Montreal Impact, Henry in ginocchio contro il razzismo per 8 minuti e 46 secondi

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L'ex attaccante francese, oggi allenatore del Montreal Impact, ha voluto onorare la memoria di George Floyd ed esprimere il suo contrasto al razzismo rimanendo inginocchiato per 8 minuti e 46 secondi, il lasso di tempo durante il quale l'afroamericano è rimasto vittima del soffocamento del poliziotto di Minneapolis colpevole della sua morte

8 minuti e 46 secondi. Un lasso di tempo relativamente breve all'interno di una vita umana, ma allo stesso momento assolutamente sufficiente per strappare via la vita stessa. Come quella di George Floyd, l'afroamericano ucciso da un agente di polizia bianco a Minneapolis, che proprio per 8 minuti e 46 secondi ha tenuto sotto scacco e senza respiro l'uomo colpevole di aver comprato un pacchetto di sigarette con 20 dollari (probabilmente) falsi. Quella morte, avvenuta il 25 maggio scorso, ha sconvolto e dato una nuova consapevolezza agli Usa ma non solo, generando in maniera del tutto spontanea una serie di manifestazioni popolari che hanno attraversato il continente e poi anche l'oceano Atlantico, sbarcando in Europa.

Il gesto per esprimere il proprio dissenso, quello che prevede di inginocchiarsi con un pugno levato al cielo, lanciato dal movimento Black Lives Matter e diventato presto icona globale della protesta, è stato ripreso anche dal mondo dello sport una volta che l'emergenza coronavirus ne ha permesso la ripartenza. In tantissimi l'hanno fatto: durante gli allenamenti, prima delle partite, dopo un gol particolarmente importante. Ma nessuno, sinora, l'aveva eseguito come Thierry Henry, fenomenale ex attaccante di Arsenal e Barcellona e ora allenatore dei Montréal Impact, squadra della Major League Soccer, campionato nazionale statunitense che il 9 luglio ha cominciato la nuova stagione. Al primo impegno ufficiale, quello giocato nella notte tra giovedì e venerdì contro i New England Revolution e perso per 1-0, Henry ha voluto dare il proprio contributo alla lotta al razzismo e, come tutti i giocatori in campo e il resto dei componenti della panchina, prima del fischio di inizio si è esibito nel famoso gesto di protesta. Non per qualche secondo, nemmeno per un minuto: bensì, per quei 8 minuti e 46 secondi che a vederli così sembrano veramente interminabili. Ma che per Floyd sono terminati nel peggiore dei modi. 

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