I peggiori giocatori argentini in Serie A: la flop 11
"Ho visto Maradona", cantavano i tifosi del Napoli, lasciando intendere di aver visto quanto di meglio il calcio potesse offrire. E il peggio? Sono tante le meteore tra i connazionali del Pibe passate per la Serie A. Eccoli in campo con un ipotetico 4-3-3. E c'è anche la panchina!
NICOLAS NAVARRO (Napoli 2008-09) - Primo portiere non italiano della storia del Napoli in Serie A. Un ricordo non certo memorabile: alternava buone parate a clamorose papere che peseranno sulla sua riconferma.
LA FLOP 11 DELLA SVEZIA
NELSON VIVAS (Inter 2001-2003) - Cuper puntò forte sul connazionale come esterno di fascia in sede di mercato, salvo poi farlo giocare molto raramente. Una sola la presenza da titolare nell'anno dello scudetto sfiorato. Il colpo di grazia sulle sue sorti facendosi sfuggire Serginho nell'azione che deciderà un derby.
LA FLOP 11 DELL'URUGUAY IN SERIE A
FABRICIO COLOCCINI (Milan 1999-00 e 2004-05) - Cinque partite da rossonero e solo un lontanissimo ricordo dei sui capelli ricci alla David Luiz. L'argentino arrivò giovanissimo dal Boca nel 1999. Tornerà anche nel 2004 in una squadra di fenomeni dove non vedrà quasi mai il campo.
LA FLOP 11 DEL PORTOGALLO IN SERIE A
LEANDRO GRIMI (Milan e Siena 2007) - Altra meteora, non una novità in fatto di argentini in casa rossonera, dove sono stati sempre i vicini brasiliani a scrivere la storia in positivo. Grimi sbarcò a Milano sotto Natale del 2006, fuori dalla lista Champions che poi vedrà il Milan campione. Passerà al Siena in prestito appena sei mesi dopo giocando appena quattro partite.
LA FLOP 11 DELL'OLANDA IN SERIE A
JUAN PABLO SORIN (Juventus 1995-96 e Lazio 2002-03) - Completa la difesa a quattro della flop 11 come terzino sinistro. A consigliarlo alla Juve è nientemeno che Omar Sivori. Vincerà sì la Champions con Lippi, ma collezionando poco più di cento minuti a Torino. Ci riproverà alla Lazio più avanti, sempre senza fortuna.
LA FLOP 11 DEL BRASILE IN SERIE A
RUBEN BOTTA (Livorno, Inter e Chievo 213-14) - L'Inter fa suo il centrocampista ex Tigre a parametro zero pochi giorni dopo un intervento al crociato. Prima il prestito al Chievo poi l'esordio nerazzurro. Senza lasciare il segno: dodici presenze, zero gol e un'espulsione, contro la sua ex squadra dopo essere entrato in campo da appena dieci minuti.
HUGO MARADONA (Ascoli 1987-88) - "È più forte di me”, assicurò il fratello maggiore Diego Armando. L'Ascoli puntò su di lui ma senza fortuna: 12 partite, tre da titolare e zero gol. Un solo anno in Italia e poi la partenza in giro per il mondo tra Venezuela, Giappone, Austria e Spagna.
MARIO BOLATTI (Fiorentina 2010-11) - Arrivò in viola con la fama del match winner mondiale. O meglio, del match winner che consegnò all'Argentina di Maradona la qualificazione alla Coppa del mondo del 2010. Lascerà la toscana dopo un solo anno.
JUAN ESNAIDER (Juventus, 1999-2000) - Passiamo al reparto offensivo. È il gennaio del 1999, e l'SOS in casa bianconera si chiama "vice Del Piero", out per infortunio. I bianconeri puntato così sull'argentino pagato 12 miliardi all’Espanyol e 2,2 di ingaggio. Risultato? Neanche un gol in campionato.
GUSTAVO BARTELT (Roma 1998-2000) - Biglietto da visita niente male: 13 milioni, preferito a Trezeguet. Gol nelle amichevoli, alla prima ufficiale e una rimonta lampo propiziata contro la Fiorentina. Poi basta: 12 presenze senza reti al primo anno e appena tre apparizioni la stagione dopo, quando Fabio Capello lo boccerà senza appello.
LA PANCHINA
LEONEL VANGIONI (Milan 2016-17) - Quindici presenze per il terzino arrivato dal River e passato sulla fascia sinistra rossonera senza lasciare grandi ricordi. Nel 2017 Montella lo lancerà come titolare nella seconda parte di stagione, alla fine della quale il Milan non lo riconfermerà.
IGNACIO FIDELEFF (Napoli 2011-12 e Parma 2012-13) - Altra meteora del campionato italiano. Il Napoli lo comprò sul gong del mercato, ma l'esordio sarà da incubo: 1-0 Chievo con gol di Moscardelli... proprio su assist di Fideleff, autore di una sciagurata svirgolata. In prestito al Parma collezionerà solo 9 minuti.
MARIO PAGLIALUNGA (Catania 2011-13) - Non riuscirà ad affermarsi in una squadra dalla forte vocazione sudamericana. In due stagioni colleziona appena otto partite, ripartendo poi dalla Spagna.
SERGIO ZARATE (Ancona 1992-93) - Fratello maggiore di Mauro, che in Italia avrà più fortuna. Una folta chioma iconica non quanto le sue prestazioni. Doveva essere un bomber, segnerà soltanto due gol contro lo spericolato Foggia di Zeman.
LUCAS PRATTO (Genoa 2011-12) - In Sudamerica ha segnato in entrambi i superclásico più importanti della storia, col River contro il Boca nella finale di Libertadores 2018. Lì è tornato "el orso", ma in Italia fu conosciuto col poco lusinghiero soprannome di "cammello": il numero 2 sulla schiena, pochi gol e appena sei mesi per lui a Genova.
