
Tiramisù Day: la top 11 dei giocatori "golosi", campioni con qualche kg in più
Il 21 marzo è la giornata del tiramisù, dolce a cui in pochi sanno resistere. Esagerare può voler dire acquisire qualche chilo di troppo, ma il calcio è l'esempio ideale di come sia possibile diventare campioni e giocare ad alti livelli nonostante un peso forma non perfetto. Ecco la top 11 di chi ce l'ha fatta

Il 21 marzo è la giornata del tiramisù, dolce a cui in pochi sanno resistere. Esagerare può voler dire acquisire qualche chilo di troppo, ma il calcio è l'esempio ideale di come sia possibile diventare campioni e giocare ad alti livelli nonostante un peso forma non perfetto. Ecco la top 11 di chi ce l'ha fatta -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
181 cm per 88 kg. Angelo Peruzzi non aveva esattamente il fisico del classico portiere, alto e snello. Robusto come pochi colleghi, la sua stazza non gli ha impedito comunque di essere un estremo difensore di grande agilità e uno dei migliori interpreti nel suo ruolo nella storia del calcio italiano. Ha vinto tutto: campionati, Mondiale, Champions, Coppa Uefa, Intercontinentale -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
Non aveva esattamente un fisico da atleta Winston Bogarde, difensore cresciuto in giro per l'Olanda e affermatosi con l'Ajax con la quale vinse la Champions 1995-96. Poi il passaggio al Milan, dove i suoi kg di troppo divennero solo uno dei motivi del suo fallito adattamento al calcio italiano. Dopo un anno ricco di disastri si trasferì al Barcellona, prima di chiudere la carriera al Chelsea -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
Neil Ruddock ha vinto poco in carriera, ma è stato comunque per cinque stagioni uno dei giocatori più rappresentativi del Liverpool negli anni 90. Amato dai tifosi, Beefy Ruddock, come era soprannominato per via del suo fisico, si dice che a volte fu costretto a saltare delle partite per via dell'impossibilità di trovare pantaloncini della sua taglia. Quando si trasferì al Crystal Palace gli fu imposta una clausola che lo obbligava a pagare una multa ogni volta che superasse una determinata soglia di peso -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
"Chi è quel ciccione?" si chiese uno dei suoi primi allenatori, Paul Hart. Un approccio non certo facile per Wes Morgan che, a dispetto del suo fisico, si è preso negli anni la sua rivincita. Il suo peso-forma non ideale è diventato, infatti, il punto di forza per rendersi solido e insuperabile dagli attaccanti avversari, al punto da raggiungere il più grande traguardo della sua carriera: laurearsi, da capitano, campione d'Inghilterra con la maglia del Leicester -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
Quella pancetta, con il passare degli anni, lo ha reso meno esplosivo sulla fascia di quanto non fosse nella prima parte di carriera. Juan Manuel Vargas però, a dispetto del suo fisico non proprio vicino ai canoni sportivi, si è affermato per tante stagioni come uno dei migliori esterni del nostro campionato. Il cileno "trasferiva" il suo peso sul piede mancino nel momento in cui doveva partire quel tiro violento che tanto male ha fatto ai portieri della Serie A -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
Jan Mølby è stata un'altra grande bandiera del Liverpool a cavallo tra gli anni '80 e il '90. I suoi kg di troppo non gli impedirono di diventare un punto fermo a centrocampo, con la sua qualità a ispirare le reti dei compagni e anche quelle personali. Con i Reds ha infatti disputato 250 partite, con 49 gol e 23 assist. Nonostante la maglia faticasse a contenerlo, si è tolto la soddisfazione di vincere dieci trofei, tra cui due Premier League ed essere eletto dai tifosi il giocatore straniero più forte nella storia del club -
Giornata della lentezza: i momenti infiniti nello sport
In Premier League ha giocato anche Paul Gascoigne, 'costretto' a far convivere durante la sua carriera il proprio talento con dei vizi extracampo. Fu proprio l'abuso di alcol, oltre a una vita in generale non salutare, a fargli prendere qualche chilo di troppo e renderlo un giocatore over-size rispetto ai suoi compagni. Il peso-forma non ideale non gli ha impedito, comunque, di lasciare un segno indelebile in tutte le squadre in cui ha giocato -
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Meno caotica è stata sicuramente la vita calcistica e non solo di Fabio Simplicio. Dotato di meno agilità rispetto ai suoi compagni, il brasiliano è stato un centrocampista particolarmente apprezzato nei suoi 8 anni in Serie A con le maglie di Palermo, Parma e Roma. Dotato di grande intelligenza tattica e capacità d'inserimento, ha saputo andare oltre i suoi kg di troppo, facendone dell'esplosità uno dei suoi punti di forza -
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Esagerò decisamente, invece, Mario Jardel quando approdò in Italia. Due volte Scarpa d'oro, il brasiliano fu la grande scommessa dell'Ancona nel gennaio 2004. Dopo aver fatto valanga di gol in giro per l'Europa, l'attaccante si presentò con troppi chili in eccesso e il suo peso-forma (mai del tutto perfettamente in linea) si rifletté nelle prestazioni in campo. Chiuse, infatti, l'esperienza, con zero reti in appena 4 presenze -
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Completamente differente fu, invece, il rapporto peso-gol di Ailton. L'attaccante brasiliano, uno dei quattro stranieri ad aver superato quota 100 reti in Bundesliga, al dispetto dei suoi chili di troppo fu uno dei principali bomber di riferimento a cavallo degli anni 2000. Nella stagione 2003-04 ne segnò addirittura 28 in campionato, trascinando il Werder Brema alla vittoria del Meisterschale -
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E se ancora non vi siete convinti che qualche kg in più rispetto al peso-forma ideale non basta a precludere il successo nel calcio, la dimostrazione perfetta la può fornire Ronaldo. Il Fenomeno, ingrassato nel corso degli anni anche per via dei continui infortuni, ha saputo andare oltre le proprie difficoltà e confermarsi uno dei migliori giocatori della sua storia, mettendo in bacheca due Palloni d'oro e una serie impressionanti di titoli di squadra, la maggior parte delle quali ispirati dalle sue giocate e dai suoi gol -
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