Dal piccione di Richarlison al pinguino di Hakimi, le esultanze "animali" dei giocatori
Negli ottavi vinti contro Corea e Spagna, l'attaccante brasiliano Richarlison e il terzino marocchino Achraf Hakimi hanno sfoggiato i loro festeggiamenti speciali. L'attaccante della Selecao ha coinvolto anche il Ct Tite nella "danca do pombo", mentre l'ex Inter ha esultato a ritmo di pinguino, come ha insegnato anche ai suoi compagni nel Psg. Non sono però gli unici casi in cui dopo il gol si assumono le sembianze di un animale: qualcuno è diventato perfino un salmone o un verme. E non mancano le provocazioni
- Dopo il gol del 3-0 contro la Corea del Sud, Richarlison ha coinvolto tutta la squadra e anche il Ct Tite nella sua esultanza con il "ballo del piccione", marchio di fabbrica dell'attaccante del Tottenham fin dai tempi dell'Everton
- Subito dopo il suo beffardo e decisivo cucchiaio contro la Spagna, Hakimi ha esultato imitando un pinguino. Una mossa che il terzino affina da molto tempo e che ha insegnato anche ad alcuni suoi compagni di squadra come Sergio Ramos e Mbappé al Psg
- In Italia Giorgio Chiellini si è guadagnato questo soprannome per la sua esultanza dopo ogni gol: "Volevo qualcosa che mi caratterizzasse e con gli amici abbiamo pensato al gorilla, è un animale protettivo, mi ci rivedo". Un difensore a protezione della propria porta, ma che non ha mai esitato a rendersi pericoloso dall'altra parte
- In Serie A un altro esempio famoso è quello di Dries Mertens. L'attaccante belga ex Napoli, dopo un gol segnato alla Roma all'Olimpico, andò verso la bandierina del calcio d'angolo per esultare come un cane che urina per testimoniare il suo affetto verso il mondo canino e il suo impegno contro il randagismo a Napoli
- Mertens prese probabilmente spunto da George Finidi, ala della Nigeria che ai Mondiali negli Stati Uniti del 1994 sdoganò i festeggiamenti canini
- In senso buono, chiaramente. Il "Gallo" Andrea Belotti è rimasto sempre fedele al suo soprannome mimando una cresta dopo ogni rete realizzata
- In Serie A anche Emmanuel Gyasi, attaccante dello Spezia, ha preso le sembianze di un canguro dopo un gol segnato a Cagliari
- Anche se ha annunciato ormai il ritiro, Andrea Caracciolo continua a essere per tutti l'airone. L'ex Brescia e Palermo ha esultato per anni con fedeltà al proprio nomignolo
- Qualche volta capita che si esulti imitando l'animale-simbolo della squadra avversaria per sbeffeggiarla. In Italia il caso più celebre ha riguardato Enzo Maresca, che segnò in extremis il gol del 2-2 in un derby tra Juventus e Torino festeggiando con le corna del toro. Il popolo granata non la prese benissimo
- In Inghilterra uno specialista della provocazione è sicuramente l'attaccante del Leicester Jamie Vardy. Dopo un gol contro il Wolverhampton, esultò ululando come un lupo. D'altronde giocava contro i "Wolves"
- Contro il Crystal Palace invece, i festeggiamenti lo videro sbattere le ali come un'aquila, mascotte del club. Menomale che Vardy non ha mai giocato un derby di Roma con nessuna delle due squadre
- Esordire con gol, un sogno realizzato dal brasiliano Antony con il Manchester United all'inizio di questa stagione. Per omaggiare l'avvenimento contro l'Arsenal, l'ex Ajax ha scelto la tigre e i suoi artigli
- In Inghilterra, prima della tigre, avevano già visto all'opera la pantera Bafetimbi Gomis con la maglia dello Swansea
- Non è detto però che le esultanze debbano sempre riprodurre animali coraggiosi e possenti. Matty Taylor del Bristol, dopo un gol, decise per esempio di striscare a terra come un verme. In area, dopotutto, bisogna saper essere sguscianti
- Kevin Nolan, ex attaccante di Bolton, Newcastle e West Ham, è diventato noto per i gol e per la "chicken dance" con cui li festeggiava. Evidentemente gli piaceva il pollo
- Jimmy Briand in Germania non ha brillato, segnando solo tre gol con l'Hannover. Ha reso però memorabile il primo di questi celebrandolo con il "pesce morto", un'esultanza tipica del videogioco FIFA
- Lo Styarnan, squadra islandese, è diventata molto famosa per le sue particolari esultanze. Una di queste ha ricreato una scena di pesca, con tanto di pescatore e un salmone che abbocca all'amo contorcendosi. Imbattibili, almeno sul piano della fantasia
- Che Cristiano Ronaldo si consideri il calciatore goat, greatest of all time (il migliore di tutti i tempi), non è sicuramente un mistero. Nel Mondiale di quattro anni fa, dopo la tripletta alla Spagna nell'esordio, volle ricordarlo a tutti mimando un pizzetto e quindi una capra, una "goat". Una rivendicazione originale
- Probabilmente il suo gesto fu una risposta a una copertina di una rivista in cui Leo Messi era apparso con una vera capra per sottintendere la stessa ragione