Inzaghi: "Siamo stati dei polli, ma devo guardare avanti"

Calcio
La tensione di Inzaghi, che ha seguito la partita dalla panchina rossonera con un rosario al dito

Ore decisive. Sempre in bilico l'allenatore del Milan, amareggiato per il pareggio beffa al 95': "Sul mio futuro non dovete chiedere a me. Adesso pensiamo alla Fiorentina e a preparare quella partita. Dobbiamo reagire"

"Dispiace prendere un gol al 94', in quel modo, siamo stati dei polli. Questo è anche il bello, o il brutto, del calcio. Dipende da chi lo realizza e da chi lo subisce. La squadra è stata brava, ha reagito dopo essere andata sotto". Queste le parole di Inzaghi a Sky, commentando il pareggio con il Verona a San Siro, nell'anticipo della 26.a giornata di Serie A.

Futuro incerto - "Io vado avanti a testa alta, cercando di dare il massimo. Abbiamo pochi cambi e, dopo esserci portati sul 2-1, abbiamo sofferto - prosegue l'allenatore dei rossoneri -. Sul mio futuro non dovete chiedere a me. Adesso pensiamo alla Fiorentina e preparare quella partita. Io pretendo sempre di più, sapevo che, contro il Verona, era una partita abbastanza complicata, dovevamo fare meglio. Sapevo che portarla a casa sarebbe stato importante, ma adesso dobbiamo reagire, domani è un altro giorno".  "Negli allenamenti - conclude Inzaghi - i ragazzi si sono messi a disposizione, hanno voglia, lo spirito giusto, ma è chiaro che dobbiamo fare meglio. Non siamo il Milan che ci aspettavamo, lavoreremo per fare meglio".

Ore decisive -
Adriano Galliani è amareggiato e arrabbiato per il pari del Milan con il Verona. Scuro in volto, si è recato negli spogliatoi, ma il futuro di Inzaghi sarà deciso oggi. L'allenatore è a forte rischio esonero. Lui è consapevole del rischio che corre, tanto da avere stretto un Rosario tra le mani per l'intera durata della partita di ieri sera.