Meteore Serie A degli anni 2000: i giocatori che si sono rivelati promesse incompiute
#SkySportClassic dedica la giornata di venerdì 10 aprile agli anni 2000 con una programmazione speciale. Ricordi tutte le meteore che sono passate dalla Serie A negli ultimi vent'anni? Tra chi non è riuscito a lasciare il segno in Italia, flop di mercato e giovani talenti diventati eterni incompiuti
MILOS KRASIC (Juventus 2010-12) - Diventò bianconero nell'estate 2010 (preso dal CSKA Mosca), rilanciando immediatamente i paragoni con Nedved, con cui condivideva la chioma e poco più. Nella prima stagione in bianconero gioca spesso, ma senza titoli in bacheca, alla seconda arriva Conte e le cose cambiano parecchio. Tanta panchina e uno scudetto, con l'allenatore che cerca di trasmettergli in ogni modo le proprie idee... e alla fine rinuncia. Dopo gli ultimi anni in Polonia, nel 2018 ha chiuso col calcio giocato.
LE ALTRE PUNTATE: LE METEORE ANNI '90
RICARDO OLIVEIRA (Milan 2006-07) - Doveva essere l'erede di Shevchenko, appena partito per Londra. Fu un clamoroso flop. Esordio con gol (dalla panchina in pochi minuti) alla sua prima partita contro la Lazio. Poi più nulla. Due reti in Coppa Italia e il numero 7 rossonero che perse, quell'anno, tutta la magia dell'ucraino.
LE METEORE ANNI '80
RUBEN BOTTA (Inter 2014) - L'Inter lo fa suo a parametro zero pochi giorni dopo un intervento al crociato. Prima il prestito al Chievo poi l'esordio nerazzurro. Senza lasciare il segno: dodici presenze, zero gol e un'espulsione, contro la sua ex squadra dopo essere entrato in campo da appena dieci minuti.
GLI ACQUISTI PIÙ COSTOSI DEGLI ANNI '90
NICKLAS BENDTNER (Juventus 2012-13) - Un anno senza reti (in 11 presenze tra campionato e coppe) e uno scudetto, quello del 2012-2013. L'attaccante danese resterà un grande flop e un nome conosciuto soprattutto per le sue "bravate" fuori dal campo. Ancora nella memoria di tanti tifosi il saluto alle due hostess durante la festa scudetto della Juve.
IL RITORNO DEGLI STRANIERI NEL MERCATO ANNI '80
VRATISLAV GRESKO (Inter 2000-02) - Due anni in nerazzurro e quel retropassaggio sbagliato che concesse a Poborsky il momentaneo 2-2 in Lazio-Inter del 5 maggio 2002. Una storia sfortunata che finì quel giorno.
GLI ALLENATORI ANNI '80
MAURO GOICOECHEA (Roma 2012-13) - Un solo anno nella capitale per lui. Soffierà il posto a Stekelenburg, restituendo i guantoni all'olandese dopo la clamorosa papera in Roma-Cagliari. Quel giorno spedì il pallone nella propria porta su un innocuo cross dal fondo.
I PIÙ FAMOSI ALLENATORI DEGLI ANNI '90
MAICOSUEL (Udinese 2012-14) - Arriva nell'Udinese di Francesco Guidolin fresca del terzo posto in campionato, sinonimo di preliminari di Champions, già giocati (e persi) contro l'Arsenal anche l'anno prima. Proprio in quei playoff contro il Braga il brasiliano Maicosuel sarà protagonista di uno sciagurato cucchiaio che segnerà l'unico errore (e l'eliminazione) dei friulani ai rigori.
JORGE MARTINEZ (Juventus 2010-2017) - Vero, in bianconero "el Malaka" giocò soltanto una stagione, ma con un contratto lunghissimo durato, praticamente, fino al suo ritiro. Gli anni al Catania gli fanno conquistare la maglia della Juventus: un flop. Poi Cesena, Cluj, Novara e Juventud: cinque anni di prestiti prima dell'addio al calcio.
MICHU (Napoli 2014-15) - L'arrivo sul mercato, il debutto e i problemi al ginocchio. Lo stop durerà tutta la stagione e le strade dell'attaccante (da zero gol) e del Napoli si divideranno.
TUTTI I LOOK DEL CALCIO ANNI '70
MORITZ LEITNER (Lazio 2016-17) - Quell'estate i colpi della Lazio furono diversi. Uno sicuramente riuscito come Luis Alberto, l'altro meno, visto che i biancocelesti pagarono il tedesco Leitner due milioni di euro per giocare... appena due partite. Un milione a match praticamente. Ritornerà immediatamente in Germania.
ELJERO ELIA (Juventus 2011-12) - Arriva in bianconero l'anno giusto, quello del primo scudetto di Conte. Peccato che le sue apparizioni (pagato 9 milioni e pedina sull'esterno del 352 del nuovo allenatore) saranno rarissime. Ripartirà l'anno dopo. Attualmente gioca in Turchia nel Basaksehir.
JAVIER PORTILLO (Fiorentina 2004-05) - "Porti-gol" per gli amici, un predestinato dalle parti del Real con valanghe di gol segnati nelle giovanili. A Firenze non sarà lo stesso: una sola rete e il ritorno in Spagna. Dove chiuderà la carriera facendo avanti e indietro tra la Liga e la Segunda Division.
WALLACE (Inter 2013-14) - Wallace chi? Una delle tante meteore degli anni 2000 sepolto nella memoria anche dei tifosi. Il difensore brasiliano arriva in nerazzurro in prestito dal Chelsea, poi passerà anche dalle parti di Carpi prima di rientrare in Brasile. Oggi è svincolato.
YOANN GOURCUFF (Milan 2006-08) - "Urca quel Gourcuff!" Titolò la Gazzetta dello Sport il giorno dopo la prima partita di Champions contro l'AEK Atene. Gol, abbraccio con Kakà e palma di migliore in campo per un francesino che, pareva, un prodigio. Si perderà rapidamente. Dopo l'ultima parentesi in patria al Digione, è rimasto senza squadra.
RICARDO QUARESMA (Inter 2008-2010) - Mourinho puntò forte su di lui. E l'Inter sborsò quasi 30 milioni di euro. La sua famosa "trivela" e le poche magie in campo. Solo 640 minuti di Serie A e appena 90 tutti interi, in un derby perso 1-0.
MIDO (Roma 2004-05 e 2006) - Compagno di squadra e "rivale" da giovanissimo con Ibrahimovic nell'Ajax. Tra le tantissime squadre in carriera anche quella giallorossa, con cui non segnerà nemmeno un gol.
ERWIN HOFFER (Napoli 2009-10) - Col Rapid Vienna aveva segnato con grandissima regolarità: un gol ogni due partite di media. La prolificità sotto porta dell'austriaco si spense con l'arrivo in Italia: un solo gol e la cessione al Kaiserslautern, nella B tedesca.
DIEGO (Juventus 2009-10) - I bianconeri lo pagarono più di venti milioni nell'estate del 2009, puntando su di lui per rilanciare la squadra. Esordio con assist per il gol partita contro il Chievo. Poi rete alla Roma alla seconda giornata. Strano ma vero: saranno quelle due gare il punto più alto della sua carriera a Torino. Saluta dopo una sola stagione deludendo. Attualmente gioca nel Flamengo.
GAEL KAKUTA (Lazio 2014) - Uno dei tanti talenti che gli appassionati di Football Manager ben conoscevano. Su di lui punta il Chelsea, che però lo girerà in prestito a cinque squadre diverse. Una è la Lazio, con cui gioca appena una partita di campionato.
HELDER POSTIGA (Lazio 2014) - L'altro colpo in coppia con Kakuta del gennaio 2014. Attaccante da più di cento gol in carriera in Portogallo (non tantissimi in quasi cinquecento partite); ma nella capitale ne farà… zero.
KERLON (Chievo 2008-09) - Due partite, due spezzoni. Quattro presenze totali per "Foquinha" (piccola foca in portoghese), nomignolo che rispecchiava le sue abilità da giocoliere col pallone. Non erano altrettanto di alto livello le qualità calcistiche a tutto tondo, tanto che - dopo la parentesi italiana - ripartirà addirittura dalla terza serie giapponese.
JOSHUA BRILLANTE (Fiorentina 2014-15) - Un cognome scintillante non quanto le sue prestazioni. Oggetto misterioso del mercato 2014, e arrivato dagli australiani del Newcastle Jets: alla prima di campionato Montella lo lanciò in campo titolare contro la Roma, salvo sostituirlo dopo appena mezz'ora. Giocherà pochissimi altri minuti (nove) prima di passare all'Empoli di Sarri: lì ne giocherà appena quattro.
DARIO KNEZEVIC (Juventus 2008-09) - Fu al centro di un derby di mercato tutto torinese: a spuntarla proprio la Juve, con cui, però, giocherà pochissimo. Tre presenze in A prima del ritorno a Livorno.
JAVI MORENO (Milan 2001-02) - "Javi Moreno bene". Una frase conosciuta dai tifosi rossoneri perché preambolo del commento di Fabio Caressa a un eurogol di Shevchenko contro la Juventus. Il "bene" di Javi Moreno si fermò lì. Nell'estate del 2001 i rossoneri lo pagarono 30 miliardi di lire. Contestato dai tifosi, segnò appena due volte in Serie A.
TRENT SAINSBURY (Inter 2017) - È stato il primo australiano ad aver giocato con l'Inter, girato in prestito dallo Jiangsu Suning. Cinque presenze e subito un biglietto aereo di ritorno.
EMILIANO ALFARO (Lazio 2012 e 2013-14) - Il suo esordio cadde il giorno di una sconfitta per 5-1, non certo un buon segnale. Dieci partite e zero gol per questo attaccante uruguaiano che rientrerà nella capitale dopo una stagione negli Emirati Arabi, ma senza più vedere il campo. Oggi gioca nel Liverpool… di Montevideo.
TABARÉ VIUDEZ e MATHIAS CARDACIO (Milan 2008-09) - L'estate del 2008 fu quella del colpo Ronaldinho in casa Milan. E del ritorno di Shevchenko. Grandi nomi a cui si affiancarono due "misteriosi" ragazzi dall'Uruguay. Risultato? Tre presenze in due.
ABEL XAVIER (Roma 2004-05) - Iconico look, dalla capigliatura alla barba. In giallorosso giocherà appena tre volte in Serie A.
NICOLAS NAVARRO (Napoli 2008-09) - Primo portiere non italiano della storia del Napoli in Serie A. Un ricordo non certo memorabile: alternava buone parate a clamorose papere che peseranno sulla sua riconferma.
NICOLAE DICA (Catania 2008-10) - Di mestiere trequartista, quarto a pari merito (con anche Inzaghi e Totti) nella classifica marcatori della Champions 2006-07, quando vestiva ancora la maglia della Steaua Bucarest. La sua parentesi italiana non fu altrettanto felice: Zenga suggerì il suo acquisto, salvo poi litigarci e suggerirne anche la cessione.
ZÉ EDUARDO (Genoa 2011-12 e Siena 2012-13) - Nella sua lista delle maglie indossate in carriera il numero è superiore ai venti club. Il Milan fu solo un incrocio di mercato non andato a buon fine. Fallirà sia col Genoa che col Siena. Oggi gioca nella D brasiliana.
KEIRRISON (Fiorentina 2010) - Quando anche le big d'Europa sbagliano… È il 2009 l'anno in cui il Barcellona sborsa ben 14 milioni di euro per questo attaccante brasiliano (preso dal Palmeiras). Zero presenze in blaugrana e tanti prestiti, tra cui quello a Firenze, chiuso con due gol in dieci presenze.
DIEGO TRISTAN (Livorno 2007-08) - Valanghe di gol in Spagna con quel Deportivo semifinalista di Champions nel 2004. A Livorno solo una rete, per di più a dicembre. E poi la rescissione.
COSTINHA (Atalanta 2007-10) - Il contratto firmato lo avrebbe dovuto legare ai nerazzurri di Bergamo per tre anni. Già campione d'Europa col Porto di Mourinho, il portoghese arrivato a Zingonia con una Lamborghini gialla giocherà appena tre partite in tre anni, causa dissidi con la società.
