
Nel 2010 erano giovani promesse destinate a carriere luminose: alcuni hanno soddisfatto le aspettative, altri meno. Ecco chi erano i fenomeni di 10 anni fa, e cosa fanno oggi

ALEXANDRE PATO (Milan / San Paolo)

Quando il Milan se lo assicura, nel 2007, è ancora un ragazzino, ma i rossoneri lo pagano comunque 22 milioni di euro all'Internacional, cifra mai versata prima per un minorenne. Impatto devastante con la Serie A, in cui approda nel gennaio del 2008, e un paio di anni più tardi, quando ancora deve compiere 21 anni, non ci sono dubbi sul fatto che sia il talento più promettente della sua era. Gli infortuni hanno accelerato la sua parabola discendente, e dopo 5 anni al Milan (con 63 gol in 150 presenze) ha provato a risollevarsi tra Corinthians, San Paolo, Chelsea, Villarreal e Tianjin Quanjian (in Cina), prima del ritorno in Patria. Oggi gioca nel San Paolo

MARIO BALOTELLI (Inter / Brescia)

La risposta nerazzurra a Pato (campione su cui anche l'Inter aveva fatto un pensierino) è un prodotto del vivaio, di quelli che così forti se ne vedono raramente, alla sua età. Roberto Mancini ne intuisce subito il potenziale e lo promuove in prima squadra, in un gruppo di campioni dal carisma enorme, alternando con lui bastone e carota. Anche Mourinho gli dà fiducia e il 2010 diventa per SuperMario l'anno del Triplete, ma anche quello dell'addio all'Inter dopo lo strappo con la tifoseria nella semifinale di Champions contro il Barcellona. Al City vince un titolo storico, poi Milan (squadra per cui tifava), Liverpool, Nizza, OM cercando di ritrovarsi. In estate è tornato in Italia, al Brescia

GARETH BALE (Tottenham / Real Madrid)

Nel 2010 è uno dei terzini più promettenti del mondo. Terzino di spinta, capace di sgroppate incredibili con la palla al piede chiuse anche con il gol, ma pur sempre terzino. Trasformato in attaccante, si meriterà le attenzioni del Real Madrid, che nel 2013 arriverà a pagarlo circa 100 milioni di euro, cifra record per l'epoca

COUTINHO (Inter / Bayern Monaco)

Gioiellino dell'Inter post-Triplete, quando i nerazzurri cercano di ricostruire una squadra vincente con Benitez, viene ceduto al Liverpool nel gennaio 2013 per 10 milioni di euro. In Premier il suo valore cresce in modo esponenziale, fino alla cessione record al Barcellona (gennaio 2018: 160 milioni tra cartellino e bonus). Una stagione e mezza senza incantare come con la maglia dei Reds, poi il prestito al Bayern

NEYMAR (Santos / Psg)

Classe '92, nel 2010 è la grande speranza del calcio brasiliano. Trascinatore del Santos non ancora maggiorenne, se lo contendono Real e Barça: nel 2013 sceglierà i blaugrana costituendo con Messi e Suarez uno dei tridenti più forti della storia. Nel 2017 il Psg lo rende il giocatore più costoso di sempre pagandolo 222 milioni di euro

ROMELU LUKAKU (Anderlecht / Inter)

Impossibile non accorgersi di lui a cavallo del 2010, quando vive due stagioni straordinarie (da 19 e 20 gol) appena 17enne. Il Chelsea scommette su di lui ma non fino in fondo (prestandolo al West Brom, altra stagione da record), per poi cederlo definitivamente all'Everton. Qui si "conquista" una maglia nel Manchester United, fino all'estate in cui Antonio Conte ha fatto di tutto per portarlo in nerazzurro

GIOVANI DOS SANTOS (Tottenham / America)

Prodotto della cantera del Barcellona è l'astro nascente del calcio messicano. Sembra di essere al cospetto di un nuovo fenomeno quando passa al Tottenham, dove però non riesce a imporsi: inizio di un lento declino che lo porta a girare il mondo (Galatasaray, Racing Santander, Maiorca, Villarreal, LA Galaxy), fino al rientro in Messico, all'America

TONI KROOS (Bayer Leverkusen / Real Madrid)

Il 2010 è l'anno del suo passaggio al Bayern: quattro anni più tardi, dopo aver vinto un Mondiale in estate, il Real Madrid lo rende un galactico

XHERDAN SHAQIRI (Basilea / Liverpool)

Nel 2010 è uno dei giovani più promettenti d'Europa, trascinatore del suo Basilea. Il Bayern è la prima grande tappa della sua carriera, nell'Inter è solo una meteora (sei mesi, da gennaio a giugno 2015). Quando la sua carriera sembra destinata a non prendere mai il volo, con il passaggio allo Stoke City, ecco la grande occasione: il Liverpool di Klopp lo ritiene adatto al proprio credo e lo acquista nel 2018, in tempo per fargli conquistare una Champions

CARLOS VELA (Arsenal / LAFC)

Nell'Arsenal che colleziona giovani talenti è una delle promesse del calcio mondiale, nel 2010, con tanto di inserimento nella celebre lista di Don Balon dei nati dopo il 1989. Promessa non mantenuta, con i passaggi a West Bromwich e Real Sociedad, fino alla scelta della MLS: oggi gioca a Los Angeles

THOMAS MULLER (Bayern Monaco / Bayern Monaco)

Un decennio di fedeltà alla squadra in cui è sbocciato, partendo dalle giovanili: nel 2010, giocando accanto a Robben e Ribery, contende all'Inter la Champions nella finale di Madrid. Si rifarà alzandola al cielo nel 2013, senza contare i titoli in Bundesliga (8), le Coppe di Germania (5) e il Mondiale vinto con la Germania. Oggi che nel Bayern non ci sono più Robben e Ribery, lui è uno dei grandi "vecchi" della squadra

JORDAN HENDERSON (Sunderland / Liverpool)

Capitano del formidabile Liverpool di Klopp, 10 anni fa giocava nel Sunderland. Passaggio ai Reds per 16 milioni di sterline nel 2011 e fascia al braccio dopo l'addio di Steven Gerrard

FEDERICO MACHEDA (Manchester United / Panathinaikos)

Forse la più grande promessa non mantenuta, viste le premesse. Esordio in Premier nel 2009, a 17 anni, con un gol da urlo che sembra un segnale inequivocabile. La sua carriera però non decolla: prestiti alla Sampdoria, al QPR, allo Stoccarda, al Doncaster, al Birmingham. Poi Cardiff, Nottingham Forest e il ritorno in Italia, al Novara. Dal 2018 gioca in Grecia, al Panathinaikos

MARIO GOETZE (Borussia Dortmund / Borussia Dortmund)

Stella del 2010 "sfortunata", vista la carriera a cui sembrava destinato. Sempre che si possa chiamare "sfortuna" decidere una finale Mondiale, quella del 2014, con il gol ai supplementari nella finale contro l'Argentina. Andata e ritorno a Dortmund, con in mezzo il discusso passaggio al Bayern (dal 2013 al 2016)

JAVIER PASTORE (Palermo / Roma)

Lo scopre il Palermo, e in due stagioni in A fa innamorare mezza Europa. Nel 2011 se lo assicura il Psg e a Parigi scrive buona parte della sua carriera (7 stagioni) vincendo tanto a livello nazionale (5 volte la Ligue1), ma nulla a quello continentale. Nel 2018 il ritorno in A, alla Roma