Hernanes-Klose, la Lazio si riscatta. Atalanta al tappeto
Calcio
Nel match di mezzogiorno della 18.a giornata di serie A i biancocelesti di Reja ritrovano il successo dopo il ko di Siena. Il Profeta segna su rigore ma poi è costretto a uscire. Chiude i conti il tedesco. L'Atalanta in 10 per oltre mezz'ora
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LAZIO-ATALANTA 2-0
20' rig. Hernanes, 92' Klose
Guarda la cronaca del match
di AUGUSTO DE BARTOLO
Il minimo sindacale per i tre punti. Come in Coppa Italia, sempre su calcio piazzato, ma dal dischetto degli 11 metri, a dare il via libera alla vittoria sull'Atalanta è stato Hernanes, prima delizia, poi croce del tecnico Edy Reja. Il brasiliano ha, infatti, trasformato il penalty accordato per un fallo di Masiello su Radu e poi è stato costretto a uscire per una presunta distrazione al collaterale del ginocchio destro. Un boccone amaro, durissimo da digerire se si pensa che nelle ultime due gare dei biancocelesti il centrocampista è stato capace di spostare l'ago della bilancia in favore della propria squadra.
Quella tra Lazio e Atalanta doveva essere la sfida tra bomber: sponda biancoceleste, un Klose che sta vivendo una seconda giovinezza e puntuale, anche oggi, come un operaio tedesco nel timbrare il cartellino, sponda nerazzurra, un Denis che sta facendo rimpiangere le affrettate cessioni da parte di Napoli e Udinese, ma a secco in questa occasione. La gara non è stata granché entusiasmante e la formazione di Reja ha avuto subito strada spalancata e facilità di controllo. La scelta di Colantuono di affidarsi a un'unica punta, più Marilungo, e a un centrocampo folto non ha pagato. Le certezze del tecnico si sono sgretolate nella ripresa quando l'inserimento di Moralez per Carmona, che avrebbe presupposto una squadra a trazione anteriore, è quasi coinciso con il secondo giallo, e di conseguenza l'espulsione, incassata da Lucchini per un fallo quantomeno poco evidente (sicuramente non da ammonizione) su Rocchi.
Con l'uomo in più Klose e compagni avrebbero potuto, forse dovuto, chiudere prima un match che è rimasto in bilico fino al 90'. All'Atalanta il merito di averci comunque provato ma i tre punti vanno a una Lazio sufficiente ma ancora lontana dalla forma migliore.
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Il minimo sindacale per i tre punti. Come in Coppa Italia, sempre su calcio piazzato, ma dal dischetto degli 11 metri, a dare il via libera alla vittoria sull'Atalanta è stato Hernanes, prima delizia, poi croce del tecnico Edy Reja. Il brasiliano ha, infatti, trasformato il penalty accordato per un fallo di Masiello su Radu e poi è stato costretto a uscire per una presunta distrazione al collaterale del ginocchio destro. Un boccone amaro, durissimo da digerire se si pensa che nelle ultime due gare dei biancocelesti il centrocampista è stato capace di spostare l'ago della bilancia in favore della propria squadra.
Quella tra Lazio e Atalanta doveva essere la sfida tra bomber: sponda biancoceleste, un Klose che sta vivendo una seconda giovinezza e puntuale, anche oggi, come un operaio tedesco nel timbrare il cartellino, sponda nerazzurra, un Denis che sta facendo rimpiangere le affrettate cessioni da parte di Napoli e Udinese, ma a secco in questa occasione. La gara non è stata granché entusiasmante e la formazione di Reja ha avuto subito strada spalancata e facilità di controllo. La scelta di Colantuono di affidarsi a un'unica punta, più Marilungo, e a un centrocampo folto non ha pagato. Le certezze del tecnico si sono sgretolate nella ripresa quando l'inserimento di Moralez per Carmona, che avrebbe presupposto una squadra a trazione anteriore, è quasi coinciso con il secondo giallo, e di conseguenza l'espulsione, incassata da Lucchini per un fallo quantomeno poco evidente (sicuramente non da ammonizione) su Rocchi.
Con l'uomo in più Klose e compagni avrebbero potuto, forse dovuto, chiudere prima un match che è rimasto in bilico fino al 90'. All'Atalanta il merito di averci comunque provato ma i tre punti vanno a una Lazio sufficiente ma ancora lontana dalla forma migliore.
