sue rimonte pazzesche e invece pian piano lo hanno preso e passato in tanti, anche verso la fine gara. Risultato decimo a oltre 14 secondi nonostante Zarco non lo abbia sorpassato.
6/14
- Problemi evidenti di gomma posteriore. Sabato era capitato a Bagnaia, oggi a lui e per sua sfortuna nella gara lunga, che dà più punti. Adesso per Jorge non resta che una sola tattica possibile: a Valencia all’attacco sempre e comunque per ribaltare una situazione che lo vede inseguire a 21 punti di distacco. Non è finita, non ancora (Se fosse tutta colpa sua 4, non è così, quindi NG).
7/14
- Bella rimonta di Maverick Vinales che arriva al quarto posto sfiorando il podio per 80 millesimi dopo una bella rimonta con la sua Aprilia a suo agio qui in Qatar (8). Ha battuto la KTM di Brad Binder, come sempre il migliore della casa austriaca (8). Quindi la seconda Ducati del team Gresini quella di Alex Marquez che ha disputato una gara combattiva, ma non buona come Diggia. 7.
8/14
- Settimo un ottimo Quartararo con una Yamaha in ulteriore progresso, bravo e combattivo 8. L’ottavo posto ottenuto da Enea Bastianini è notevole perché arriva dopo una bella rimonta con giro più veloce alla fine. Deve risolvere ancora problemi, ma lui c’è. 7.
9/14
- Davanti a Martin anche un Miller non competitivo come il suo compagno, ma autore di una discreta gara. 6. Quindi Marquez, Zarco e Bezzecchi. Marc (5) si è visto almeno all’inizio, poi non sembra aver voluto entrare nella disputa per il titolo lasciando Martin tranquillo così come il compagno di squadra Zarco (5) e un Bezzecchi che chiude in tredicesima posizione un weekend negativo (4).
10/14
- Troppi sono i piloti che in Qatar si sono lamentati della qualità media della gomma posteriore per non pensare che un problema ci sia stato davvero. Bagnaia il sabato, Martin la domenica, Morbidelli anche lui inaspettatamente senza grip nel Gp e anche qualche altro caso più defilato. È giusto chiedere e avere una risposta
11/14
- Il Gran Premio con poca pressione a giochi già fatti per il titolo è stato un monologo del giovane più ambito e voluto della categoria quel Fermin Aldeguer che lo sguardo lunghissimo di Luca Boscoscuro ha messo sulla sua moto e portato al terzo successo consecutivo (quarto in assoluto) in Moto2. Io spero che Fermin resti con la squadra italiana che troppo spesso viene scippata delle sue intuizioni. 10 e lode.
13/14
- Anche il secondo campione del mondo è spagnolo: Jaume Masia (10 e lode) ha vinto gara e titolo con la Honda del team Leopard (che ha fatto andare la Honda come e forse meglio delle KTM/gas gas/Husqvarna) correndo benissimo, anche se lottando molto al limite del fair play, ma duellando senza paura andando in testa verso la fine senza dare più la possibilità a nessuno di prendergli la posizione che gli ha dato il successo in gara e nel mondiale con una gara di anticipo. A Valencia sarà festa, insomma, per il più anziano campione della Moto3.
14/14
- Ottime gare per David Alonzo (9), Öncü, rientrato da due long lap per partenza anticipata (10) e il miglior Ricky Rossi della stagione (8). Sasaki (7) ha perduto la chance anche perché “spinto” fuori due volte da Masia e poi finito un po’ in confusione per il fastidio che gli ha dato il compagno di Masia, Adrian Fernandez: peccato vincere un titolo così con manovre al limite volontarie.