Matthäus: "Inter-Juve è sempre speciale. Lautaro da Pallone d'Oro? Non ancora..."

Partiamo da un concetto. Anzi, da una partita: Juventus-Inter è il derby d’Italia. Lei lo conosce bene... "Giocare contro la Juve per me è sempre stato un grande privilegio. E lo era anche affrontare il Milan o il Napoli. Si trattava di grandi squadre con grandi giocatori: Maradona, Vialli, Mancini… Era sempre difficili affrontarli, ma sempre stimolante. Anzi, un giocatore ci pensa ogni giorno, anche se nel mezzo ha qualche altra partita da preparare. In Germania, con il Bayern, per me la sfida era contro il Gladbach per esempio. In Italia la Juve è sempre stata impegnativa: loro e l’Inter hanno il maggior numero di tifosi in Italia, c’è molta pressione, molta voglia di fare bene. La Juventus quest'anno sta facendo molto bene, soprattutto in fase difensiva. Secondo me alla fine saranno Juve e Inter a giocarsi il titolo. Sarà una lotta dura fra di loro, alla fine. Ovviamente spero che la mia ex squadra possa portare a casa i tre punti…" Nella sua ex squadra gioca Lautaro Martinez, che è tra i candidati per il Pallone d’Oro. Secondo Leo Messi lo meriterebbe. Secondo te? "Sarò sincero: Lautaro è uno dei top 10 giocatori al mondo, ma non penso sia il favorito. O perlomeno, non il mio. Preferisco Rodri, che ha fatto benissimo con la Spagna e nel Manchester City: per me è stato il miglior giocatore in Europa quest’anno. È diligente, organizzato. Il Toro è un grandissimo attaccante certo, ha vinto il titolo in Italia, ma non è stato dominante in Nazionale. E poi bisogna considerare chi gioca nel Real Madrid: Bellingham ha vinto due titoli ed è arrivato in finale all’Europeo, Vinicius pure ha vinto due titoli ed è un giocatore speciale soprattutto per la sua velocità. Chi vincerà? Non lo so, ma ripeto che il mio preferito resta Rodri. Anche in Germania abbiamo tanti talenti, ma il nostro Europeo non è stato all’altezza e questo lo paghiamo". A proposito di Bundesliga. È contento del ‘suo’ Bayern? "Molto! Penso che abbia fatto un grande affare con l’ingaggio di Kompany. Da due anni mancava quella personalità che appartiene al nostro DNA. Non ha l’esperienza da allenatore, ma ha un grande trascorso da giocatore, con una guida come Guardiola alle spalle. È arrivato qui e ha subito trovato il modo di farsi seguire dai giocatori: si vede che lo seguono, si divertono a stare insieme, li ha fatti considerare tutti importanti, senza pretendere chissà cosa dal mercato. Ha dato al gruppo quella fiducia che non è riuscita ad avere con Tuchel negli ultimi due anni". Come mai, secondo lei? "Sia chiaro, reputo Tuchel un buon allenatore: ha vinto in Premier, ha vinto una Champions, ha allenato giocatori importantissimi come Neymar, Messi e Mbappé a Parigi. Ma non era un buon allenatore per il Bayern, e l’ho pensato subito. Questa squadra deve dominare il gioco, essere potente: la scorsa stagione il possesso palla era al 50%, ora al 70%. C’è una bella differenza. Ripeto, non è il mercato a dover determinare questa squadra: certe cose vanno trasmesse giorno dopo giorno. Prima parlavamo del Milan: io ho sfidato quello di Sacchi, che aveva dato un’impronta molto chiara. E i suoi giocatori lo seguivano benissimo. È importante questo aspetto. Tuchel penso possa fare molto bene con l’Inghilterra, ma non è riuscito a fare bene qui". Di nuovo un tedesco in Inghilterra. Come Klopp, che però ora è tornato... "È una bella mossa da parte della Red Bull. Jurgen non è solo un ambasciatore per il calcio, rappresenta tutta la Germania. La Red Bull si avvarrà di un grande professionista. Il gruppo vuole competere per vincere, il secondo posto non è mai del tutto contemplato. Come in Formula 1. Se potrà essere l’anno buono per il Lipsia? Chi lo sa... Loro hanno sempre sperato in un passo falso del Bayern, perché sapevano quanto fosse più forte. Potevano tollerare il fatto che vincesse tanti titoli di seguito, ma non hanno potuto accettare che al loro posto il campionato venisse vinto dal Leverkusen. Forse ora Klopp, con la sua esperienza, forza, energia, potrà permettere di raggiungere questo obiettivo".

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