Inchiesta contro la 'ndrangheta, anche Francesco Cozza tra gli indagati

Calcio

L'ex capitano della Reggina e attuale allenatore del San Luca in Serie D è tra i 20 indagati in un'operazione contro la 'ndrangheta del centro operativo Dia di Reggio Calabria: secondo un pentito sarebbe uno degli intestatari fittizzi di alcuni bene in cui ci sarebbe la compartecipazione della criminalità organizzata

C'è anche il nome di Francesco Cozza, storico ex capitano della Reggina dei primi anni 2000, fra le 20 persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'operazione "Planning" diretta dal centro operativo Dia di Reggio Calabria che oggi ha portato all'arresto di 12 persone. Secondo l'accusa Cozza sarebbe l'intestatario fittizio di alcuni beni in cui sembra esserci la compartecipazione della ‘ndrangheta, come rivelato dal collaboratore di giustizia Enrico De Rosa, nell’interrogatorio svolto il 28 ottobre 2019. Sempre secondo il pentito, Cozza avrebbe anche intrapreso alcuni affari con la famiglia De Stefano, storici esponenti della criminalità organizzata calabrese. Per questo si parla di "associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, auto-riciclaggio e reimpiego".

Operazione "Planning"

Da quanto risulta dalle indagini dei magistrati, un gruppo di imprenditori edili avrebbe stretto una collaborazione con alcuni esponenti della ‘ndrangheta attraverso società intestate a terzi. La partecipazione criminale avrebbe da un lato arricchito i delinquenti e dall’altro garantito il buon esito degli affari, anche attraverso l’intimidazione. Grazie a questo sodalizio, sarebbe stato possibile costruire alcuni centri commerciali in Abruzzo, in particolare con l’apertura di due supermercati in provincia di Pescara, amministrati dalla Business Group Spa e gestiti attraverso la Business Food Srl. Il ricavato di queste attività sarebbe stato poi riciclato aggirando le leggi in vigore con l’ausilio di rapporti giuridici inesistenti.