Come creare una Nazionale di calcio... dove il calcio non c'è!

Nauru è un puntino isolato in mezzo all’Oceano Pacifico, all’altezza dell’equatore. La bandiera nazionale è una sorta di 'caccia al tesoro': blu , con una linea gialla e una stella subito sotto che brilla . Le dodici punte, invece, identificano le dodici tribù che la popolano. E' considerata la repubblica indipendente più piccola del mondo, sia per abitanti , sia per superficie . E' una sola isola dal perimetro di 18 km appena, senza capitale ufficiale. Le Isole Salomone (quelle che si intravedono nella cartina poco più in alto, 'subito' sotto Nauru, in realtà sono a... 1.300 km di distanza! L’isola più vicina si trova a 300 km. Insomma, la definizione di isolamento. Qui il calcio non esiste: non c’è un campo regolamentare, nessuno lo pratica ed è davvero complicato organizzare anche un solo torneo amatoriale. Nauru è stata sotto tedeschi, americani, giapponesi e australiani prima di raggiungere l'indipendenza nel 1963, ma nessuno di loro è riuscito a portare il calcio sull'isola. C’è però chi oggi sogna di poterlo fare... Flavio Ferrari Zumbini ha da poco completato il giro del mondo. Ha visitato 193 nazioni in 80 mesi! Non è un super appassionato di pallone, ma l’incontro con il CEO di un’azienda potrebbe cambiare le sorti di Nauru. È lo stesso Flavio a raccontarcelo dall’Uganda: "Esiste quest’agenzia che organizza viaggi in posti insoliti come la Corea del Nord e Nauru. Ho avuto modo di conoscere il CEO che è un grande appassionato di calcio. Una volta entrato nel progetto nazionale di Nauru, ho messo a disposizione i miei contatti con aziende italiane e mondiali per trovare sponsor anche se non è semplice". Dei 193 membri permanenti delle Nazioni Unite solo 7 non sono affiliati alla Fifa: Monaco, Micronesia, Palau, Isole Marshall, Kiribati, Tuvalu e Nauru. Kiribati e Tuvalu sono 'quasi' membri della Federazione dell’Oceania e sulla carta potrebbero entrare in futuro anche nella Fifa; Marshall, Micronesia e Palau sono in libera associazione con gli Usa ma c’è poca passione per il calcio; Monaco ha una squadra in Ligue 1 e una 'nazionale' che vanta una 30ina di amichevoli . Infine, appunto, Città del Vaticano che nel 2022 ha festeggiato i 50 anni della federcalcio locale e che vanta fra i ct anche un certo... Giovanni Trapattoni! Tutte hanno una nazionale che ha giocato almeno una partita di calcio. Tranne una: Nauru! I problemi ‘calcistici’ di Nauru sono tanti: l’obesità colpisce il 70% della popolazione, sia per motivi culturali che climatici. A Nauru non cresce nulla: i fosfati avevano arricchito l’isola , ma la continua ricerca ha devastato i terreni. Di fresco oggi c’è solo il pesce, le verdure arrivano inscatolate dall’Australia. Tra i vari requisiti per entrare nella Fifa c’è quello di possedere un campo regolamentare che però sembra l’ostacolo meno insidioso, a patto di reperire fondi. I migranti economici confinati qui perché respinti dall’Australia avevano tentato di costruirne uno in passato, con poco successo. Serve anche un campionato che sia però comprensivo della realtà statale e il fatto di avere una sola isola aiuta non poco. Kiribati, ad esempio, non fa parte della Fifa ma è sotto osservazione. Avere 33 isole però rende complicati gli spostamenti per le partite. Qualcuno ricorderà la storia delle Samoa Americane e di quella incredibile partita contro l’Australia finita 31-0. Parliamo della stessa esperienza? No, perché Nauru non è territorio americano e non può godere degli aiuti economici made in Usa: giusto per capirci, la nazionale delle Samoa Americane è stata protagonista di un film che ha promosso il calcio nel paese. Torniamo però a Nauru. Il progetto nazionale di calcio coinvolge anche altri attori: Charlie Pomroy, allenatore giramondo con esperienze simili al progetto Nauru. Poi c’è Paul Watson, un altro uomo che agisce dietro le quinte ma che ha ben presente la realtà calcistica di certi paesi. Infine c’è Dave Kitson: ex giocatore di Premier League a cui è stato chiesto, tra le altre cose, di essere ambasciatore del sogno Nauru. Kitson non ha perso tempo: è andato dalla sua ex squadra, il Reading, e ha chiesto la disponibilità dello stadio per organizzare qualche partita. La squadra impegnata nelle varie sfide è il Reading XL FC, un club fondato nel 2022 con l'intento di aiutare a combattere l'obesità attraverso la promozione dell'attività fisica. L’obiettivo di queste partite è raccogliere fondi: andare a Nauru costa e quindi si deve arrivare a quota 50.000 sterline per poter organizzare la prima storica gara della Nazionale di Nauru. Il reclutamento sull’isola avviene soprattutto tra chi gioca a baseball e football australiano. Intanto, già esistono le maglie da gioco. Il progetto Nauru ha trovato un partner che ha realizzato le divise gratuitamente. C’è anche un po’ di Italia nell’ambizioso, quanto difficile, disegno che vuole portare il pallone dove ancora manca. Entrare nella Fifa comporterebbe un bonus economico importante, da investire ovviamente nella promozione del calcio nel paese. La prima pietra è stata posata: non si sa ancora quando, ma a Nauru arriverà il Reading XL FC e porterà anche un pallone….

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