Bagnaia: "La Ducati è un sogno. Obiettivo? Vincere in Qatar, poi si vedrà..." VIDEO

MotoGp

Pecco si gode la moto con cui correrà nel 2021 al fianco di Miller, nel team ufficiale Ducati: "Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare in MotoGP su una Ducati, ora ho anche la fortuna di essere nel team ufficiale, non potevo chiedere di più". Intervistato da Sandro Donato Grosso aggiunge: "Il mio obiettivo è iniziare a vincere, magari già in Qatar. Poi..."

DUCATI, LE FOTO DELLA NUOVA LIVREA 2021

Al fianco di Miller nel team ufficiale Ducati nel Mondiale 2021, Pecco Bagnaia nel giorno della presentazione non nasconde la propria emozione: "Quando mi è stato detto che sarei passato da Pramac a Ducati ho vissuto un momento di massimo godimento... Mi ha fatto molto effetto quando mi hanno messo addosso la nuova "divisa". Sono sempre cresciuto con una Ducati in famiglia. Quando sei un bambino e senti tutte le moto accese la prima che vai a prendere è la Ducati. Fa un rumore diverso, la vedi che è bella inc....Ha un fascino che le altre non hanno e poi è una marca italiana, quindi ha tutto il massimo che un pilota possa avere. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare in MotoGP su una Ducati, in più ora ho anche la fortuna di essere nel team ufficiale: è davvero il massimo che potessi chiedere".

"Nel 2018 non mi sentivo ancora pronto per la MotoGP"

"Quando ho firmato il primo contratto con Ducati a gennaio 2018 non era così scontato che una Casa credesse in me. Francesco Guidotti aveva iniziato a parlarmi già dal 2016, quando correvo in Moto3, dicendomi che dopo due anni avrebbe voluto portarmi in MotoGP. Lì per lì però non me la sono sentita, era la prima volta che avevo la chance di vincere un Campionato del mondo e soprattutto non mi sentivo pronto per arrivare in MotoGP. È il sogno di tutti, ma quando ci arrivi è una bella mazzata: se le cose vanno bene ok, va tutto benissimo, ma molto spesso devi essere più maturo per affrontare certe situazioni e io quell'anno non mi sentivo ancora pronto".

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Ducati, Bagnaia-Miller: l'emozione della prima volta

Il ricordo del primo podio in top-class

Pecco ricorda il 2° posto a Misano nell'ultima stagione, al rientro dall'infortunio di Brno: "Quando con la caduta di Brno mi sono rotto la tibia quasi non ci credevo, l'infortunio è stato più grave del previsto. Ho passato tutti i giorni in palestra per la riabilitazione, con l'obiettivo di essere pronto per Misano. La mia Ducati va molto forte sul dritto, al curvone ho superato Rossi - non abbiamo mai parlato di quel sorpasso - e poi alla fine l'ho spuntata chiudendo 2°. Da fuori magari non ce ne si rende conto, ma il curvone a Misano è una bella "bega", è tosta, è una delle curve più spaventose del Mondiale".

Ducati 2021

I dettagli della moto di Bagnaia e Miller

"Potenziale di moto e team non mancano"

Il potenziale della moto e del team ci sono, la moto era già velocissima l'anno scorso, quando si riusciva a essere competitivi era la più forte di tutte. L'ultimo che deve metterci qualcosa sono io, spero di riuscirci. Il momento del Qatar è sempre molto emozionante, si gira di notte, ha sempre il suo fascino. Senti qualcosa di strano dentro al primo GP, non hai più saliva in bocca, per i primi giri non ragioni, il corpo fa tutto in automatico, dopo inizi a ragionare sulle cose...".

Mondiale 2021

Miller: "Ducati un traguardo, ma ho tanto da dare"

Pecco si ferma poi su ulteriori dettagli ai microfoni di Sky, intervistato in esclusiva da Sandro Donato Grosso. 

 

Ricordi quando hai provato per la prima volta una moto di MotoGP con il team di Borsoi?

"La prima presa di contatto, certo, lo ricordo perfettamente. Era il martedì successivo a Valencia 2016. Se mi avessero detto che un giorno la MotoGP sarebbe diventata la mia vita avrei messo la firma subito! Sono contento innanzitutto per la presentazione, ma anche perché sono qui per girare in pista per la prima volta dell'anno".

 

Quali sono le differenze tra Pramac e una realtà così strutturata come il team ufficiale Ducati?

"Sono molto orgoglioso di far parte di far parte di questo team, sono certo che insieme possiamo fare molto, molto bene. Cambiano di sicuro i traguardi da raggiungere, perché ora bisogna pensare alla vittoria di un Campionato, non di una singola gara, quindi ovviamente c'è anche maggiore pressione. Il mio obiettivo principale quest’anno innanzitutto è di riuscire a vincere la mia prima gara in MotoGP, poi proseguire a quel livello. L'obiettivo finale dovrà essere quello di vincere il Campionato, ma prima di tutto bisogna pensare a vincere una gara di MotoGP".

Il Team manager

Tardozzi all'attacco: "Ce la giochiamo". VIDEO

Quali sono i tuoi punti di forza e in quale aree ti senti di dover migliorare?

"Come dimostrato lo scorso anno, credo di riuscire a esser molto competitivo e veloce quando non ho problemi di temperature, soprattutto in staccata e ingresso, il punto in cui guadagnavo di più. Quando invece le temperature si abbassano devo cercare di adattarmi più velocemente, l'anno scorso in questo ho faticato molto, è stato un mio enorme limite. Ho la fortuna di avere Miller come compagno, lui in questa situazione è più forte".

Lo speciale

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Con Miller hai un buon rapporto? Sarà importante avere un team molto unito

"Mi trovo bene con lui, abbiamo lavorato negli ultimi 2 anni insieme e ci siamo sempre aiutati molto. Possiamo svolgere un bel lavoro anche qui, anche se in MotoGP il compagno di squadra fa meno la differenza rispetto alle altre categorie. Quando sarà necessario ci aiuteremo, se proseguiamo come abbiamo fatto l'anno scorso potremo fare molto bene".

 

Il team sarà più strutturato, ti confronterai con un maggior numero di tecnici, questo potrà aiutarti a crescere

"Il lavoro con i meccanici nel team ufficiale è più diretto, quello che dici porta a uno sviluppo, bisogna essere più precisi nelle dichiarazioni e soprattutto nelle sensazioni. In questo penso di essere abbastanza bravo, spero che la moto nuova riesca a darmi quel qualcosa in più che l'anno scorso mi è mancato".

 

Questa moto deve…?  Puoi rivelarci cos'hai detto a Dall'Igna?

"Deve scaldare di più la gomma davanti".

 

Descrivici l'atmosfera intorno a te

"Mia sorella mi sopporta e supporta sempre, ma non solo lei. I primi 2 anni in MotoGP sono stati abbastanza complicati, ma con la VR46 c'è stata una crescita importante, grazie anche alla fiducia che hanno avuto in me portandomi a vincere un Mondiale in Moto2, fino a passare alla MotoGP. Credo ciecamente nel progetto dell'Academy, penso che sia una realtà veramente forte in Italia. Ho avuto accanto anche la mia ragazza e la mia famiglia, mia sorella è tutti i weekend con me, mi aiuta tantissimo anche mentalmente".

Avintia

Marini: "Sono pronto". Bastianini: "Un sogno"

Nel 2021 c'è una pattuglia di giovani italiani impegnati con le Ducati (tu, Marini e Bastianini) a cui si aggiungono Miller, Zarco e Martin, ci sarà anche una battaglia interna?

"Per il titolo di rookie avranno vita dura, sono tutti fortissimi. Ducati non è la moto più semplice per approdare in MotoGP, ma con la giusta testa e con il giusto impegno potranno fare grandi passi avanti già quest’anno, per essere più competitivi nel 2022. Anche Zarco avrà la moto ufficiale, spingerà tantissimo, è un grande pilota. Sarà prima di tutto una lotta contro tutti gli altri perché l'obiettivo è di portare a casa il titolo, ma Zarco sarà bello tosto anche quest'anno…".

 

Dovendo scegliere dove vorresti vincere?

"In Qatar, per cominciare bene...".