
Le migliori foto di sport del 2020
Dalla morte di Kobe Bryant a quella di Maradona. Dagli stadi vuoti alla ripresa dello sport in tutto il mondo

Il 26 gennaio in un incidente d’elicottero Kobe Bryant muore insieme alla figlia Gianna e altre sette persone. Nelle ore successive il l’area intorno allo Staples Center si riempie di tifosi che creano luoghi spontanei dove lasciare il proprio ricordo di un giocatore leggendario.

Pochi giorni dopo nella veglia organizzata dalla famiglia per ricordare Kobe e Gianna, Michael Jordan scoppia a piangere sul palco: «Ora ci sarà un altro meme di me in lacrime per anni» ha aperto il suo intervento.

I giocatori del PSG festeggiano il passaggio del turno di Champions League con i tifosi nonostante i divieti appena emanati per prevenire la diffusione del coronavirus.

Leitmotiv social durante il lockdown: persone che ci ripetono che andrà tutto bene e sportivi che si allenano da casa per tante ragioni diverse: tenersi in forma, ammazzare il tempo, mostrare mentalità e dedizione alla causa, persino vitalità. Alcune foto sono un bel concentrato di decontestualizzazione, questa molto dolce.

Il primo gol dopo il lockdown è di Erling Haaland. L’attaccante del Borussia Dortmund ha sfoggiato anche un’esultanza che rispettava il distanziamento sociale.

L’estetica sportiva del 2020 ha la forma spettrale di uno stadio vuoto, col suo effetto sonoro e visivo. L’impressione che alla partita sia stata aspirata l’anima stessa. Anche lo sviluppo del gioco in campo ne ha risentito.

Il Liverpool torna a vincere la Premier a 30 anni dall’ultima volta.

Il 2020 a casa, in mezzo agli esercizi domestici, è stato anche l’anno dello Yoga. Ora che avete sviluppato questa passione, quanto vi piacerebbe praticarlo sopra la Grande Muraglia?

L’11 luglio in Germania si celebra il Cristopher Street Day, cioè il giorno del Gay Pride. Il Bayern Monaco mostra la sua vicinanza al movimento LGBTQ+ illuminando l’Allianz Arena color arcobaleno.

Dopo l'ennesimo atto di violenza della polizia nei confronti di un afroamricano, i giocatori NBA hanno deciso di non scendere in campo. È il primo sciopero degli atleti per motivi razziali, un evento epocale.

Paulo Dybala esulta dopo un gran gol al Genoa. L’argentino è stato eletto miglior giocatore del campionato di Serie A e i suoi gol - soprattutto dopo la ripresa del campionato in estate - sono stati fondamentali per far vincere alla Juventus il nono scudetto consecutivo.

Il Bayern Monaco è la squadra che sembra aver decriptato i codici del calcio post-lockdown. Ha vinto quasi tutte le partite giocate, e durante le “finaline” di Lisbona per la Champions League ha dominato dando un’impressione di solidità con pochi precedenti.

Più di altri sport, il ciclismo ha risentito delle modifiche ai calendari. Strade bianche, una corsa durissima che di solito si tiene i primi giorni di marzo è stata corsa il 1° di agosto in un clima infernale. Su 162 corridori alla partenza, solo 42 sono arrivati al traguardo.

Djokovic viene squalificato dagli US Open dopo aver colpito un giudice di linea.

Naomi Osaka indossa una mascherina con su scritto il nome di Trayvon Martin, afro-americano morto nel 2012 per un colpo di arma da fuoco sparato da un membro di una ronda locale in Florida.

Dopo aver battuto Justin Gaethje e aver portato il suo score a 29-0, Khabib Nurmagomedov si ritira. Il fighter russo aveva promesso a sua madre di non combattere più senza suo padre, scomparso quest’anno per le complicazioni legate alla Covid-19.

Le calciatrici del Lione Femminile esultano dopo la vittoria della Champions League. È il quinto titolo consecutivo per la squadra francese.

Nadal vince il suo tredicesimo Roland Garros. Al termine della finale, dopo l’inno nazionale spagnolo, è apparso commosso e nel suo discorso si è detto più triste del solito: «Ma forse è così che deve essere. Bisogna essere più tristi. Tante persone nel mondo stanno soffrendo. (...) Stiamo affrontando uno dei peggiori momenti di sempre. Continuiamo a combattere, passeremo anche questa».

Il feretro di Maradona è stato esposto alla Casa Rosada di Buenos Aires dalle 6 del mattino, la foto raccoglie un piccolo tratto di un fiume di esseri umani che hanno sfidato il Covid per mettersi in fila e portare l’ultimo saluto a Maradona.

Tra tutte le celebrazioni di Maradona arrivate dai giocatori in campo, quella di Lionel Messi è stata la più attesa. Dopo un gol all’Osasuna, Messi si è tolto la maglia del Barcellona mostrando la numero 10 del Newell's Old Boys indossata da Maradona nel 1993/94 (dal 1995 Messi sarebbe entrato nelle giovanili della stessa squadra) e alzando le braccia al cielo.

Napoli e Buenos Aires sono state l’epicentro emotivo dell’addio a Diego Armando Maradona. Sin dalle prime ore dopo la notizia sotto il San Paolo si sono radunati tifosi col faccione iconico di Maradona stampato su sciarpe, magliette e bandiere. Poche ore dopo il comune e il Napoli hanno deciso di intitolare lo stadio al Pibe de oro.

La pandemia di coronavirus ha cambiato lo sport (e le nostre vite) anche nei piccoli gesti. Alle strette di mano che prima del calcio d’inizio sancivano un clima di rispetto e competizione pulita tra le due squadre sono subentrati pugnetti e soprattutto saluti con il gomito. Se inizialmente ci era apparsa come una soluzione assurda al problema strette di mano, oggi non è più così: dalla Champions League alle serie minori ci si augura buona partita con il gomito.

Con il primo posto nel Gran Premio di Turchia, Lewis Hamilton vince il suo settimo Mondiale piloti in carriera raggiungendo il record leggendario di Michael Schumacher. Mai come quest’anno è stata definita la grandezza del pilota inglese, che si è impegnato molto anche fuori dal mondo dello sport per difendere la causa di Black Lives Matter.