A Giacarta è stata presentata la RC213V in versione 2020, con cui gareggeranno per la prima volta insieme i fratelli Marquez. La moto è caratterizzata dai tradizionali colori Repsol: rosso, bianco e arancione. Marc e Alex saranno entrambi in pista dal 7 al 9 febbraio per i test di Sepang (aggiornamenti in tempo reale su skysport.it). Il Mondiale, da vivere tutto in diretta su Sky Sport MotoGP, inizia l'otto marzo con il GP del Qatar
Due ragazzi sorridenti che realizzano un sogno. Potrebbe essere una didascalia della foto dei fratelli Márquez vicini alla Honda ufficiale. Però ci sono molti modi di leggere un’immagine. E forse, prima di scrivere una didascalia del genere, bisogna essere un po’ più prudenti e aspettare che cominci la stagione.
La Honda ha tanto da perdere nel 2020, anche se in apparenza sembra il castello delle fate. La verità è che la stagione che sta per cominciare è forse la più grande sfida della Casa negli ultimi anni.
Il 2019 dominante di Marc ha infatti celato qualcosa di cui in Giappone si sono accorti molto bene: quella moto è perfetta, ma è perfetta per Marc. Tutti gli altri piloti se ne sono lamentati, compreso Jorge Lorenzo, il colpo di mercato che doveva servire a comporre un "Dream Team", ma che invece alla fine del primo anno di contratto ha deciso di ritirarsi piuttosto che continuare in sella alla RC213V. Che didascalia avevamo immaginato per la foto di Lorenzo e Márquez alla presentazione 2019?
Nel 2020 per la Honda è obbligatorio trovare una doppia strada: restare invincibile in coppia con il campione del mondo, ma diventare amica di suo fratello Álex, di Nakagami e Crutchlow. Non è un luogo comune giornalistico: è una vera missione, considerando anche che, nonostante sembri non ci siano dubbi sul rinnovo di Márquez, il mercato della MotoGP può sempre cambiare la storia, ed entrambi i fratelli, come tutti gli altri piloti (tranne i pochissimi già confermati), sono liberi di trattare per il 2021.
In fondo dell’ipotesi Ducati per Álex si era parlato già nella scorsa stagione, mentre Marc rimane il gioiello più prezioso sul quale investire tutti i milioni che sia possibile spremere per progettare di stravolgere gli equilibri della MotoGP.
Certo, non è che la Honda sia messa male, sia chiaro. Una sfida più grande è sicuramente quella che aspetta tutti i costruttori che inseguono e sperano di fermarla, pertanto in Giappone non stanno vivendo questa fase con segnali d’allarme o di timore.
Ma comunque il doppio sorriso di Márquez al quadrato va interpretato: un po’ per le condizioni fisiche non ottimali di Marc, un po’ per il segnale che ha lanciato lui stesso dicendo che la Yamaha è più facile da guidare. Oggi più che due ragazzi che realizzano un sogno, Marc e Álex sono due piloti forti, due campioni del mondo, che con coraggio e ottimismo mettono la faccia (e nel caso di Marc una certa dose di vantaggio competitivo) su una stagione importante per il futuro della Honda in MotoGP.