MotoGP, GP del Giappone 2018. Vittoria di Marc Marquez: è campione del mondo. Andrea Dovizioso cade a 2 giri dalla fine
Marquez trionfa a Motegi, sale a 296 punti e diventa campione del mondo con tre gare di anticipo. Per lo spagnolo è il settimo titolo ad appena 25 anni: ha vinto per 5 volte il campionato MotoGP nelle ultime 6 stagioni. Dovizioso scivola a due giri dalla fine e chiude 18°, Rossi termina al 4° posto
Marquez ha vinto il settimo titolo con tre gare d’anticipo contro un avversario degno di essere studiato, Dovizioso, e contro una moto che al momento è la più potente e bilanciata del lotto, la Ducati: è un risultato eccezionale. Gli zero di Andrea hanno pesato sul bilancio finale, ma tra le cose che hanno fatto la differenza c’è stata la capacità di gestione e la fine strategia dello spagnolo. Sacrificare a volte le qualifiche, dedicando più sessioni a preparare la corsa, ma anche riuscire a contenersi rimanendo dietro il proprio avversario, attendendo il momento giusto, quando la maggior velocità gli avrebbe consentito di andar via... A queste qualità Marquez ha aggiunto la capacità di sfruttare il corpo a corpo, mettere pressione all'avversario e indurlo all’errore come successo nella gara decisiva a Motegi. Forse se corresse senza nessuna tattica, pensando solo alla prestazione pura, Marquez vincerebbe lo stesso, visto il talento. Ma questo aspetto ha pesato sulla vittoria, per ammissione del suo stesso capotecnico Santi Hernandez, che conosce i punti di forza e le debolezze della Honda. La curiosità riguarda l’approccio del campione alle ultime gare. Avendo già vinto, cambierà il suo modo di correre? Una versione "93 all risk" potrebbe essere un valore aggiunto allo spettacolo, ma potrebbe avere altresì un dna evanescente, concretizzandosi con cadute seriali come già successo in passato. Nel giorno della consacrazione al settimo cielo (o al settimo livello del game iridato, con tanto di maglietta celebrativa) si evidenziano le qualità del pilota, magari dimenticando i difetti. Tra queste sicuramente il saperci fare nelle relazioni, anche se un po' a suo modo, ne sa qualcosa Rossi. Marquez in mille e più occasioni sottolinea la stima verso Dovizioso, dice che lo avrebbe voluto con lui sul podio in Giappone. Ci si può credere o meno, facendo della dietrologia spicciola, ma di fatto rimane la consapevolezza che lui è vincente anche in questo. Il livello del gioco che questo ragazzo può raggiungere è molto, ma molto più alto del settimo appena raggiunto.
Il meglio della giornata:
1 |
M. MARQUEZ |
42:36.438 |
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2 |
C. CRUTCHLOW |
+1.573 |
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3 |
A. RINS |
+1.720 |
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4 |
V. ROSSI |
+6.413 |
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5 |
A. BAUTISTA |
+6.919 |
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6 |
J. ZARCO |
+8.024 |
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7 |
M. VIÑALES |
+13.330 |
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8 |
D. PEDROSA |
+15.582 |
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9 |
D. PETRUCCI |
+20.584 |
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10 |
H. SYAHRIN |
+24.985 |
- Per la prima volta vince una gara in top-class senza partire dalle prime 5 posizioni in griglia.
L'ordine di arrivo
1 |
M. MARQUEZ |
42:36.438 |
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2 |
C. CRUTCHLOW |
+1.573 |
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3 |
A. RINS |
+1.720 |
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4 |
V. ROSSI |
+6.413 |
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5 |
A. BAUTISTA |
+6.919 |
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6 |
J. ZARCO |
+8.024 |
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7 |
M. VINALES |
+13.330 |
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8 |
D. PEDROSA |
+15.582 |
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9 |
D. PETRUCCI |
+20.584 |
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10 |
H. SYAHRIN |
+24.985 |
Come cambia la classifica
1 - Marc MARQUEZ 271
2 - Andrea DOVIZIOSO 194
3 - Valentino ROSSI 172
4 - Maverick VINALES 146
5 - Jorge LORENZO 130
6 - Cal CRUTCHLOW 128
7 - Danilo PETRUCCI 126
8 - Johann ZARCO 123
9 - Andrea IANNONE 113
10 - Alex RINS 102