
MotoGP, GP Francia (Le Mans), le pagelle di Paolo Beltramo: Bastianini eroe moderno
Terza vittoria in MotoGP di Bastianini e tripletta sul podio con due Ducati e un’Aprilia: si può parlare di un GP di Le Mans made in Italy...Bastianini si merita un 10 pieno, mentre guardando ai piloti di casa Quartararo trascina tutti, Yamaha compresa: la sua M1 è l'unica ai piani alti. Diablo giù dal podio ma ancora in vetta in classifica. Bagnaia, grave errore nel finale. Ora si va al Mugello: GP d'Italia il 29 maggio alle 14 live su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
di Paolo Beltramo

Tanta Italia anche a Le Mans, terra di Francia, ma anche di emigrati italici come Ettore Bugatti che dà il nome al tracciato corto, quello dove si corre il GP di moto e non le 24 ore e d'auto da sogno. Inoltre ad attirare oltre 200.000 spettatori ci ha pensato pure Fabio Quartararo, primo francese campione del mondo nella top-class e come sempre trascinatore con le sue prestazioni (anche se meno in gara) e il suo carisma.
GP Francia, gli highligts
Soprattutto, però, ci sono state la vittoria in MotoGP di Enea Bastianini e la tripletta con due Ducati e un’Aprilia sul podio. E la prossima è il Mugello…
GP Francia, gli highlights
IL PIO ENEA – Questo l’epiteto che nella mitologia greco-romana accompagna Enea, figlio di Anchise e di Venere, destinato dal fato alla fondazione di Roma. Molto più modestamente il nostro di Enea, cioè la “Bestia” Bastianini che quando può guida come un bastardo, è, per l’appunto, tanto meno pio di come probabilmente lo vorrebbero i suoi avversari.
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Infatti il pilota del Team Gresini a Le Mans ha portato a casa la terza vittoria in questo 2022 e si è reinserito di forza nella lotta per il titolo MotoGP, per il momento unica Ducati a poterci pensare e anche unico italiano. Ha vinto esattamente come nelle altre due volte: ha gestito gomme e fatica alla perfezione, è stato tra i primi, poi, quando la fine si avvicinava ha attaccato dapprima Miller, poi ha innescato un duello da brividi con Bagnaia e infine, grazie anche alla caduta di Pecco, è andato a trionfare.
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Grande dimostrazione di forza e di classe, merito anche della sua Ducatona, della squadra (che peccato che Fausto Gresini non sia qui a poterlo abbracciare), del manager Carletto Pernat. 10. Meritato. Come la possibilità di essere il compagno di Bagnaia l’anno prossimo nel team ufficiale. Comunque una moto “factory” se l’è già aggiudicata, giustamente. Vai, eroe moderno vestito da Centauro!
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ERRORI DI TROPPO - Bagnaia 2 zeri e un 1. Martin 5 zeri. Entrambi caduti a e Mans. Così, purtroppo i mondiali si perdono. E difatti Pecco ha ben 46 punti di distacco da Quartararo, Martin addirittura 74. Dopo sette gare su ventuno sono davvero tanti, forse, nel caso del pilota ufficiale, di sicuro in quello dello spagnolo della Pramac, troppi.
Mea culpa Bagnaia: "Cazzate inammissibili"
È un peccato che il mondiale di Bagnaia stia andando così, ma evidentemente c’è una differenza tra il vincere 4 gare su 6 e ottenere 5 pole a fine stagione come l’anno scorso e il partire col peso di essere uno dei favoriti. Di sicuro non ha aiutato il fatto che la Ducati GP22 avesse qualche problema da risolvere ad inizio anno, così come il problema al tendine del braccio destro di Martin.
Mea culpa Bagnaia: "Cazzate inammissibili"
Ma insomma la classifica parla chiaro: nonostante 4 vittorie su 7 di Ducati sicuramente in gioco per il titolo ce n’è una sola, quella di Bastianini, mentre un ottimo Miller, col secondo posto francese si difende con un distacco di 40 punti dal leader. Insomma, 3, 3 e 8. Purtroppo nonostante la moto sia la migliore, Ducati sembra dover giocare ad una punta.

UN SOGNO CHE CONTINUA - Quello di Aleix Espargarò e dell’Aprilia che col terzo podio consecutivo, quarto quest’anno, sono secondi a soli 4 punti dalla testa del campionato. Sono prestazioni che sorprendono quasi anche chi le ottiene. Quella sensazione inattesa di potersi giocare il titolo lascia sempre un po’ sorpresi e sorridenti gli uomini della squadra e il pilota che alla fine Ha dichiarato che terrebbe molto a restare in Aprilia per altre due stagioni, ma che deve ancora formare il contratto.

Non rinnovarglielo, dopo quello che è riuscito a fare finora, sarebbe -come ha detto Aleix, 9- una vera ca…ta. Cavolata, cosa credete! Vinales, invece, ancora non riesce a partire decentemente anche se poi la sua gara è abbastanza veloce. Un problema, quello del launch-control e della frizione, che Aprilia sta cercando di risolvere.

LA PARTENZA E' TUTTO – Per Yamaha sembra proprio sia così. Se Fabio Quartararo non riesce a partire davanti non riesce più a superare nessuno e deve difendere la sua posizione fino alla fine senza poter attaccare. Qualche posto lo guadagna con gli errori degli altri, ma il motore Yamaha non gli consente di attaccare le altre moto più potenti e forti in uscita di curva e in velocità di punta.

Ma perlomeno il campione francese riesce con la costanza e la mancanza di errori a difendere il primo posto in campionato. 9 a lui, 2 a tutti gli altri 3 piloti Yamaha che chiudono nelle ultime posizioni la corsa: 15, 16 e 17, un punto in 3 in una gara con 7 caduti è davvero un misero bottino. C’è qualcosa di importante che non va.

UN RITIRO DOPPIO - Suzuki. Oltre al disastroso annuncio della fine della partecipazione al mondiale MotoGP a fine stagione, la Suzuki ha anche chiuso il GP francese con una doppia caduta. Sia Rins ad inizio gara, sia Mir verso la fine sono scivolati. 4. Ma in un bilancio così disastroso.

C’è una cosa che merita 10 e cioè la manovra di Rins (riconosciuta anche da molto altri piloti) che per non rischiare di investire qualcuno dei suoi avversari, ha tirato dritto nella ghiaia prima della variante dopo l’arrivo. Che poi sia caduto rientrando è stata sfortuna che nulla toglie al gesto di grande sportività e attenzione verso gli altri. Bravo Alex.

INVEROSIMILE, MA VERO – Honda sempre più giù, perlomeno non ancora su. Il migliore del gigante nipponico è sempre Marquez (7), sesto in gara e 10 nel mondiale, il che la dice lunga sulla disastrosa stagione HRC. Deludente Pol Espargarò (undicesimo, 5), per stavolta non male Nakagami (7°). Per la prossima stagione si pensa a Mir e si attende cosa riuscirà a fare MM93 che ha detto chiaramente che le conseguenze della caduta di Jerez di quasi due anni fa lo hanno reso un altro pilota. Per il momento meno forte e ancora alla ricerca di sé stesso.

POCO, TOPPO POCO - KTM ha portato una sola moto al traguardo su 4, quella di Binder (6) all’ottavo posto, mentre Oliveira, Fernandez e Gardner sono caduti (3). Chiaro che non sia abbastanza per la casa austriaca che aveva iniziato molto bene questo campionato, ma che oramai gioca soltanto da comprimaria. Sembra che per il ’23 stiano trattando l’ingaggio di Jack Miller, sicuramente un passo avanti rispetto all’oggi, ma di veramente buono ne servirebbe anche un altro. Non è, né è mai stato da KTM correre senza puntare al successo.

COMPATTATORE - Il GP francese ha reso più vicini i primi 3 della classifica. Ora Celestino Vietti è ancora in testa, ma con soli 16 punti su Ogura e 19 su Canet. Il pilota del Team VR46 (4 per l’errore, 9 per la rimonta) ha conquistato un ottavo posto dopo un’uscita di pista all’inizio. Bravo e tosto. Ora per il Mugello, però, ci vuole un Vietti formato inizio stagione quando aveva ottenuto tre secondi e un primo nelle 5 gare iniziali.

Peccato per la caduta di Arbolino ora quarto staccato di 38 punti. Vediamo cosa accadrà, ma anche in Moto2 serve soprattutto costanza, non commettere errori, cosa che purtroppo Pedro Acosta (3) continua a non fare, mentre il suo compagno Fernandez (10) porta a casa la prima vittoria.

SACRIFICATI - Come spesso accade la Moto3 mette in scena una caduta di gruppo e viene poi sacrificata e ridotta per non interferire col programma della giornata. La categoria minore (per cilindrata) viene considerata poco, molto meno di una volta quando gli specialisti di 50 e 125 erano piloti del calibro di Ubbiali, Nieto, Martinez, Gresini, Bianchi tanto per citarne alcuni. In gara 1 si è messo a piovere, sono scivolati in un mucchio, così è stata data bandiera rossa e si è ripartiti con una corsa ristretta a 14 giri.

Stavolta le Honda si sono difese (Foggia e Suzuki quarto e quinto, 8), ma urgono aggiornamenti da parte della casa giapponese, altrimenti KTM (in tutte le sue diverse apparenze, Gas Gas e Husqvarna) saranno presto imprendibili. Ora Garcia (settimo dopo una bellissima rimonta) è davanti di 17 punti su Foggia e Masia (vincitore, 10), mentre Guevara è lì dietro.

Bene, Le Mans è rinata dopo il Covid, ora speriamo in un Mugello strapieno e appassionato come sempre nei giorni migliori. C’è da fare il tifo per un sacco di italiani, lo sapete. Chi non vuole dormire si tenga pronto…