Pramac Racing 2021, una squadra per due contrari

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Un giovane apprendista campione (Martín) e un campione maturo che deve ritrovarsi: stare insieme in un team validissimo ma con relativamente poca pressione come Pramac Racing dovrebbe essere perfetto per entrambi i piloti. E attenzione alle sorprese, proprio Zarco potrebbe essere una delle principali sorprese

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Mentre già suonano i primi quartetti d'archi a Valencia (Moto2 e Moto3) e a Barcellona si stanno allenando per la prima sinfonia insella a moto "da strada" un sacco di piloti di MotoGP, ci sono state le presentazioni del rinnovato, anche nelle ambizioni, team MV (Baldassarri e Corsi) e di un altrettanto tutto nuovo Team Ducati Pramac. Passati alla squadra del tutto rossa, quella ufficiale, i piloti degli scorsi anni Miller e Bagnaia, sono arrivati l'esperto e voglioso di vincere e fare grandi cose Joan Zarco (con già una stagione di Ducati sulle spalle) e il rookie Jorge Martin, cioè quello che si può considerare come una specie di regalo di Fausto Gresini visto che con il team italiano ha vinto due stagioni fa (nel 2018) il titolo di Moto3 con 8 successi e altri 2 in Moto2.

Zarco, voglia di riscatto

Insomma quello di quest'anno sembra davvero un team Pramac ben assemblato e assortito. Un quasi trentunenne pilota francese con due mondiali in Moto2 e 7 podi e 5 pole in MotoGP e soprattutto una grandissima voglia di riscatto, di vincere anche in questa categoria. Una voglia forse un po' esagerata se l’anno scorso è stato il pilota con il maggior numero di cadute, una davvero terribile in Austria tamponando Morbidelli. Ci sta che dopo l'inconcludente e interrotta anzitempo avventura con la KTM, impostagli da un manager amico che tale non si è dimostrato, avesse una gran voglia di spaccare il mondo. Ma il rischio è di spaccare un sacco di moto e magari di ossa proprie e altrui

In Pramac Zarco troverà la fiducia e l'ambiente giusti per poter fare semplicemente il pilota e non per forza il supereroe. Dovrà ragionare di più e usare l'istinto quando serve per dare la zampata, ma non si può correre sempre al limite o un filino al di là senza commettere troppi errori. Errori che costano cari e sono spesso pericolosi. Insomma uno Zarco freddo e razionale, ma sempre veloce e giustamente aggressivo potrebbe essere una bella bega per tutti.

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Zarco: "Pronto per la prima vittoria in MotoGP"

Martín, servirà tempo

Da Jorginho invece ci si deve aspettare che sia così intelligente da prendersi il suo tempo, soprattutto quest'anno con così pochi test. Che impari, capisca, trovi un suo stile e su quella strada prosegue con le attenzioni che quella squadra e Ducati tutta saprà dargli. In più Martin sarà impegnato anche nel Mondiale dei rookies con Bastianini e Marini, tutti e 3 su Ducati tanto per rendere la tenzone ancora più interessante.

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Martín: "Correre con una Ducati è un sogno"

La doppia impresa del team

In Pramac, insomma, abbiamo 2 estremi: un giovane apprendista campione e un campione maturo che deve ritrovarsi in questa categoria. Forse non esiste team migliore per poter tentare questa difficile doppia impresa. Il clima insieme tecnico, professionale e familiare della squadra toscana potrebbe essere la chiave giusta per aprire entrambe le casseforti dove i due piloti racchiudono il proprio talento. Vedremo, ma stare insieme in un team validissimo, ma con relativamente poca pressione, dovrebbe essere perfetto sia per l’uno che per l’altro. Sotto la guida di Francesco Guidotti e di quell’amalgama ducatista fatto di qualche esterno, ma anche di molta attenzione ufficiale, vera. Dirò di più. Senza nulla togliere a Jack Miller che parte prima guida nel team ufficiale Ducati, butto lì una domanda: e alla fine il migliore dei ducatisti finisse per essere Zarco? Sapete come sono i “pazzi”: a volte tornano.

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Pramac Racing: Zarco e Martín aprono una nuova era