MotoGP a Jerez (Spagna): le PAGELLE di Paolo Beltramo
In una gara di Jerez meravigliosa la stella più luminosa è quella di Pecco Bagnaia, che vince un fantastico duello con Marc Marquez (voto 10) e si porta a casa un 10 e lode con bacio accademico. Di nuovo sul podio Bezzecchi (9), male invece Martin caduto e ritirato dopo 10 giri: voto 4.
Le pagelle di Paolo Beltramo
- Difficile vedere una gara così tesa, bella, tosta, nelle mani di grandissimi piloti che hanno sfoggiato il meglio del meglio delle proprie qualità, della propria determinazione e aggressività. Meraviglia.
- Come ha detto lui: bisogna guardare il numero 1, quello del Campione. Bisogna tenerlo sempre presente, non dimenticarlo. Bagnaia lo ha dimostrato anche a chi non ci credeva disputando un GP divino, perfetto, di bellezza assoluta. La vittoria è venuta dopo aver piegato Marquez, con Martin fuori per una scivolata mentre era poco davanti cercando di resistere. Pecco ha fatto un doppio sorpasso divino al primo giro alla curva 6, poi ha tenuto sotto pressione Martin non dando mai l’impressione di lasciarlo andare.
- Dopo la scivolata di Jorge, Marquez è riuscito a farsi sotto, ha lottato, c’è stata una sportellata incredibile, poi un sorpasso con replica che ha dimostrato che la generazione attuale, almeno in Pecco Bagnaia, è al livello del meglio di quella che adesso è matura rappresentata nel suo meglio, cioè Marc Marquez coi suoi 8 titoli. E poi fare il giro più veloce alla fine!
- Una gara che riapre anche il mondiale coi 25 punti recuperati a Martin che scendono da 42 a 17. 10 e lode, bacio accademico e un abbraccione per aver dimostrato anche a chi non lo credeva che dentro ad un campione come Pecco non ci sono soltanto talento, eleganza, precisione, razionalità, ma anche aggressività, forza, ruvidezza, grinta, coraggio. Un fenomeno. Riconosciuto anche da Valentino Rossi, il che la dice lunghissima.
- Marc Marquez è tornato. Dopo la caduta di Austin, quella di sabato, oggi è finalmente uscito dal tunnel iniziato proprio a Jerez nel 2020 con l’incidente e la frattura scomposta all’ombro del braccio destro. Stavolta invece ha lottato, è stato davanti, si è preso il primo vero podio con la Ducati, si è divertito, gli è tornato il sorriso di chi si diverte a guidare.
- Magari ci saranno ancora degli alti e bassi, ma MM93 è di nuovo lui e col passare del tempo diventerà sempre più costante e decisivo. Bene, lo spettacolo e le corse ne guadagnano. 10. E bene pure per il team Gresini che sta riuscendo a dare di nuovo a Marquez la gioia di correre, di stare nel paddock e ad Alex il ritorno alla competitività.
- Marco Bezzecchi (9): pure lui mancava là davanti dallo scorso anno per difficoltà di adattamento alla moto 2023 che sapeva avrebbe dovuto guidare restando nel Team VR46. Ci hanno messo un po’, lui come il team, per trovare la competitività in questa stagione, ma viste le prestazioni in prova e nella gara asciutta di Jerez possiamo dire che ci siamo di nuovo e che presto oltre al “The Bez” ci sarà anche il Diggia in posizioni nobili. Bene.
- Dopo il colpaccio di sabato con la vittoria nella Sprint e la caduta di Bagnaia, sembrava che Martin avesse imbroccato una via di sicurezza e velocità nella corsa al titolo. Invece la caduta di questa domenica spagnola riporta praticamente tutto alla pari e dimostra che in questa MotoGP è quasi impossibile non incappare in una giornata negativa, sfortunata. Non oso immaginare cosa sarebbe venuto fuori se pure lo spagnolo del team Pramac, comunque ancora primo in classifica, avesse fatto parte della seconda parte della gara. 4.
- Le Ducati: 5 ai primi 5 posti, 6 nei primi 7. Insomma a Jerez sembra essere tutto tornato alla normalità anche se le prove bagnate hanno un po’ rimescolato le posizioni in griglia. Dopo il total podio hanno chiuso quarto Alex Marquez (7), quinto Enea Bastianini (6), dal quale ci si attendeva di più, inutile nascondersi. È in una posizione dove deve puntare al podio tutte le corse e finire a oltre 7” dal primo è un po’ troppo. Il settimo di Di Giannantonio non è male, ma neppure molto positivo. 5.
- Stavolta non è stata la marca alternativa a Ducati perché la caduta mattutina nel warm-up ha un po’ tolto da quelli che partivano con la grinta giusta il fenomeno Pedro Acosta, che comunque ha chiuso decimo, ma il Brad Binder che ieri è sembrato scatenato, oggi ha corso con un po’ più di giudizio e ha portato a casa un 6° posto (6), che lo rimette in riga.
- Con Espargaro ancora in terra, Vinales in crisi in prova per la pioggia presa nel momento sbagliato, la migliore moto della casa veneta questa volta è stata quella di Miguel Oliveira con un discreto ottavo posto (6) davanti al compagno Maverick (5) che dopo i due Gp portoghese e statunitense sembrava aver raggiunto il top stabilmente. Invece questo GP lo ha riportato un po’ troppo dietro per uno che punta al titolo. Ma verranno giorni migliori, la RS GP sono buone e miglioreranno ancora.
- In una gara normale le moto giapponesi hanno chiuso l’elenco dal 12° al 17° posto in classifica, gli ultimi. Niente di nuovo insomma, mediocrità assoluta che però potrebbe cambiare già dai test del lunedì successivo dove Honda dovrebbe avere un mezzo totalmente nuovo, mentre pure Yamaha sta lavorando sodo. Vedremo tra 15 giorni a Le Mans se le cose cominceranno a cambiare.
- Il quarto vincitore diverso in 4 gare è stato il favorito cioè Fermin Aldeguer, già sotto contratto con la Ducati per la MotoGP 2025, e pilota della Boscoscuro che ha martellato e alla fine se ne è andato, vincendo di forza (10). In testa al mondiale Moto2 c’è Joe Roberts questa volta 2° dopo un GP di rimonta e lotta (10). Buono il terzo posto di Manuel Gonzales (9). Migliore degli italiani Tony Arbolino, settimo, (6) da lui ci aspettiamo molto di più. 9° Vietti, (6) pure da lui ci si attendono risultati migliori.
- E’ così un po’ da sempre nelle categorie dei giovani: quando c’è un gruppetto di piloti molto forti, alla fine vince quello che spreca meno, che riesce a contenere la propria esuberanza. Stavolta al termine del primo giro è caduto - dopo un weekend semplicemente perfetto compresa la pole - il favorito David Alonso, che poi ha ripreso ed è finito 11° (6), salvando così il GP e perdendo pochi punti da Holgado che ha corso in condizioni fisiche non perfette, finito settimo e pure lui capace di difendersi in un momento difficile (7).
- Davanti alla fine sono rimasti in 3: Veijer (10), Munoz (9) e Ortola (8), ma senza dar vita a duelli clamorosi, tentando sì, ma senza esagerare. Adesso i primi due in classifica sono divisi di soli 6 punti, e dietro di loro sono risaliti in graduatoria Veijer e Ortola. Sarà un mondiale divertente. Meglio del solito, ed è una buona notizia, gli italiani con Nicola Carraro e Stefano Nepa in ottavo e nono posto (6). Da segnalare che ci sono stati soltanto 2 ritiri: Suzuki per un problema allo sterzo e Esteban caduto all’ultima curva dell’ultimo giro.
- Oggi a Jerez Moto3 tanto atipica. Buon segno per questo gruppone di ragazzini scatenati, che abbiano messo giudizio? Bella domanda, anche se mi sa che l’inattesa prudenza sia più che altro dovuta alle 15 cadute di sabato nella MotoGP e alle condizioni infide della pista, soprattutto per loro che non hanno più diritto al warm-up. Possibile che da Le Mans si torni ai tanti long lap penalty e a lotte scriteriate tanto tipiche di questa categoria.