Bologna senza certezze. Cazzola addio, Consorte: tranquilli

Calcio
Il presidente onorario del Bologna, Gianni Morandi, con Gianni Consorte (Foto Ansa)
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Fine settimana nero per i rossoblù. La sconfitta con il Brescia non è la notizia peggiore. L'ex patron fa dietrofront: non entrerà più in società. Intermedia rassicura: ci sarà ugualmente l'aumento di capitale di 6 milioni. Ma il futuro?

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In un giorno sono crollate tutte le certezze. È bastato un sabato di sole per mandare all'aria settimane di positività, di buoni propositi, di clima sereno. La sconfitta con il Brescia non modifica il campionato del Bologna. Ma l'addio di Cazzola prima ancora di essere tornato è il colpo che più ferisce la società rossoblù.

Ha visto i conti ed è scappato: Cazzola ha comunicato a Consorte (con una lettera, pubblicata sul sito del Bologna) che non entrerà nella società poche ore prima della sconfitta del Rigamonti. Da Intermedia la risposta è arrivata immediata: si va avanti lo stesso, giovedì l'aumento di capitale di sei milioni verrà ratificato. Chi metterà i cinque promessi da Cazzola? Ci penseranno i soci.

La riunione tra Consorte, Morandi e Pavignani è servita per cercare di trasmettere sicurezza all'ambiente. Emergono anche i primi nuovi nomi, come quello di Gabriele Gravina, consigliere federale, ex patron del Castel di Sangro. Ma quello che giocatori e allenatori chiedono è chiarezza. Perché ballano i rinnovi. In particolare quello di Malesani.

E il dietrofront di Cazzola fa tremare proprio per questo: le certezze cadono in pochi giorni, da un momento all'altro. Quando sembra che tutto si stia per risolvere, ecco il colpo di scena. Malesani non ha ancora messo la firma sul rinnovo. E le pretendenti aumentano. Ma non solo: Di Vaio ha prolungato. Ma come verranno gestite le situazioni di Viviano, Ramirez e degli altri giocatori, protagonisti di una stagione davvero formidabile sul campo?

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