Genoa, con l'Airone si vola in alto: "Col Grifo in Europa"
CalcioParola di Sabastien Frey, che lancia il nuovo compagno e si prende la responsabilità di fissare l'obiettivo: "Bisogna sempre puntare a migliorarsi, e con un pubblico così...". Caracciolo non svela la sua quota gol ma difende Birsa
FOTO: L'album della Serie A 2011-12
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"L'Europa". Sebastien Frey è lapidario nel fissare l’obiettivo stagionale del "suo" Grifo. Caracciolo e Birsa, al suo fianco, sorridono e annuiscono: "Giochiamo tutti insieme, quindi l'obiettivo è quello". Il numero 1 francese è già il leader della squadra, in campo e fuori: merito di una spiccata personalità, che mette in mostra anche in una giornata di "lavoro" a Sky, non solo nell’acconciatura. Impegnato nella registrazione dei nuovi promo insieme ai compagni di squadra, si prende la responsabilità di fissare il traguardo. Dopo due stagioni chiuse a 51 punti, è il momento di puntare più in alto.
"E' naturale migliorarsi. Tutti noi vogliamo farlo, la squadra è forte e abbiamo tanta qualità, la vetrina importante, la città e il pubblico bellissimi. Quando giochi con alle spalle la Gradinata ti da una carica pazzesca, pari a quella che ti toglie da avversario, e Andrea lo sa". L'Airone, passato anche per la Samp, lo sa bene in effetti. Ora però è pronto a segnare e a volare insieme al Grifone. Se Frey ci mette i guantoni, a lui sono richiesti i gol decisivi: "Vero, ma tengo per me la cifra che ho in mente. Un po' per scaramanzia, un po' perché non si sa mai...". Dei tre il più taciturno è Valter Birsa, entrato in corso d'opera contro l’Atalanta ed espulso dopo pochi minuti: "Un impatto duro con il campionato italiano, mi dispiace per il rosso". In soccorso del compagno riecco Caracciolo: "E comunque uno così io al Fantascudetto lo prenderei in ogni caso...". Frey conferma, evidentemente in allenamento il mancino di San Pietro di Gorizia lo fa penare.
Tre volti nuovi a Pegli, che i tifosi hanno già imparato a riconoscere: "Se giochi tanto a Firenze, ti fai gli anticorpi per qualsiasi altra città" spiega Seba Frey. "Genova è caldissima, la gente per strada ti ferma anche solo per un saluto, per stringerti la mano, per incoraggiarti. E’ bellissimo, i tifosi sono fantastici. A Marassi, poi, che è uno stadio così all'inglese, avere un tale pubblico dalla propria parte ti da una carica particolare". (M.V.)
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"L'Europa". Sebastien Frey è lapidario nel fissare l’obiettivo stagionale del "suo" Grifo. Caracciolo e Birsa, al suo fianco, sorridono e annuiscono: "Giochiamo tutti insieme, quindi l'obiettivo è quello". Il numero 1 francese è già il leader della squadra, in campo e fuori: merito di una spiccata personalità, che mette in mostra anche in una giornata di "lavoro" a Sky, non solo nell’acconciatura. Impegnato nella registrazione dei nuovi promo insieme ai compagni di squadra, si prende la responsabilità di fissare il traguardo. Dopo due stagioni chiuse a 51 punti, è il momento di puntare più in alto.
"E' naturale migliorarsi. Tutti noi vogliamo farlo, la squadra è forte e abbiamo tanta qualità, la vetrina importante, la città e il pubblico bellissimi. Quando giochi con alle spalle la Gradinata ti da una carica pazzesca, pari a quella che ti toglie da avversario, e Andrea lo sa". L'Airone, passato anche per la Samp, lo sa bene in effetti. Ora però è pronto a segnare e a volare insieme al Grifone. Se Frey ci mette i guantoni, a lui sono richiesti i gol decisivi: "Vero, ma tengo per me la cifra che ho in mente. Un po' per scaramanzia, un po' perché non si sa mai...". Dei tre il più taciturno è Valter Birsa, entrato in corso d'opera contro l’Atalanta ed espulso dopo pochi minuti: "Un impatto duro con il campionato italiano, mi dispiace per il rosso". In soccorso del compagno riecco Caracciolo: "E comunque uno così io al Fantascudetto lo prenderei in ogni caso...". Frey conferma, evidentemente in allenamento il mancino di San Pietro di Gorizia lo fa penare.
Tre volti nuovi a Pegli, che i tifosi hanno già imparato a riconoscere: "Se giochi tanto a Firenze, ti fai gli anticorpi per qualsiasi altra città" spiega Seba Frey. "Genova è caldissima, la gente per strada ti ferma anche solo per un saluto, per stringerti la mano, per incoraggiarti. E’ bellissimo, i tifosi sono fantastici. A Marassi, poi, che è uno stadio così all'inglese, avere un tale pubblico dalla propria parte ti da una carica particolare". (M.V.)
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