Serie A, giornata di vendette: da Catania-Roma a Bari-Lecce
CalcioAl Massimino i padroni di casa faranno di tutto per eliminare gli "odiati" giallorossi dalla corsa al 4° posto, mentre nel derby pugliese i galletti, già in B, cercheranno di affossare i cugini salentini
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di Alfredo Corallo
Qui si fa l'Europa o si muore. Ma c'è di peggio: qua si va pure in B. Nel classico finale di campionato delle "torte" - o dei biscotti, chiamiamolo come vogliamo, basta mettersi d'accordo - c'è ancora qualcosa per cui vale la pena seguire una partita di calcio. L'attenzione della 37.a giornata di serie A è concentrata su Napoli-Inter, che poteva essere, ma così non è stata, una sfida-scudetto, perché poi il Milan ha rovinato la festa ad entrambe. Ai campani manca l'ultimo tassello per la matematica Champions (tutto grasso che cola, s'intende), i nerazzurri hanno già l'anima in pace per l'inedita, deludente seconda piazza (dopo 5 titoli nazionali consecutivi...).
AFFARE CHAMPIONS. Tra diritti tv e incassi al botteghino il posto al sole dei preliminari vale 20 milioni di euro, se passi. Favorita è l'Udinese, con un vantaggio su Roma e Lazio (a -2) a dir poco capitale. La squadra di Guidolin farà visita al Chievo, stra-salvo, e all'ultima ospiterà al Friuli il Milan, campione d'Italia e sfinito dallo champagne. Per le capitoline poche speranze insomma, specie pensando a cosa le aspetta: per i giallorossi Catania (in perenne vendetta per quel 7-0...) e una Sampdoria con l'acqua alla gola per non affondare tra i cadetti; i bianconcelesti passeggeranno (forse) sul Genoa, sì, ma l'ultima andranno a trovare il Lecce col coltello tra i denti. Ci sarebbe anche la Juventus, a 57, ma i bianconeri dovrebbero vincere a Parma , battere il Napoli, e sperare che le altre perdano...
SALVEZZA, CHE PASSIONE. A Bari e Genova tira aria di guerra civile. Stiamo sempre parlando di calcio, ovviamente. "Il derby non si regala. Vincere o sono c... vostri": lo slogan che ha accompagnato la battaglia della Lanterna è stato prontamente preso a prestito dai "tifosi" biancorossi, e il povero Belmonte ne sa qualcosa (schiaffeggiato e minacciato dagli ultrà per non aver firmato l'accordo "spalmastipendi", la scusa). Al San Nicola sbarcano gli odiati leccesi, batterli equivarrebbe a portarseli in serie B. La stessa storia dell'altra sera tra genoani e sampdoriani.
Rispetto alla scorsa settimana non ci sono più Chievo, Catania e Parma, al riparo da ogni pericolo. Al Bologna manca un punto, se non arriva a Firenze sarà con il Bari all'ultima (il Lecce, insistono, "non può" rimanere in A). C'è il Cesena: ma gioca con il Brescia appena retrocesso e, figuriamoci, "contro" il Genoa alla 38.a, nel giorno della festa di fine anno (per la Samp in B?). Restano loro: i blucerchiati e i ragazzi di De Canio. I doriani aspettano il Palermo a Marassi (i rosanero hanno la testa solo alla finale di Coppa Italia e ci sta) e si presenteranno appunto all'Olimpico, dove la Roma vorrà saldare il conto della scorsa stagione (la doppietta di Pazzini costò lo scudetto alla Magica). I salentini chiudono con la Lazio al Via del Mare, nell'altro incrocio salvezza-Champions. Chi ne uscirà vivo?
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Qui si fa l'Europa o si muore. Ma c'è di peggio: qua si va pure in B. Nel classico finale di campionato delle "torte" - o dei biscotti, chiamiamolo come vogliamo, basta mettersi d'accordo - c'è ancora qualcosa per cui vale la pena seguire una partita di calcio. L'attenzione della 37.a giornata di serie A è concentrata su Napoli-Inter, che poteva essere, ma così non è stata, una sfida-scudetto, perché poi il Milan ha rovinato la festa ad entrambe. Ai campani manca l'ultimo tassello per la matematica Champions (tutto grasso che cola, s'intende), i nerazzurri hanno già l'anima in pace per l'inedita, deludente seconda piazza (dopo 5 titoli nazionali consecutivi...).
AFFARE CHAMPIONS. Tra diritti tv e incassi al botteghino il posto al sole dei preliminari vale 20 milioni di euro, se passi. Favorita è l'Udinese, con un vantaggio su Roma e Lazio (a -2) a dir poco capitale. La squadra di Guidolin farà visita al Chievo, stra-salvo, e all'ultima ospiterà al Friuli il Milan, campione d'Italia e sfinito dallo champagne. Per le capitoline poche speranze insomma, specie pensando a cosa le aspetta: per i giallorossi Catania (in perenne vendetta per quel 7-0...) e una Sampdoria con l'acqua alla gola per non affondare tra i cadetti; i bianconcelesti passeggeranno (forse) sul Genoa, sì, ma l'ultima andranno a trovare il Lecce col coltello tra i denti. Ci sarebbe anche la Juventus, a 57, ma i bianconeri dovrebbero vincere a Parma , battere il Napoli, e sperare che le altre perdano...
SALVEZZA, CHE PASSIONE. A Bari e Genova tira aria di guerra civile. Stiamo sempre parlando di calcio, ovviamente. "Il derby non si regala. Vincere o sono c... vostri": lo slogan che ha accompagnato la battaglia della Lanterna è stato prontamente preso a prestito dai "tifosi" biancorossi, e il povero Belmonte ne sa qualcosa (schiaffeggiato e minacciato dagli ultrà per non aver firmato l'accordo "spalmastipendi", la scusa). Al San Nicola sbarcano gli odiati leccesi, batterli equivarrebbe a portarseli in serie B. La stessa storia dell'altra sera tra genoani e sampdoriani.
Rispetto alla scorsa settimana non ci sono più Chievo, Catania e Parma, al riparo da ogni pericolo. Al Bologna manca un punto, se non arriva a Firenze sarà con il Bari all'ultima (il Lecce, insistono, "non può" rimanere in A). C'è il Cesena: ma gioca con il Brescia appena retrocesso e, figuriamoci, "contro" il Genoa alla 38.a, nel giorno della festa di fine anno (per la Samp in B?). Restano loro: i blucerchiati e i ragazzi di De Canio. I doriani aspettano il Palermo a Marassi (i rosanero hanno la testa solo alla finale di Coppa Italia e ci sta) e si presenteranno appunto all'Olimpico, dove la Roma vorrà saldare il conto della scorsa stagione (la doppietta di Pazzini costò lo scudetto alla Magica). I salentini chiudono con la Lazio al Via del Mare, nell'altro incrocio salvezza-Champions. Chi ne uscirà vivo?
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