
Calciomercato, Hamsik e tutti gli affari saltati all'ultimo minuto. FOTO
Non c'è solo Marek Hamsik, rimasto (per ora) al Napoli dopo che il suo passaggio al Dalian sembrava cosa fatta. Nell'elenco degli acquisti sfumati sul rettilineo finale ci sono tanti nomi noti: da Beppe Signori al Parma nel 1995, a David Suazo che preferì il Milan all'Inter, passando per Pato, Tevez, Berbatov e Witsel. Poi c'è chi arriva in ritardo di sei mesi: è il caso di Verdi dal Bologna al Napoli.
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HAMSIK - Il capitano del Napoli è solo l'ultimo nome di una lunga serie di acquisti saltati in extremis: è rimasto in azzurro dopo che il suo passaggio al Dalian sembrava cosa fatta.
NAPOLI, NIENTE CINA PER HAMSIK
SIGNORI - L'11 giugno 1995 il presidente della Lazio Sergio Cragnotti aveva raggiunto l'intesa per la cessione del suo attaccante Beppe Signori al Parma per 25 miliardi di lire. Il giorno dopo scendono in piazza in 4000 tifosi della Lazio per manifestare il proprio dissenso. Sono ore intense, tese. Fino alle 18.30 quando Dino Zoff, reduce da un summit di due ore con Cragnotti e Geronzi, annuncia che Signori è stato tolto dal mercato, e allora la contestazione diventa festa.
"SIGNORI AL PARMA", LA PIAZZA BOCCIA L'AFFARE
SUAZO - In 8 stagioni al Cagliari David Suazo è diventato un simbolo.Nell'estate 2007 l'ex presidente sardo Cellino, dopo una lunga trattativa con l'Inter, definisce però la sua cessione al Milan per 14 milioni. Ma è lo stesso attaccante honduregno a opporsi: telefona al suo presidente e spiega di voler giocare in nerazzurro. Così sarà: al Cagliari 13 milioni di euro e la comproprietà di Acquafresca.
CALCIOMERCATO, SUAZO E IL DERBY MILAN-INTER
KAKA'- E quella che può essere definita la sliding door della sua carriera calcistica. 2009, ritorno al passato: era appena cominciata l'era degli sceicchi del Manchester City e il primo della lista era proprio il fuoriclasse brasiliano del Milan. Si era arrivati all'accordo sulle cifre tra i club e con il calciatore. Che però non accettò il passaggio in Inghilterra.
KAKA' E IL NO AL MANCHESTER CITY
CISSOKHO - Nell'estate 2009 il Milan definisce l'arrivo dal Porto di questo laterale franco-senegalese per 15 milioni di euro. Un problema ai denti riscontrato sul giovane difensore dallo staff medico rossonero nei controlli lascia dubbi alla dirigenza di via Turati, che prima torna a discutere la situazione con il giocatore e con il Porto, proprietario del suo cartellino, poi annulla il trasferimento.
CISSOKHO E IL TRASFERIMENTO SALTATO PER COLPA DEI DENTI
SCULLI - Ad agosto 2010 aveva salutato il Genoa e Genova, sicuro di partire per Milano alla corte di Rafa Benitez. Ma la sua avventura nell'Inter non inizierà mai e i tifosi liguri potranno riabbracciare il loro beniamino. "Colpa" di Benitez, che a Sculli preferiva Kuyt, con lui al Liverpool. Nemmeno l'olandese, però, arrivò all'Inter, e alla fine in rosa per il ruolo di esterno destro rimasero Pandev e Biabiany.
SCULLI E L'INTER, ANDATA E RITORNO SENZA MAI PARTIRE
PATO - Gennaio 2012. Il giovane attaccante brasiliano, rivelazione del Milan, sembra praticamente un calciatore del Paris Saint-Germain. 35 milioni al Milan, 7 al giocatore con un contratto di tre anni e mezzo. L'affare salta. Tutto merito di una chiamata di Silvio Berlusconi. Pochi minuti e sul sito del club rossonero viene pubblicato un comunicato ufficiale che mette la parole fine alla vicenda.
PATO, DAL NO AL PSG ALL'ANNO NERO
TEVEZ - Dalla cessione di Pato al Psg, il Milan avrebbe dovuto ricavare i soldi da versare al Manchester City per Carlitos Tevez. Pronta l'offerta: prestito con obbligo di riscatto fissato a 25 milioni di euro più tre di bonus. Tutto saltato: Pato restò al Milan, Tevez al City.
PATO RESTA E FERMA TEVEZ
BERBATOV - Due contendenti, Fiorentina e Juventus, e una terza che gode: il Fulham. Già, perché l'attaccante bulgaro conteso da viola e bianconeri fu protagonista di una trattativa degna di una spy story. La Fiorentina aveva preparato per lui un triennale a 1,8 milioni a stagione. Il giocatore e il suo procuratore, però, non arriveranno mai a Firenze. Nel corso dello scalo aereo a Monaco di Baviera i due ricevono le offerte di Juventus e Fulham. Il club bianconero sembra chiudere la trattativa: 4,5 milioni di euro al Manchester United, per il calciatore 1,8 milioni di euro all'anno. Quando tutto sembra ormai fatto, il colpo di scena: il bulgaro rifiuta l'offerta bianconera e sceglie quella inglese, per motivi familiari.
BERBATOV E IL BRACCIO DI FERRO FIORENTINA-JUVENTUS: VINSE IL FULHAM
GUARIN E VUCINIC - Fredy Guarin e Mirko Vucinic furono a un passo dallo scambiarsi le maglie nell'inverno 2014: il colombiano dal nerazzurro al bianconero, percorso inverso per il montenegrino. Sul gong della sessione di calciomercato, ad armadietti già svuotati, lo scambio salta. E alla ripresa del campionato, il 2 febbraio, eccoli in campo in Juventus-Inter 3-0 allo Stadium: come se nulla fosse mai successo.
GUARIN-VUCINIC, LO SCAMBIO MAI REALIZZATO
LUIZ ADRIANO - L'attaccante brasiliano ha lasciato il segno nel Milan più per il suo addio mai avvenuto in direzione Cina che per le prestazioni. I fatti: trattativa quasi conclusa con il Jiangsu Suning e calciatore che aveva già raggiunto Nanchino dopo aver ottenuto il visto per la Cina, pronto a firmare un contratto pluriennale da 8 milioni di euro a stagione, mentre al Milan sarebbero andati 15 milioni. Affare fatto? Tutt'altro. Lo stesso Luiz Adriano diffuse un comunicato ufficiale in cui spiegava di non aver raggiunto l'accordo economico col club e che avrebbe fatto immediato rientro a Milano.
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MILINKOVIC-SAVIC - Estate 2015. Il centrocampista serbo del Genk è pronto a diventare un nuovo calciatore della Fiorentina. Affare definito per 8,5 milioni più 1,5 di bonus. Al momento della firma, l'imprevisto che non ti aspetti: il calciatore scoppia in lacrime, adducendo questioni extracalcistiche alla mancata firma. Pochi giorni dopo, andrà alla Lazio.
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WITSEL - Come Berbatov, a un passo dalla Juventus prima di dirottare sul mercato estero. Estate 2016: Marotta ha in mano l'intesa con Zenit e calciatore per portare il belga a Torino. A far cambiare idea ad Axel, ecco diciotto milioni di buone ragioni (leggasi euro) più due di bonus all'anno, che fanno 80 in quattro anni di contratto, che lo portarono in Cina alla corte del Tianjin di Fabio Cannavaro.
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MANOLAS - Zenit protagonista anche quando si parla di affari sfumati in entrata. E' il caso di Kostas Manolas della Roma. Pronto a passare allo Zenit nell'estate 2017, il trasferimento del centrale greco in Russia saltò nel giorno delle visite mediche a causa di alcune complicazioni di natura economica nell'accordo con la società di San Pietroburgo.
MANOLAS, NO ALLO ZENIT AL MOMENTO DELLE VISITE MEDICHE
SCHICK - E' stato il vero caso del calciomercato 2017. L'attaccante ceco era di fatto un calciatore della Juventus per 23 milioni di euro. La trattativa con la Sampdoria era però definitivamente saltata dopo le lunghe visite mediche alle quali Schick si era sottoposto a Vinovo. Genova-Torino andata e ritorno, prima del passaggio alla Roma.
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VERDI - Voluto da Sarri, allenato da Ancelotti: è il destino di Simone Verdi, oggetto dei desideri del Napoli a gennaio 2018 e arrivato in azzurro a giugno. Tutto per proseguire il percorso di maturazione avviato a Bologna, nonostante l'accordo tra i due club fosse definito. Per il club di Aurelio De Laurentiis investimento da 25 milioni di euro, realizzato 6 mesi dopo.
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MALCOM - E' stato il giallo dell'estate. A un passo dalla Roma, prima della firma con il Barcellona. Con il Bordeaux a far da arbitro. Il club francese aveva accettato l'offerta di 32 milioni di euro più 4 di bonus accettata del club giallorosso, con visite mediche già fissate. Poi l'inserimento improvviso del Barça, le parti al lavoro per ricucire lo strappo e infine il passaggio in Catalogna per 39 milioni di parte fissa, più due di bonus.
MALCOM, IL NO ALLA ROMA E LA FIRMA CON IL BARCELLONA