Argentina, la prima amichevole da campioni del mondo è una festa: Messi fa 800 gol
Novantasei giorni dopo il trionfo in Qatar, l'Argentina viene accolta a Buenos Aires per la prima amichevole (vinta con Panama) da campionissimi. Una coppa per ogni giocatore, con Dibu Martinez che ripete l'esultanza Mondiale. Messi segna e raggiunge quota 800 gol in carriera, 99 con la Selección. E ancora: gigantografie, fuochi d'artificio, una partita a 'carta forbice sasso' e una dedica speciale di Leo
- Una grande festa. Come giusto che fosse. È la prima partita dell'Argentina da campioni del mondo
- A Buenos Aires strade invase da tifosi della Selección: maglie, bandiere, ombrelli, cappellini albiceleste. C'era anche Messi, c'erano tanti Messi.
- Un altro, per esempio, era "stampato" su una gigantografia allo stadio
- 18 dicembre-24 marzo, 96 giorni dopo il Mondiale vinto in Qatar. Nessuno voleva perdersi lo spettacolo: gli oltre ottantamila seggiolini del Monumental - lo stadio del River - erano pienissimi.
- Non potevano mancare i fuochi d'artificio prima dell'inizio della partita, l'amichevole con Panama. Quasi superflua…
- Scaloni non ha avuto dubbi, stessi titolari della finalissima con la Francia: Martinez in porta, Molina, Otamendi, Romero e Tagliafico dietro. In mezzo Mac Allister, Enzo Fernandez e De Paul. Davanti Messi, Julian Alvarez e Di Maria. Nella ripresa sono entrati Lautaro Martinez, Dybala e Paredes.
- Il risultato, che sembrava solo la cornice alla grande festa argentina, ha comunque premiato la scaloneta, 2-0. Con un Messi cecchino e recordman. Prima ha preso la mira su punizione: due traverse. Una, quella del 78', è servita a Thiago Almada per il tap-in del vantaggio.
- Poi, finalmente, segna. Al minuto numero 89, ovviamente su punizione. Cifra tonda: 800 gol tra club e nazionale. 701 tra Barcellona e Psg, 99 con la Selección. In 1.017 partite, 83.573 minuti. Un gol, di media, ogni 104 minuti per la sua intera carriera ormai quasi ventennale.
- E poi le celebrazioni. In campo la coppa del mondo. Anzi, due, undici, ventitré. Una replica del trofeo vinto in Qatar per ogni giocatore. E per l'allenatore artefice del successo.
- Il capitano prende il microfono e parla. Dedica la vittoria a chi c'è stato prima, a chi ha onorato la maglia dell'Argentina ma non ha vinto. A chi, con lui, perse la finale del 2014: "So che oggi è il nostro giorno, che è il giorno in cui festeggiamo i campioni. Ma non voglio dimenticare tutti quei compagni che c'erano prima. Meritano il rispetto di tutto il popolo argentino perché hanno fatto di tutto per la maglia".
- Famiglie, sorrisi e coppe in campo
- E non solo lui, l'esultanza "virale" e poco elegante è di gruppo
- Anche una curiosità catturata dalle tv argentine: i giocatori di Panama giocano a 'carta forbice sasso' per la maglia di Enzo Fernandez