Leo: "Non ho tradito l'Inter, col Psg nessun accordo"

Calcio
Conferenza stampa di Leonardo per spiegare la rottura con l'Inter (Foto Getty)
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L'ex tecnico nerazzurro, in conferenza stampa, spiega i motivi dell'addio: "C'è stata un'incomprensione nata dall'esterno. Fino al sì di Gasperini non ho mai stretto intese con i francesi". E su Moratti: "Mi ha trattato come un figlio". I VIDEO

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Leonardo in conferenza stampa a San Siro. A poco più di un mese dall'addio all'Inter, l'ex tecnico è tornato in Italia per spiegare i motivi della rottura con i nerazzurri. "Ho fattto fatica a convocare questa conferenza, ma è giusto per quanto successo negli ultimi mesi. Giusto raccontare come sono andate le cose dal mio punto di vista, per gli interisti e per chi segue il calcio. Non ho firmato né trattato con il Paris Saint-Germain fino alla risoluzione del mio contratto con l'Inter".

"Papà" Moratti - Tutti i suoi passi, ha sottolineato Leonardo, sono stati concordati con il presidente dell'Inter Massimo Moratti: "Quando gli ho parlato della proposta del Paris Saint-Germain mi ha trattato come un figlio: mi ha detto, 'Leo è una cosa bella. Credo che tutta questa situazione sia nata da un'incomprensione esterna".

Nessun tradimento - Non c'è stato alcun tradimento". ha sottolineato Leonardo. "Non nego che la possibilita' di andare al PSG è concreta, ma oggi è ancora una possibilità - ha aggiunto il brasiliano -: ho parlato due giorni fa con i proprietari ma non so come finirà".

Un "casino" dopo il contatto con Bielsa -  Quando e' uscita la notizia di un contatto fra l'Inter e l'allenatore argentino Bielsa "è scattata una situazione insostenibile: un casino bestiale dovuto forse al mio passato. Io ho continuato a lavorare per l'Inter, quando è arrivata la proposta del Paris Saint-Germain l'ho bloccata subito e pensavo potesse essere per il futuro", ha raccontato Leonardo, che poi ha avuto un batti e ribatti con alcuni giornalisti che gli domandavano come mai non avesse spiegato prima la sua posizione. "Potevo aspettare di essere esonerato, ma - ha raccontato - ho chiamato il presidente e' ho detto 'ho capito"'.

Il rimpianto - "Mi dispiace molto" non essere più l'allenatore dell'Inter "perché - ha sottolineato il brasiliano - si era creato un qualcosa con le persone che lavorano all'Inter. Era una grande sfida, mi considero davvero un privilegiato perché mi sono capitate cose difficili ma straordinarie. Sapete quante proposte per fare l'allenatore ho avuto dopo aver lasciato il Milan? - ha domandato retoricamente - Non le elenco neanche...".

Milano nel cuore... - Nell'ultimo concitato periodo Leonardo ha ricevuto anche una telefonata da Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan. in cui il brasiliano ha giocato e lavorato come dirigente e allenatore. "Mi ha fatto una breve telefonata - ha detto Leo -. Negli ultimi tempi ci siamo un po' allontanati, ma mi ha chiamato per cercare di capire se stavo bene. Non avevo molte cose da dire, nemmeno a lui ho fatto confidenze. Non mi piacciono le cose che arrivano di sponda. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto".

Atti vandalici - L'ex allenatore dell'Inter non ha negato di aver subito atti vandalici e aggressioni verbali nel suo ultimo periodo a Milano, dopo il derby. "Forse non pensavo che sarebbe stato a questi livelli, ma sapevo quello a cui andavo incontro. Non è - ha chiarito - il motivo per cui lascio Milano, sarò legato per sempre a questa città. Mi dispiace perché il prodotto calcio italiano cala, è meno bello. Anche dopo questo casino ho pensato di rimanere, forse mi avrebbe rinforzato, ma è finita così". 

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