Dalla Costa d'Avorio all'Europa sognando Drogba: la storia di Karim Konaté

Anche quest’anno dieci giovani calciatori si contenderanno il trofeo Kopa, il premio che viene assegnato durante la cerimonia del Pallone d'Oro al miglior giocatore Under 21. I favori del pronostico sono ovviamente per Lamine Yamal, autore di un’ottima stagione con il Barcellona e – soprattutto – grande protagonista a Euro 2024 con la Spagna. A contendere il premio al classe 2007 sono altri nove candidati: Garnacho, Pau Cubarsí, Arda Guler, Kobbie Mainoo, Joao Neves, Mathys Tel, Savinho, Warren Zaïre-Emery e Karim Konaté. Proprio quest’ultimo è, tra i dieci, il meno conosciuto al grande pubblico. Mentre i suoi avversari giocano tutti in big europee , Konaté è di proprietà del Salisburgo, un club che fa dello scoprire e del lanciare talenti il proprio credo. Karim nasce il 21 marzo 2004 a Koumassi, uno dei sobborghi più poveri di Abidjan . Inizia a giocare a calcio per strada, insieme ai bambini e ai ragazzi delle case vicine. E proprio mentre gioca per strada viene notato da alcuni scout dell’ASEC Mimosas, uno dei club ivoriani più importanti . Nel 2020 l’ASEC gli propone quindi un periodo di prova, che Karim ovviamente supera. Durante questo periodo non viene però accolto nell’accademia che ospita i giovani giocatori del club ed è quindi costretto a fare quasi ogni giorno il tragitto da casa sua al campo di allenamento. A sue spese, ovviamente. “Percorrere quella lunga distanza per raggiungere l'accademia e tornare con i propri soldi e poi non essere sicuro se alla fine sarai ammesso e ti verrà data una stanza è stato l’aspetto più difficile” ha raccontato a Goal.com. Superato il periodo di prova, entra finalmente nell’accademia del club, dove oltre a giocare a calcio c’è anche una scuola. Oltre a brillare in campo, Karim si prende la scena anche in classe, dimostrando applicazione e intelligenza. In poco tempo diventa uno dei talenti più promettenti dell’accademia e all’inizio della stagione 2020-21 comincia ad allenarsi con la prima squadra, di cui diventa presto un titolare. Protagonista di una grande annata, ‘Koka’ riporta l’ASEC a vincere il campionato tre anni dopo l’ultima volta. La stagione successiva può così mettersi in mostra anche nelle competizioni continentali, dove continua a essere protagonista a suon di gol. Nel frattempo, arrivano anche le prime convocazioni della Costa d’Avorio, con cui esordisce il 3 settembre 2021. Nell’inverno del 2022 viene convocato per la Coppa d’Africa, diventando il terzo giocatore più giovane della storia del torneo . Pochi mesi dopo, siamo a luglio, il Salisburgo investe circa 3,5 milioni per acquistarlo e portarlo in Europa. Inizialmente viene inserito nella seconda squadra del club, il Liefering, con cui mette a segno 15 gol e 3 assist in 18 partite. Visto il suo ottimo rendimento, a gennaio 2023 viene promosso nella rosa del Salisburgo. E l’esordio è da sogno. Entra in campo al 74’ di Tirol-Saliburgo sul risultato di 0-2. Dopo pochi minuti, si mette subito in mostra sfiorando il gol e colpendo un palo. L’appuntamento col destino è rimandato però di pochissimo. All’85’, dopo soli 11 minuti dal suo ingresso, trova infatti la sua prima rete con la maglia del club austriaco. “Inizialmente non ero stato incluso nei convocati per questa partita ed ero un po’ deluso. Più tardi, però, sono stato aggiunto alla lista. Il palo colpito all’inizio riflette bene l'intera situazione…Pensavo di aver perso la prima occasione, ma ho continuato a dare il massimo e il goal è arrivato! Chiaramente ero molto emozionato sul momento” dichiara a fine gara. I tifosi del Salisburgo e gli addetti ai lavori iniziano così a scoprire il talento e le caratteristiche di Karim Konaté, un attaccante davvero molto veloce e che fa proprio della velocità il suo punto di forza. Nel corso di una partita sa creare molte occasioni da gol, ma deve migliorare nella percentuale di realizzazione . Fin da quando è bambino viene paragonato a Didier Drogba, suo grande idolo e connazionale. Come Drogba, Konaté ha un grande senso del gol e un ottimo colpo di testa. Pur non essendo altissimo, Koka sa saltare con ottimi tempi e questo gli consente di essere spesso decisivo di testa. Nel campionato austriaco sta facendo molto bene e nella passata stagione ha vinto il titolo di capocannoniere . In Champions League, invece, ha mostrato qualche difficoltà in più e nelle cinque partite che ha giocato non è mai riuscito a trovare la via del gol. Nessuna rete anche nell’ultima Coppa d’Africa, che ha però visto trionfare proprio la Costa d’Avorio di Karim. “Ricordo ancora molto bene che nel 2015, quando la Costa d'Avorio ha vinto l'ultima volta la Coppa d’Africa, ero ancora un bambino ed ero per strada a festeggiare con gli altri tifosi. Ora essere lassù come uno dei giocatori - che erano i miei eroi - è stata un'esperienza immensa!” ha raccontato dopo la vittoria a OneFootball. Nonostante il grande successo che sta ottenendo, Koka è ancora un ragazzo umile e alla mano. È solare, sempre sorridente e, malgrado l’ostacolo della lingua , la sua presenza è molto importante all’interno dello spogliatoio. Nel corso dell’ultima estate diversi grandi club si sono interessati a lui, ma – in accordo con il Salisburgo – ha deciso di restare in Austria per un altro anno e continuare il suo percorso di crescita. “The process continues” ha scritto lo scorso 15 agosto dopo aver ricevuto il premio di miglior attaccante della passata stagione della Bundesliga austriaca. Neanche un mese dopo è tra i candidati al trofeo Kopa. Sì, è il ‘più sconosciuto’ tra i dieci, ma presto tutti conosceranno il suo nome e il suo talento. Il processo continua davvero.