Gli agenti Ramadami e Chiodi sotto inchiesta per reati fiscali: chiesti documenti ai club

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Gli agenti Fali Ramadami e Pietro Chiodi sotto inchiesta per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio con al centro le commissioni in varie operazioni di compravendita di calciatori. Chiesti documenti a undici club di Serie A che però non risultano indagati

Il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici degli agenti di calcio Fali Ramadani e Pietro Chiodi, indagati nell'ambito di una inchiesta per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, con al centro le commissioni relative a varie operazioni di compravendita di calciatori.

Chiesti documenti a 11 società

I finanzieri hanno anche eseguito undici richieste di consegna di documentazione, anche informatica, nei confronti di altrettanti club di calcio (Juventus, Torino, Inter, Milan, Verona, Spal, Fiorentina, Cagliari, Roma, Frosinone e Napoli) perché, questa è l'ipotesi investigativa, Ramadani, con l'aiuto di Chiodi, ritenuto suo presunto "prestanome", sarebbe riuscito a non versare alcuna imposta sulle cifre incassate per le mediazioni nelle compravendite in Italia, in particolare facendo transitare i suoi compensi su una rete di società estere. Da qui le accuse di evasione fiscale, tramite "esterovestizione societaria", e di riciclaggio e autoriciclaggio delle somme nascoste al Fisco. I club di serie A presso i quali si stanno acquisendo documenti non risultano comunque indagati.

7 milioni non dichiarati al fisco?

Ammonerebbero a circa sette milioni di euro (ma potrebbero essere di più) i proventi sulle mediazioni non dichiarati al fisco italiano da Fali Ramadani. La cifra è provvisoria e risulta dai primi elementi raccolti dal pm Giovanni Polizzi e dall'aggiunto Maurizio Romanelli