Compie 76 anni il "Profeta di Fusignano", l'allenatore che alla guida del Milan di Berlusconi rivoluzionò il calcio con le sue idee sul finire degli Anni Ottanta. Tante le pillole di saggezza che ci ha regalato: da quella, famosissima, sull'allenatore-fantino alla sua teoria dei calci di rigore. E su Maradona...
"Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti"
"Noi al Milan coniugavamo tre verbi: vincere, convincere, divertire"
"Un allenatore cambia molto o perché è scemo o perché è insoddisfatto"
"Il pregiudizio si vince con le idee"
"Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare"
"La Nazionale è lo specchio di quello che esprime il campionato, quindi una realtà in cui dominano gli isterismi, la violenza, i debiti delle società, gli stadi fatiscenti"
"Ricordatevi, però, che anche ai rigori vince quasi sempre chi lo merita. Non è vero, come si dice, che sono una lotteria. Se una squadra ha giocato meglio, e si sente penalizzata dal risultato, li va a calciare con una carica interiore che la squadra avversaria non ha"
"In Italia nessuno ha mai chiesto lo spettacolo, e quindi non c’è. Abbiamo quello che la gente vuole. Contano solo i risultati. A livello di spettacolo siamo indietro e quindi dobbiamo cercare di capire che è importante lavorare per l’immediato, ma anche in prospettiva futura, puntando sempre più sui nostri giovani"
"Nel calcio c’è qualcosa che sfugge alle analisi più frettolose. Un segreto che io conosco, ma che dovrete scoprire da soli"
"L'inizio al Milan? Fu assai difficile e rischiai davvero di non mangiare il panettone"
"Trapattoni? È uno che saprebbe farsi capire anche dai giapponesi"
"C’è una differenza: giocatore è colui che gioca bene, calciatore è colui che conosce il calcio. Beckham è un calciatore. Ed è un calciatore da calcio totale"
"Per diventare un buon allenatore non bisogna essere stati, per forza, dei campioni; un fantino non ha mai fatto il cavallo"
"Per superare la crisi, dobbiamo smetterla di considerare la furbizia una virtù e l'arrangiarsi un'arte"
"Il calcio è stato e sarà l’unica cosa di cui posso parlare"
Con un compleanno che cade nel giorno del "pesce d'aprile", Sacchi si ritrovò anche involontario protagonista di una celebre burla che lo voleva nuovamente in panchina, ripartendo dalla Serie D
I "PESCI D'APRILE" PIU' FAMOSI DELLO SPORT