Finisce 0-0 il posticipo domenicale della 31.a di A. A San Siro i nerazzurri ci provano, il Milan si difende. Un gol per parte annullato. L'Inter reclama un rigore. La classifica resta deludente
INTER-MILAN 0-0
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Un derby per salvare la stagione. Una vittoria per uscire dalla crisi, una sconfitta per piombare nel buio più profondo. Nessuna delle due, un pareggio e il momento difficile che prosegue. Inter e Milan danno vita a un derby ricco sì di agonismo ma dai contenuti tecnici, onestamente, appena sufficienti per una gara di tale prestigio. Eppure motivi di discussione a inizio gara ce n'erano stati. Spunti interessanti li avevano proposti i due tecnici. Mancini con la scommessa Gnokouri dal 1', Inzaghi per lo spazio concesso a Suso nell'undici titolare al posto di Cerci e Honda. Va detto che alla fine, ai punti, forse, avrebbe meritato l'inter, complice un autogol di Mexes annullato giustamente (per fallo di Palacio su Antonelli) e un predominio del campo pressoché totale da parte dei nerazzurri nell'ultimo quarto di match.
Buono l'inizio della squadra di Mancini che con piglio e qualità di palleggio ha preso campo cercando di costringere sulla difensiva un Milan che, forse sorpreso, non è quasi mai riuscito superare la metà campo. Con pazienza la squadra di Inzaghi si è riordinata e ha provato a ripartire grazie al solito Menez, a qualche palla inattiva (gol di Alex annullato per fuorigioco di De Jong) e a un buon possesso che sembrava poter riportare l'inerzia del match in favore dei rossoneri. Nella ripresa, dopo un buon quarto d'ora milanista, l'Inter ha ricominciato a macinare gioco. Si è acceso Icardi che ha messo in moto Palacio, pericoloso in un paio di circostanze dalle parti di Diego Lopez. Idem Hernanes che ha reclamato un calcio di rigore per un fallo di mano di Antonelli su una conclusione indirizzata in porta. All'Inter va quantomeno dato il merito di averci provato più del Milan e i cambi di Inzaghi, soprattutto l'ingresso di Destro, non hanno portato benefici a una squadra abbassatasi pericolosamente lasciando l'iniziativa all'avversario.
Troppo approssimativi i rossoneri completamente affidati all'iniziativa del singolo. Troppo poco anche per l'Inter che ha provato a sfruttare gli spazi concessi dal Milan ma senza mai dare l'impressione di poter ricercare una trama vincente. Il 162° derby della Madonnina non lo vince nessuno. La strada della rinascita è ancora lunga per entrambe.
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Un derby per salvare la stagione. Una vittoria per uscire dalla crisi, una sconfitta per piombare nel buio più profondo. Nessuna delle due, un pareggio e il momento difficile che prosegue. Inter e Milan danno vita a un derby ricco sì di agonismo ma dai contenuti tecnici, onestamente, appena sufficienti per una gara di tale prestigio. Eppure motivi di discussione a inizio gara ce n'erano stati. Spunti interessanti li avevano proposti i due tecnici. Mancini con la scommessa Gnokouri dal 1', Inzaghi per lo spazio concesso a Suso nell'undici titolare al posto di Cerci e Honda. Va detto che alla fine, ai punti, forse, avrebbe meritato l'inter, complice un autogol di Mexes annullato giustamente (per fallo di Palacio su Antonelli) e un predominio del campo pressoché totale da parte dei nerazzurri nell'ultimo quarto di match.
Buono l'inizio della squadra di Mancini che con piglio e qualità di palleggio ha preso campo cercando di costringere sulla difensiva un Milan che, forse sorpreso, non è quasi mai riuscito superare la metà campo. Con pazienza la squadra di Inzaghi si è riordinata e ha provato a ripartire grazie al solito Menez, a qualche palla inattiva (gol di Alex annullato per fuorigioco di De Jong) e a un buon possesso che sembrava poter riportare l'inerzia del match in favore dei rossoneri. Nella ripresa, dopo un buon quarto d'ora milanista, l'Inter ha ricominciato a macinare gioco. Si è acceso Icardi che ha messo in moto Palacio, pericoloso in un paio di circostanze dalle parti di Diego Lopez. Idem Hernanes che ha reclamato un calcio di rigore per un fallo di mano di Antonelli su una conclusione indirizzata in porta. All'Inter va quantomeno dato il merito di averci provato più del Milan e i cambi di Inzaghi, soprattutto l'ingresso di Destro, non hanno portato benefici a una squadra abbassatasi pericolosamente lasciando l'iniziativa all'avversario.
Troppo approssimativi i rossoneri completamente affidati all'iniziativa del singolo. Troppo poco anche per l'Inter che ha provato a sfruttare gli spazi concessi dal Milan ma senza mai dare l'impressione di poter ricercare una trama vincente. Il 162° derby della Madonnina non lo vince nessuno. La strada della rinascita è ancora lunga per entrambe.