
Il 24 marzo 2016 moriva l'asso olandese, un grandissimo dello sport mondiale. L’ex stella (e poi allenatore) di Ajax e Barcellona è stato il simbolo di un calcio moderno che ha ispirato i suoi successori sia in Olanda sia in Spagna. Oggi, però, questi suoi “discepoli” sembrano risentire dell’assenza del proprio maestro

Cruyff ha fatto grande il Barcellona da calciatore prima, da allenatore poi, portando in Catalogna un'idea di calcio totale e spettacolare nei primi anni Novanta. Una filosofia ripresa poi dai suoi successori che oggi però sono in difficoltà, come se avessero perso un punto di riferimento –
Johan Cruyff ispirò anche il cartone Holly e Benji
Il 24 marzo 2016 arriva la notizia della morte di Cruyff. A Barcellona, così come in tutta la Catalogna, la commozione è grande e il Camp Nou omaggia uno dei suoi figli prediletti con una coreografia magnifica durante il match contro il Real Madrid –
Johan Cruyff ispirò anche il cartone Holly e Benji
A rendere indissolubile il legame tra l’olandese e Barcellona, oltre ai numerosi successi in campo e in panchina, c’era quel sentimento catalano che Cruyff ha sempre manifestato pubblicamente –
Johan Cruyff ispirò anche il cartone Holly e Benji
Non a caso, il figlio (anch’egli ex calciatore sebbene non dello stesso livello del padre) porta il nome del santo patrono della Catalogna: Jordi –
Johan Cruyff ispirò anche il cartone Holly e Benji
Uno dei più grandi ammiratori ed interpreti della “scuola” di Cruyff è Pep Guardiola. L’allenatore di Santpedor, che ha giocato agli ordini dell’olandese sempre in maglia blaugrana, ha personalizzato il credo tattico del suo ex mentore istituendo l’ormai celebre tiki taka –
Guardiola:"Il mio City si ispira al Barça di Cruyff"
Dopo l’era dorata e il triplete al Barcellona, Pep ha vinto tre campionati tedeschi con il Bayern. Quest’anno, però, sulla panchina del Manchester City, risultati e gioco stentano ad arrivare –
Guardiola:"Il mio City si ispira al Barça di Cruyff"
In Premier League il Manchester City è a 12 punti dalla vetta, in Champions League è stato eliminato dal Monaco agli ottavi di finale dopo aver vinto per 5-3 l’andata in Inghilterra –
Guardiola:"Il mio City si ispira al Barça di Cruyff"
Dopo Pep, ad allenare Messi e compagni sono arrivati Tito Vilanova prima e Tata Martino poi, la tragica scomparsa dell’ex secondo di Guardiola e gli scarsi risultati dell’argentino hanno (ri)portato a Barcellona - appoggiato anche da Cruyff – un uomo che conosceva perfettamente lo stile e l’impronta di gioco del club: Luis Enrique -
Guardiola:"Il mio City si ispira al Barça di Cruyff"
Con l’allenatore asturiano, nel 2015 arriva il secondo triplete pochi anni dopo quello firmato Guardiola. Con Luis Enrique il Barça adotta un gioco più verticale, con meno fraseggi stretti ma sempre con il marchio della leggenda olandese –
Da Cruyff a Messi, la Top 11 del Barcellona
Subito dopo la morte di Cruyff, Luis Enrique è stato capace di vincere sia la Liga sia la Coppa de Re, entrambe dedicate all’idolo blaugrana, ma in questa stagione non stanno mancando le difficoltà –
Da Cruyff a Messi, la Top 11 del Barcellona
Il Barcellona è sì in corsa per tutti gli obiettivi ma in Liga è potenzialmente a otto punti dal Real Madrid (che ha cinque lunghezze di vantaggio e una partita in meno), mentre in Champions è stata necessaria una remuntada storica per superare il turno contro il Paris Saint Germain che all’andata aveva vinto per 4-0. Adesso sulla strada dei catalani c’è la Juventus –
Da Cruyff a Messi, la Top 11 del Barcellona
Luis Enrique è stato apertamente criticato dalla stampa e ha già annunciato che lascerà il club a fine stagione a prescindere dai risultati –
Guardiola: "Luis Enrique? Era perfetto per il Barcellona"
Non è stato allenatore del Barcellona ma al Camp Nou ha inciso da giocatore. Il suo legame con Cruyff deriva anche dal passato all’Ajax che lo ha formato sia in campo che in panchina. Frank de Boer non può non essere considerato un “discepolo” del connazionale –
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Anche per lui, però, gli ultimi 365 giorni non sono stati per nulla facili: prima il campionato olandese perso all’ultima giornata sulla panchina del suo Ajax, poi l’esonero dopo poche giornate quando sedeva su quella dell’Inter –
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