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MotoGP, GP Spagna (Jerez): Sherry all'italiana, Jerez dipinto d'azzurro. Le pagelle

MotoGp

Paolo Beltramo

Italia protagonista in Spagna: in MotoGP doppietta Ducati con la vittoria di Miller davanti a Bagnaia, 3° Morbidelli. In Moto2 Di Giannantonio festeggia il primo successo stagionale con dedica a Fausto Gresini, Zaccone 1° in MotoE: solo con il pubblico il circuito di Jerez sarebbe potuto essere più bello

GP FRANCIA, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

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Tra i colori del cielo, del mare, dei fiumi, dei fiori e della terra dell'Andalusia (se le vedi dall'alto, tutte quelle infinite sfumature di marrone fanno di te un pittore, un sognatore, uno spettatore estasiato da tanta bellezza…), regione piena anche di vini, profumi, sapori, tradizioni, emozioni, culture, brezze e calore, bè abbiamo infilato un bel po' di bianco, rosso e verde e di felicità per i risultati dei nostri piloti e delle nostre moto. Prima vittoria stagionale col Diggia e dedica a Fausto Gresini, molti italiani a podio, Ducati prima e seconda… Insomma una Jerez che più bella avrebbe potuto essere soltanto col pubblico, quel pubblico che su alcuni circuiti, e questo è uno di quelli, fa ancor più la differenza. Bel weekend comunque, promosso a pieni voti in attesa che la morsa del Covid allenti ancora la presa.

Ripartenza

Jack Miller che riprende in mano saldamente e con convinzione la sua carriera, nelle vicinanze del porto nei pressi di Siviglia, da Sanlùcar de Barrameda dove presero il via, attraverso la foce del Guadalquivir, i viaggi di Colombo verso le Americhe. Come il navigatore anche Jack ha dovuto lottare, subire, credere e continuare per veder realizzata la prima parte del suo sogno: tornare alla vittoria, farlo sull'asciutto (non come quella volta ad Assen e come Colombo) e in modo insieme fortunato e meritato perché i guai di Quartararo gli hanno spianato la strada del successo, però lui era lì, al posto giusto al momento giusto, cosa non facile per Ducati a Jerez dove non vinceva addirittura dal 2006 (Capirossi). Stavolta addirittura doppietta con quel rosso della Rossa lassù. 10

Jack is back

Miller: "Non credevo in me, vincere è un sogno"

Continuità

Pecco Bagnaia conquista il terzo podio in quattro gare e, grazie alla sfortuna di Quartararo, il primo posto nella classifica mondiale. Una leadership che lo premia per la sua costanza e che sembra una delle soluzioni migliori pensando a Mir lo scorso anno (campione del mondo con una sola vittoria) e proprio allo sfortunato francese che ha vinto due gare, ma è secondo. Un Bagnaia finalmente a posto sia fisicamente, sia come allenamento e testa. Ora deve soltanto fare come ha detto: andare avanti gara per gara, senza pensare troppo al raccolto finale, come un buon contadino. 9

La classifica

Bagnaia al top: è il nuovo leader del Mondiale

Forza dentro

Franco Morbidelli ti sorprende sempre, anche se in fondo un’impresa da lui te l’aspetti. Il suo magico misto italo-brasileiro con quell'accettazione del destino (la moto non aggiornata) e la determinazione a dimostrare che conta di più lui (terzo e prima Yamaha) ricorda, per restare in tema andaluso, la Cattedrale di Siviglia, terza più grande Cattedrale Gotica del mondo nata sulle rovine di una grande Moschea: due culture una sull'altra a costruire un capolavoro. 9

Petronas

Morbidelli: "Podio Jerez vale come una vittoria"

Come una mareggiata improvvisa

Di colpo Fabio Quartararo che dominava apparentemente senza problemi la sua terza gara consecutiva, molla il colpo, rallenta viene preso e superato da quasi tutti, finisce 13° con l'avambraccio destro fuori uso. Sindrome compartimentale, o circuito particolarmente ostico? Il fatto che lo scorso anno qui esplose la sua stella rende la cosa ancora più preoccupante. Vedremo. Per pole e gara 10, per sfiga pure 10

Yamaha

Quartararo verso operazione, ma a Le Mans ci sarà

Progresso

Marc Marquez nono a 10.494 dal primo dopo il terribile botto delle prove e la qualifica lontano dai primi si dice soddisfatto dei progressi fisici che ha percepito su una pista che ha messo in crisi molti. Bene, c'è da credergli, ma il "Ritorno" sarà un po’ più lontano di quanto previsto. 10 per l'impegno di uno che parte per trovare le Indie e si ritrova a metà le Americhe.

Destino del toro?

Maverick Vinales ancora non si sa se assomiglia di più a quello della meravigliosa pubblicità della Osborne lungo le strade andaluse diventata patrimonio nazionale o a quello delle corride destinato a soddisfare una tradizione discussa e quindi obbligato al sacrificio. O vince o fa maluccio, non ci sono vie alternative. Il pilota Yamaha che sembrava maturato definitivamente col successo in Qatar 1, ora è terzo nel mondiale. Occorre costanza. 5

Le cantine dello Sherry

Valentino Rossi è come certe botti conservate nelle splendide e infinite cantine andaluse del vino bianco inventato dagli inglesi e diventato, insieme al Brandi, una delle eccellenze mondiali dell’Andalusia. C'è la botte che ha 350 anni, dedicata a qualche re o nobile europeo che è lì, ancora piena, ma non si può assaggiare. Ecco Vale sembra quel vino stupendo, stagionato, denso e profumato che non riesce più a farsi assaggiare, ammirare. Secondo me fa bene a provarci. Se sente di valere molto più di quello che raccoglie, vada avanti, altrimenti saprà lui cosa fare. Ma quell’antica, inimitabile, rarissima essenza c’è ancora. Speriamo di poterne spillare ancora qualche calice.

di Guido Meda

Rossi, il momento di sostenerlo è adesso

Campione alla fiera del Cavallo

Fabio Di Giannantonio con l'ispirazione di Fausto Gresini ha vinto la Fiera del cavallo che si tiene a Jerez spesso in concomitanza del GP. Ha finalmente domato i più di 130 cavalli della sua Kalex e ha battuto Marco Bezzecchi, partito male, in un duello italiano che ci ha dato il primo successo 2021. Bene, anche se Gardner, Lowes e Fernandez sono arrivati subito dietro. 10+9

Moto2

'Diggia' vince per Gresini: "Che gara, mi do 10"

Più Spagna che Andalusia

Pedro Acosta è il risultato della politica spagnola di investimento nello sport e soprattutto nel motociclismo che produce fenomeni. Secondo me e molti altri con Pedrito Acosta abbiamo tra le mani un altro germoglio di fenomeno a livello di Marquez. Non dovrà farsi tritare da questa fama e pressione, ma uno che a 16 anni vince tre gare consecutive dopo aver esordito con un secondo posto nel mondiale Moto3 e le vince decidendo lui come, con una freddezza assoluta e micidiale fa parte di quella razza lì, quella dei fenomeni. Bene Fenati secondo e Migno quarto, ma Acosta merita 11 anche se non si può.

 

Ciao ciao dall’Andalusia, ci ritroveremo tra due domeniche all’inizio della valle dei castelli della Loira, in Francia sul circuito-leggenda di Le Mans.

I numeri

L'ascesa di Acosta, rookie dei record