
Se il campione dice "basta": i giocatori che si sono ritirati per infortunio. FOTO
"Un nuovo infortunio? Mi ritirerei": le dure parole di Kingsley Coman riportano alla memoria i casi di tanti altri campioni costretti ad appendere gli scarpini al chiodo a causa dei guai fisici

"Un nuovo infortunio? Potrei smettere". Parole di Kingsley Coman del Bayern Monaco, che martoriato dagli infortuni ha ammesso che non sopporterebbe un nuovo calvario e, piuttosto, direbbe basta al calcio giocato. Una decisione che, in passato, hanno già preso tanti altri

MARCO VAN BASTEN. Sicuramente il caso più famoso: un vero fenomeno che abbiamo potuto ammirare per troppo poco tempo. Ritiro a soli 28 anni, annunciato con un breve e freddo messaggio in conferenza stampa. Colpa della cartilagine della caviglia, operata più volte. Con un tifoso che si era detto persino disposto a donare la propria, pur di non vedere smettere l'olandese

FEDERICO BALZARETTI. Si pensava fosse un "normale" problema di pubalgia, e venne operato negli Usa. Per poi scoprire che invece il problema riguardava l’articolazione fibro-cartilaginea tra le ossa pubiche, dove non c’era più la cartilagine. Si fermò e disse basta dopo una partita al termine della quale non riusciva nemmeno a camminare

CRISTIAN BROCCHI. Carriera chiusa dopo un fallo di Matuzalem in Genoa-Lazio del 2013. E un comunicato con cui diede il triste addio: "Lo staff medico, in accordo con l’atleta Cristian Brocchi, comunica che nonostante tutti i tentativi terapeutici effettuati, conservativi e chirurgici, si è verificata definitivamente l’impossibilità a riprendere la consueta e regolare attività professionale"

KEVIN McHUGH. L'addio al calcio a causa della fede. Intesa come l'anello che portava al dito, e che impigliandosi in una recinzione che stava scavalcando, gli causò la recisione dell'anulare. Al momento dell'infortunio-choc aveva già una mezza idea di ritirarsi e fare l'allenatore, la perdita del dito non fece altro che accorciare i tempi

DEAN ASHTON. Uno scontro in allenamento con Shaun Wright-Phillips, nel ritiro della nazionale inglese; l'infortunio alla caviglia, le operazioni, la fisioterapia, la ripresa lenta e infinita. Non bastarono a tornare come prima, e a 26 anni chiuse con il calcio

SEBASTIAN DEISLER. Indicato come un fenomeno dal futuro assicurato, pagò la fragilità di un ginocchio operato 5 volte, finché il tedesco del Bayern, in preda allo sconforto (soffrì anche di depressione) non chiuse con il calcio a 27 anni

ALVARO DOMINGUEZ. Il difensore spagnolo, cresciuto nell'Atletico Madrid e poi passato al Borussia Mönchengladbach, aveva solo 27 anni quando i problemi alla schiena gli imposero il ritiro. "Nessuno vorrebbe rimanere invalido a 27 anni", le durissime parole con cui giustificò la propria scelta

GUEIDA FOFANA. L'ex centrocampista del Lione chiude ad appena 25 anni una carriera che si preannunciava brillante. Tanta sfortuna, che si materializza in una serie incredibile di infortuni, e una caviglia che non torna più come prima

DAVID ODONKOR. Nazionale tedesco al Mondiale 2006, era l'asso nella manica della squadra di Klinsmann, che anche nella semifinale contro l'Italia lo inserì per sfruttarne la velocità impressionante. Quando i molti infortuni lo privarono della sua dote migliore, preferì ritirarsi dal calcio di alto livello

MICHAEL OWEN. Un Pallone d'Oro e le maglie dei più grandi club europei (Real Madrid, Liverpool, Manchester United) indossate nel corso di una carriera di cui non rimpianse nulla, al momento del ritiro. Certo, resta la curiosità di sapere cosa avrebbe potuto dare al calcio con qualche infortunio in meno

FELIPE SODINHA. Un fisico "arrotondato" che non lo faceva passare inosservato. La classe, però, non si discuteva. A 27 anni la decisione di chiudere con il calcio, a causa di un ginocchio che lo tormentava, salvo poi ripensarci una volta risolti i problemi fisici. Da lì, una nuova carriera nelle serie minori