Giuliani e Linari affrontano il tema del body shaming a 'Il Futuro è Donna'
4^ puntataLa Figc ha presentato un nuovo episodio de 'Il Futuro è Donna', la webserie con protagoniste le calciatrici della Nazionale. Nella quarta puntata, ora disponibile, Laura Giuliani ed Elena Linari hanno affrontano il tema del body shaming, evidenziando come questo trovi sfogo anche nel perimetro del campo di gioco. "Siamo cresciute con l'idea che sia necessario essere magre e perfette: la verità è che ognuno di noi deve stare bene per com'è e come si piace"
Nella quarta puntata de 'Il Futuro è Donna', la webserie promossa dalla Figc, Laura Giuliani, portiere del Milan ed Elena Linari, difensore della Roma, hanno discusso il tema del body shaming e di come offese e commenti denigratori trovino purtroppo libero sfogo anche intorno al campo da calcio. Giuliani, a tal proposito, ha detto: "Alcune persone tendono a distaccarsi da ciò che considerano lontano da loro, ma è molto pericoloso ragionare in base agli stereotipi perché l'uniformità non essite". La calciatrice giallorossa concorda con quanto detto dalla compagna di Nazionale ed ha proseguito sottolineando: "Io sono una donna che pratica uno sport, punto. Siamo cresciute con l'idea che sia necessario essere magre e perfette: la verità è che ognuno di noi deve stare bene per com'è e come si piace".
"Ognuno di noi è unico ed è questo il bello: la diversità"
'Linus' si domanda perché sia ancora diffusa questa tendenza di omologare i gusti e le scelte degli individui. "Perché la mascolinità e la femminilità vengono scisse e non unite? Credo che siano all'interno di ognuno di noi, mentre in molti si fermano all'apparenza senza voler realmente conoscere cosa c'è dentro a una persona. Ritengo che sia naturale avere un giudizio, ma dal pensiero nella tua testa a farlo diventare parola, discorso o insulto ce ne passa tanto". Un problema, quello del giudizio che si evolve in insulto, presente anche nel mondo dello sport, come ha evidenziato anche la numero 1 del Milan. "Il calcio è un gioco di squadra, al suo intero troviamo tante caratteristiche diverse e il corpo segue proprio queste diversità. Può mutare in base agli input che gli vengono dati, e l'input è anche il nostro modo di vedere noi stessi all'interno di quella determinata disciplina. È il nostro strumento di lavoro e, più in generale, è qualcosa che ci protegge dal mondo esterno. Rappresenta il nostro modo di essere, perché ognuno di noi è unico. Il bello è proprio questo: la diversità".