Quel primo Italia-Francia con la formazione azzura scelta dagli arbitri

Sono passati più di otto anni, dall’ultimo viaggio della nazionale francese in Italia. Era il 1° settembre del 2016, in amichevole al San Nicola di Bari. C’era già Deschamps a guidare ‘les Bleus’, delusi per aver perso due mesi prima in casa la finale dell’Europeo contro il Portogallo. Per Giampiero Ventura, invece, era l’esordio sulla panchina Azzurra, dopo il biennio con Antonio Conte. In attacco Pellè con Eder e il compianto Davide Astori a guidare la difesa, in un 3-5-2 ereditato dal precedente Ct. Troppo più forte quella Francia che, non a caso, passò facilmente 1-3, con Martial, Giroud e Kurzawa a battere Gigi Buffon. Per trovare l’ultima vittoria azzurra contro i francesi, in una partita giocata in Italia, siamo costretti a tornare indietro di 62 anni. Quella volta, a Firenze, decise una doppietta di Josè Altafini e in porta c’era un altro Buffon, Lorenzo, il cugino di secondo grado del nonno dell’attuale capo delegazione con Luciano Spalletti. Lui, Gigi, c’era eccome nel 2006 a Berlino, nella serata più bella vissuta contro i francesi in tutta la storia della nazionale italiana. Campioni del mondo grazie al rigore decisivo di Fabio Grosso, in quel gruppo straordinario guidato da Marcello Lippi. Una rivincita, dopo tante delusioni: l’eliminazione contro la Francia di Platini agli ottavi di Messico ‘86, la sconfitta ai rigori ai quarti del Mondiale ’98, per non parlare del golden goal di Trezeguet a Rotterdam nella finalissima di Euro 2000. Sono 40 i precedenti tra Italia e Francia, amichevoli comprese e in quella del Parco dei Principi di Parigi del 1966 arrivò anche l’esordio da titolare del mitico Gigi Riva, ma non tutti sanno che fu proprio la prima sfida ad avere un significato davvero speciale. Era il 15 maggio del 1910, si giocò a Milano all’Arena Civica e finì 6-2 per l’Italia. Fin qui tutto normale, a parte il punteggio tennistico, ma il valore di quella sfida resterà per sempre nella storia del calcio italiano. Già, perché quella fu la prima partita in assoluto giocata dalla Nazionale azzurra. Centoquattordici anni fa, il Ct si chiamava Umberto Meazza, di professione commerciante di vino e arbitro di calcio per hobby. La prima formazione dell’Italia fu decisa proprio da una commissione di arbitri, ritenuti dall’allora FIGC i più competenti nel poter scegliere i migliori giocatori del campionato. Mario De Simoni era il portiere, aveva 22 anni e studiava disegno all’Accademia di Brera e poi Trerè, Fossati, Capello, Debernardi, Cevenini, Rizzi, Boiocchi, Lana e il capitano, il siciliano Francesco Calì che, il giorno dopo, avrebbe compiuto 28 anni. Eccola, la prima formazione nella storia della Nazionale italiana che quel giorno, a Milano, scese in campo con maglietta e pantaloncini bianchi e calzettoni neri. Soltanto un anno dopo l’Italia si vestì d’azzurro. Il grande protagonista di quel giorno all’Arena Civica fu Pietro Lana, attaccante del Milan. Segnò il primo gol, nonché il primo nella storia della nostra Nazionale e alla fine chiuse con una tripletta. L’inizio di una storia lunga 114 anni che partì da Milano, proprio contro la Francia.