Valentino Rossi: "Ho un po' timore di diventare grande, ma mi piacerebbe essere padre"

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Sandro Donato Grosso

Sandro Donato Grosso

(foto di copertina: Gigi Soldano)

Rossi protagonista dello speciale '46 Fast Forward', intervista esclusiva a Sky realizzata da Sandro Donato Grosso prima dell'ultima gara con la Yamaha ufficiale a Portimao (nel 2021 correrà con il team Petronas): "Mi dispiace andare via, ma non c'è tristezza: cambiano i colori, non la moto. L'obiettivo resta il 10° Mondiale. Non ho ancora deciso di smettere, deciderò la prossima estate. Mi piacerebbe diventare padre, se devo aspettare di essere pronto non succederà mai"

I VERDETTI DEL MOTOMONDIALE 2020

Valentino, non ti ritroveremo più con i colori della Yamaha ufficiale: il tuo stato d'animo?

"E' un momento importante, è stato un viaggio lungo. E' stata divisa in due parti, in mezzo c'è stata l'esperienza con la Ducati. Sarò sempre grato alla Yamaha di avermi fatto tornare dopo due anni deludenti. Mi dispiace andare via dal team, ma non c'è tristezza. Sono anche curioso, ma non penso che cambierà molto, a parte i colori"

 

Nel 2010 a Valencia, quando sei passato da Yamaha a Ducati, hai baciato la moto. Ti fermerai ancora?

"Penso che non mi fermerò a dare un bacio, vorrò solo abbracciare gli uomini che vedrò meno. La moto la vestirò con altri colori ma sarà sempre la stessa"

 

Cosa c'è stato di positivo in questa stagione?

"Qualche volta sono stato veloce, ho dimostrato una buona competitività. Diversamente dal 2019 non ho avuto sempre lo stesso problema e mi sono trovato bene con la moto. Ho avuto problemi io, sono stato sfortunato e poi ho anche preso il Covid..."

 

C'è stato anche il coronavirus: è stato un atto di umanizzazione che ti ha ancora più avvicinato alla gente

"E' stata un'esperienza di cui avrei fatto volentieri a meno. Per la prima volta la gente non voleva venirmi vicino, anche mia mamma stava distante. Mi ha fatto un po' impressione, non ho avuto paura perché sono sempre stato bene. Mi è spiaciuto non correre. Il tampone non è un esame in cui puoi fare qualcosa. Sembrava di stare a scuola"

 

Due mesi fa avresti fatto la stessa scelta di andare in Petronas?

"Penso che Yamaha e altri team scelgono sempre troppo presto. Bisognerebbe aspettare almeno metà stagione. Comunque penso sarebbe cambiato poco"

Valentino Rossi al termine del Mondiale 2010, prima del passaggio dalla Yamaha alla Ducati

A che livello di percentuale ti senti soddisfatto?

"C'è una cosa che è il team ufficiale, dove si cerca di fare tutto al top con tanta gente in più di un team come Petronas. L'evoluzione della moto si fa tutto in Giappone e secondo me siamo stati più statici. Mi piacerebbe ci fosse più collaborazione tra la parte giapponese e quella italiana-europea"

 

Ti ha colpito la questione del motore?

"Abbiamo sofferto molto quest'anno con il motore. Speravamo di essere competitivi, invece li abbiamo anche rotti. Anche la storia delle valvole dimostra che in Giappone forse c'è stata un po' di confusione"

 

Troverai Franco Morbidelli, amico e rivale il prossimo anno

"Ci siamo cresciuti le serpi in seno... La storia di Franco è speciale, essere insieme in Yamaha è una bella storia. Adesso è il pilota più in forma e stargli davanti l'anno prossimo sarà difficile"

 

Hai ancora dentro la voglia di giocare?

"Direi di sì, sono così come carattere. I risultati fanno la differenza, come va la gara domenica decide il tuo stato d'animo per 4-5 giorni"

Il paragone

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Franco Morbidelli e Valentino Rossi, compagni di squadra in Petronas nel 2021

C'è un po' di timore nel diventare grande?

"Un po' sì, anche se penso sia consapevolezza che ci sarà una parte di vita diversa. Ci saranno altre soddisfazioni, che però non saranno mai paragonabili a essere pilota della MotoGP"

 

Magari anche essere padre?

"Certo, mi piacerebbe. Se devo aspettare di essere pronto non succederà mai. Quindi a un certo punto getterò il cuore oltre l'ostacolo. E' anche importante avere al proprio fianco la donna giusta, che ti fa stare bene"

 

E' ancora un tuo pensiero il decimo Mondiale?

"Quello è sempre l'obiettivo principale, ma andrebbe bene anche vincere delle gare, fare dei podi ed essere competitivi la domenica" 

 

Quando deciderai il tuo futuro per il 2022?

"Penso che deciderò durante la prossima estate se continuare o meno. Non ho ancora deciso di smettere. Spero che il prossimo anno in Europa si corra con le date giuste, ci sarà una piccola pausa nel mezzo e penso che lì deciderò. Datemi ancora un po' di tempo, vi faccio sapere io..."

L'analisi

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Valentino Rossi al centro con i suoi ragazzi e i suoi sponsor è un'idea ormai abbandonata?

"Anni fa ti avrei detto di no. Poi ci siamo trovati molto bene a fare il team di Moto2 e Moto3 insieme a Sky. Fare il team di MotoGP è tutta un'altra cosa, bisogna strutturarsi bene e trovare molti soldi. Questa è la cosa più complicata. Il prossimo anno testeremo la cosa con Luca (Marini, ndr) e poi decideremo il da farsi"

 

La realtà candidata sarebbe quella, nel caso?

"Non è detto, bisogna vedere tante cose"

 

Da ambasciatore, dovresti prendere per forza una Yamaha oppure avresti libertà di scelta?

"Una storia sono io, un'altra il mio team. Credo che sono cose che non possiamo decidere noi. Se le Yamaha sono 4 e c'è Petronas, le Yamaha sono finite... Non è una cosa che si può decidere adesso, ho paura che bisognerà vedere cosa succede il prossimo anno. Ducati? Perché no, Luca correrà con Ducati. Honda? Non è che abbiamo buonissimi rapporti, ultimamente..."

 

La vittoria del Mondiale di Mir è meritata, seppur con tutte le particolarità?

"E' un Mondiale meritato. Ha vinto solo una gara, ma ha fatto tanti podi e piazzamenti. In Austria avrebbe vinto lui, poi la gara è stata fermata. Devo dire che il calendario ha reso un campionato strano e difficile per tutti, abbiamo avuto tanti problemi. Mir è meritatamente campione del mondo"

i complimenti

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Valentino Rossi e il fratello Luca Marini

Che consiglio darai a Luca Marini in vista del 2021?

"Di cercare di prendere le cose con calma e di lavorare bene. La Ducati è una moto con un grande potenziale, però particolare da guidare".

 

Com'è la giornata di domenica?

"Tosta... intanto quando mi sveglio cerco di capire dove sono. Mi do degli obiettivi: podio, vincere, ecc. Faccio colazione presto, alla stessa maniera. Di solito mangio un uovo con Max e Uccio, mi faccio una doccia per svegliarmi e mi preparo per iol warm up. Di solito ascolto musica, la domenica c'è Vasco. Ora sto ascoltando 'Fronte del palco', un disco live di un concentro a San Siro del 1989. Durante il weekend invece faccio delle playlist".

 

Quello che succede nel warm up influenza la tua gara?

"Sì, perché capisci subito se hai il tocco in più. Dopo il warm up comincia un momento difficile, anche se ti aiuta seguire le gare di Moto2 e Moto3. Poi ti vai a vestire e pensi solo a concentrarti"

 

Hai un rituale?

"Sulla griglia saluto tutti, a cominciare da Uccio. Poi restano con me solo Bernie e Brant, per ultimo saluto loro".

il fratello

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Il rituale di Valentino, piegato davanti alla sua Yamaha

Le passioni sono sempre le stesse? Però niente Rally di Monza

"Esatto, non correrò a Monza ma in Bahrain il 9 gennaio con la Ferrari 488 insieme a Uccio e a Luca come l'anno scorso. E' una 12 ore, l'anno scorso era ad Abu Dhabi, quest'anno l'hanno spostata in Bahrain. Questo tipo di gare con le macchine è una di quelle cose che mi piacerebbe fare quando smetterò con le moto. Sono le gruppo 3, fanno delle endurance di 6 o 12 ore a Le Mans o Spa. Ci sono tante gare belle".

 

Vorresti ancora fare la Dakar?

"Mi piacerebbe di più stare sull'asfalto, perchè è il mio materiale preferito. La Dakar è più fuoristrada, quindi al momento no. Comunque correre in macchina".

 

I grandi dello sport: in Formula 1 Schumi o Hamilton?

"Schumi l'ho conosciuto, conosco meglio Lewis. E' un grande, insieme a Schumi, Senna e Prost tra i più grandi della storia. Direi Hamilton: lui ha portato la moda secondo cui lo sportivo deve essere anche un modello. Io vengo dalla generazione prima, in cui eravamo tutti vestiti male. Ho continuato su quella strada..."

 

Tennis: Federer, Nadal o Djokovic?

"Sono da sempre per Federer. Mi sembra quello più vicino a me, abbiamo più o meno la stessa età e lo sento vicino"

l'amico

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Rossi sul podio del GP Argentina dopo aver vinto la gara del 19 aprile 2015

Nel calcio: Messi, Ronaldo, Maradona, Pelè?

"Io direi Maradona e Ronaldo il Fenomeno. Sono loro i miei due giocatori preferiti di sempre. Diego l'ho conosciuto, siamo stati a cena insieme, ma non l'ho mai visto giocare perché aveva già smesso. E' nell'elite degli sportivi più importanti della storia. Ronaldo è quello che mi ha fatto innamorare del calcio quando è venuto a giocare all'Inter". 

 

Che voto diamo all'Inter?

"Grandi aspettative, ma non abbiamo ancora espresso il massimo. Abbiamo giocatori forti e un allenatore forte, però mi aspettavo di essere un po' più avanti"

 

Come vanno i ragazzi del Ranch?

"Andiamo molto bene, è stato un anno fantastico. A Misano abbiamo fatto due doppiette in MotoGP e in Moto2. E' stato il coronamento di un sogno"

 

Valentino Rossi ha un sogno?

"Avere delle persone che mi vogliono bene, su cui contare e sui cui potere mettere la mano sul fuoco"

 

Un messaggio ai tuoi tifosi?

"Proveremo a dare tutto il prossimo anno: non sarà solo una stagione per salutare".

 

Lo speciale '46 Fast Forward' in replica alle 19.45 su Sky Sport MotoGP (canale 208)

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