NBA, la disastrosa stagione 2021-22 dei Los Angeles Lakers, tappa per tappa
Indicati a inizio anno come una delle favorite per il titolo NBA, i Los Angeles Lakers 2021-22 si sono sfaldati nel corso della stagione tra infortuni, risse, voci di mercato e soprattutto tantissime sconfitte. Nonostante la presenza a roster di quattro dei migliori 75 giocatori nella storia della NBA, ecco come la stagione dei gialloviola è diventata un fallimento senza nessun appello
LE MOSSE ESTIVE | Dopo l’eliminazione al primo turno per mano dei Phoenix Suns, i Lakers si sono presentati sul mercato estivo con un roster ridotto all’osso e tanta voglia di cambiare. Dal mercato sono arrivati tantissimi nuovi giocatori, il più importante dei quali è stato certamente Russell Westbrook, ma anche i ritorni di Dwight Howard, Trevor Ariza, Wayne Ellington e Rajon Rondo, le firme di Kendrick Nunn e Malik Monk, l’arrivo di Carmelo Anthony, DeAndre Jordan e Kent Bazemore. Solo James, Davis e Horton-Tucker sono stati confermati
IL ROSTER DEI LAKERS ATTORNO AI BIG THREE
LA TRADE PER WESTBROOK E NON PER BUDDY HIELD | A pochi giorni dal Draft sembrava che i Lakers avessero concluso uno scambio per Buddy Hield, salvo poi far saltare tutto per prendere Westbrook dagli Washington Wizards cedendo Kentavious Caldwell-Pope, Kyle Kuzma, Montrezl Harrell e una scelta al Draft. Una mossa commentata con più di un dubbio in giro per la lega, ma su cui tutti all’interno dei Lakers sembravano d’accordo: “È stato divertente aiutare a costruire questa squadra. So cosa serve per creare una squadra da titolo” disse LeBron James
L’OFFERTA AL RIBASSO PER CARUSO | Ancor più che dei movimenti, si è parlato anche molto a lungo dei non-movimenti di mercato, a partire dalla decisione di non confermare Alex Caruso in squadra principalmente per motivi di salary cap. Lo stesso Caruso, passato poi ai Chicago Bulls, rivelò che la prima offerta dei gialloviola fu di appena 15 milioni di dollari in due anni, e anche dando la possibilità ai Lakers di andare vicini ai 37 in quattro anni offerti da Chicago, si vide la porta chiusa in faccia
LE PAROLE DI CARUSO SULL'OFFERTA
IL MANCATO ARRIVO DI DEROZAN | Un altro nome di cui si è parlato molto (anche recentemente con le parole di Magic Johnson) è quello di DeMar DeRozan, eccezionale ai Chicago Bulls in questa stagione e vicinissimo ai gialloviola in estate, tanto che lui stesso il 15 novembre pensava che sarebbe “tornato a casa”. Poi non se ne è fatto nulla perché i Lakers non volevano garantirgli un triennale, e soprattutto hanno optato per Westbrook
LE RIVELAZIONI DI MAGIC SU DEROZAN E I LAKERS
IL TWEET DI LEBRON SULLE MOTIVAZIONI | Il roster ha attirato subito le prime critiche, visto che in molti hanno fatto notare l’età avanzata di molti suoi membri: dei 13 giocatori con l’età più avanzata ancora in attività, ben cinque facevano parte dei gialloviola a inizio anno (Rondo, Howard, Ariza, James, Anthony). Proprio queste critiche hanno acceso LeBron James in tweet poi cancellato dopo poche ore: “Fatemi un favore, mantenete la stessa energia narrativa quando comincerà la stagione. Non chiedo altro”
IL TWEET CANCELLATO DI LEBRON
LE PAROLE DI PELINKA E I PRONOSTICI | Anche Rob Pelinka, GM della squadra, sembrava però convinto di quanto fatto: “Si può dire che questa stanza ha il più grande allestimento di talento nella storia recente della pallacanestro. Ma senza la giusta mentalità non significa niente, e lo sappiamo”. Anche i pronostici erano dalla loro: secondo i bookmakers solo Brooklyn era davanti a loro nella corsa al titolo, e il loro over-under prestagionale era di 51.5 vittorie — il quarto più alto della lega. Al netto di tutto, erano considerati una contender
LE QUOTE DEI BOOKMAKERS A INIZIO STAGIONE
L’ORRIBILE ULTIMO MINUTO DI WESTBROOK CONTRO OKC | La realtà dei fatti è però diventata presto evidente. I Lakers hanno perso tutte le sei partite di pre-season e hanno perso le prime due di regular season contro Golden State e Phoenix sembrando in difficoltà a essere competitivi. Poi si sono risollevati con cinque vittorie in sei partite, ma la sconfitta interna contro OKC di inizio novembre fece sollevare i primi dubbi su un Russell Westbrook disastroso nel finale di partita
GLI ERRORI DI WESTBROOK NEL FINALE DI GARA
LA RISSA TRA DAVIS E HOWARD | Il nervosismo era già emerso alla seconda gara stagionale con un accenno di rissa tra Anthony Davis e Dwight Howard durante un timeout, mostrando le prime crepe all’interno dello spogliatoio agli albori della stagione, venendo separati dai compagni di squadra mentre se ne dicevano di ogni colore. Decisamente non un bel biglietto da visita
VIDEO | LA RISSA TRA DAVIS E HOWARD
LA MAXI RISSA DI DETROIT | Una rissa vera e propria c’è stata invece a fine novembre nella trasferta di Detroit, con LeBron James espulso per aver provocato un contatto con Isaiah Stewart, il quale è poi impazzito cercando il confronto fisico con il Re prima di essere fermato da tutti i protagonisti in campo. Una scena surreale, coincisa con la nona sconfitta in 18 partite per i gialloviola, ancora impantanati nella mediocrità dopo un mese di regular season
LA MAXI RISSA DI DETROIT
LEBRON E LA COPPIA DI TIFOSI DEI PACERS CACCIATI | Pochi giorni dopo Detroit, LeBron James ha fatto cacciare una coppia di tifosi che lo stavano insultando da tempo, anche con riferimenti al figlio Bronny. James dopo la partita non ha voluto specificare cosa gli è stato detto: "C’è differenza tra tifare per la propria squadra e superare la linea. Non si possono tollerare gesti osceni e linguaggio come quello" ha dichiarato dopo la partita, nella quale ha realizzato il suo massimo stagionale da 39 punti
LO SCREZIO DI LEBRON CON I TIFOSI
L’ORRIBILE INIZIO AL TIRO DI AD | Oltre a qualche iniziale problema fisico per LeBron James (fuori per 10 delle prime 16 partite), anche Anthony Davis ha avuto un inizio di stagione decisamente complicato specialmente al tiro: dopo 20 partite la sua percentuale da tre era del 16.7% su due tentativi a partita, la peggiore nella storia della NBA su quel volume di tiri
LE DIFFICOLTÀ AL TIRO DI ANTHONY DAVIS
LA (NON) POSITIVITÀ DI LEBRON AL COVID | Altro momento curioso della stagione: a cavallo tra novembre e dicembre, in un periodo in cui buona parte dei giocatori NBA ha fatto i conti col Covid-19, LeBron James è stato fermato da un tampone risultato positivo saltando la trasferta di Sacramento, salvo poi essere “liberato” a seguito di numerosi altri tamponi risultati negativi. “C’è qualcosa di strano” scrisse poi su Twitter
IL TWEET DI LEBRON SUL COVID
LEBRON E AD ESALTANO LUE | A inizio dicembre un altro punto bassissimo della stagione gialloviola, venendo battuti dall’esecuzione degli L.A. Clippers nel derby. A fine partita sia LeBron James che Anthony Davis davanti ai media non lesinarono le lodi per Tyronn Lue, coach dei Clippers, definendolo “un allenatore senza difetti”. In un periodo in cui le voci su Vogel già stavano cominciando a intensificarsi, non un bellissimo segnale da parte delle due stelle
LE PAROLE DI AD E DAVIS SU TYRONN LUE
LE VOCI SU LEBRON E LE INUTILI TRATTATIVE DI MERCATO | Come sempre accade in questi casi, le voci sui Lakers hanno cominciato a girare all’impazzata, arrivando addirittura a ipotizzare un’addio di LeBron James (poi velocemente smentito). Il numero di giocatori accostati ai gialloviola sul mercato è incalcolabile: si va da Cam Reddish a Jerami Grant fino a Ben Simmons, tutti accostati per cercare di far svoltare la stagione dei gialloviola
LE VOCI SU LEBRON E QUELLE DI MERCATO
RONDO VIA DAI LAKERS | Una notizia di mercato è stato invece l’addio di Rajon Rondo, il cui ritorno dopo il titolo del 2020 non è andato esattamente come sperato. Non che il cambio di aria sia stato accolto con dispiacere da Rondo: una volta arrivato ai Cleveland Cavaliers, disse “sono contento di essere con compagni di squadra a cui importa di vincere e di giocare duro”. Una frecciata neanche troppo velata ai suoi ex compagni di squadra
L'ADDIO DI RAJON RONDO AI LAKERS
LEBRON DA CENTRO | Complici il primo grosso infortunio al ginocchio di Anthony Davis a dicembre, a cavallo tra il 2021 e il 2022 per la prima volta in carriera LeBron James si è dovuto reinventare da centro, partendo da 5 per i gialloviola nel tentativo di cambiare tatticamente le partite. Una mossa che ha dato risultati in alcune occasioni, ma che si è rivelata insostenibile dal punto di vista difensivo sul lungo periodo
IL RENDIMENTO DI LEBRON NEL NUOVO RUOLO
LE PRIME VOCI SULLA PANCHINA DI VOGEL | Il mese di gennaio è stato quello più difficile per coach Frank Vogel, il cui contratto era stato esteso in estate solamente per un anno, segno che neanche la dirigenza si fidava poi molto delle sue possibilità di essere un allenatore per il futuro nonostante il titolo del 2020. E dopo ogni sconfitta le voci sul suo conto sono aumentate, specie dopo la mancanza di fiducia di James: “Le critiche fanno parte del lavoro, Frank è uno dalla testa dura e ha un grande staff”. Non proprio una difesa a spada tratta
LE VOCI SU FRANK VOGEL
LA SCONFITTA DI DENVER E LE PAROLE DI LEBRON | Il momento peggiore è stato dopo una terribile sconfitta di 37 punti subita a Denver, dopo la quale Vogel è stato veramente a un passo dal licenziamento, venendo valutato “partita per partita”. L’assenza di Anthony Davis e una successiva vittoria in casa contro Utah aiutò Vogel a tenersi il posto, ma la squadra continuava a rimanere a malapena attorno al 50% di vittorie senza mai dare l’impressione di poter svoltare
IL RARO TWEET DI SCUSE DI LEBRON | Dopo quella partita di Denver James decise un po’ a sorpresa di non parlare con i media, giustificandosi pochi giorni dopo: “Non mi sarebbe piaciuto quello che sarebbe uscito dalla mia bocca, perciò ho preferito non parlare”. Ancor più stranamente, dopo quel ko usò il suo account Twitter per chiedere scusa ai tifosi, un evento quasi unico nella sua carriera: “#LakersNation chiedo scusa e prometto che saremo migliori!” le sue parole
IL TWEET DI SCUSE DI LEBRON JAMES
IL CASO WESTBROOK-VOGEL | Appena dopo la vittoria coi Jazz, nella partita successiva i Lakers persero malamente in casa contro gli Indiana Pacers che non avevano niente da chiedere a quella partita e alla stagione in generale. A fare notizia fu la decisione di coach Vogel di panchinare Russell Westbrook nel finale di gara, giustificandosi dicendo “Ho scelto quelli che pensavo mi facessero vincere la partita”. Una scelta presa male da Westbrook (“Sono rimasto sorpreso e deluso”) e non commentata da James (“Devo andare al cinema con mia moglie”)
IL CASO WESTBROOK-VOGEL DOPO INDIANA
IL SECONDO INFORTUNIO DI ANTHONY DAVIS | A metà febbraio, appena prima della pausa per l’All-Star Game, Anthony Davis ha subito un altro grave infortunio al piede, dando un’altra mazzata tremenda alle speranze dei Lakers di rimanere in qualche modo aggrappati alla stagione in una Western Conference non indimenticabile. Le cose andavano già male prima (dal 7 gennaio in poi i Lakers non hanno mai vinto due partite in fila), ma di sicuro non ha aiutato
IL SECONDO INFORTUNIO DI DAVIS
I LAKERS NON SI MUOVONO SUL MERCATO | Mentre tutti quanti si aspettavano che la dirigenza facesse qualcosa — qualsiasi cosa — per cercare di invertire la rotta, i Lakers decisero di non muoversi sul mercato senza concludere nessuno scambio. Una decisione che Rob Pelinka definì come “concordata con LeBron e Anthony”, mentre le due stelle attraverso il loro agente Rich Paul precisarono di non essere d’accordo con quanto (non) fatto
LA REAZIONE DI DAVIS E LEBRON SUL MERCATO DEI LAKERS
IL WEEKEND DELL’ALL-STAR GAME DI LEBRON | Ancor più significativamente, nel weekend dell’All-Star Game a Cleveland LeBron mandò più di un segnale della sua insoddisfazione, aprendo anche a un possibile ritorno ai Cavaliers in futuro e esprimendo senza mezzi termini la sua voglia di finire la carriera in squadra con il figlio Bronny. Due aperture a un suo possibile addio ai Lakers nel futuro neanche troppo lontano — e James non è mai uno che parla a caso
LA TENSIONE TRA LEBRON E I LAKERS
I FISCHI A LEBRON ALLA CRYPTO.COM ARENA | Con le sconfitte che hanno continuato ad accumularsi insieme agli infortuni, sui Lakers e su James in particolare sono cominciati a piovere anche i primi fischi, specialmente dopo le sue parole durante la pausa per l’All-Star Game. Un rapporto sempre più complicato tra la squadra (anche Carmelo Anthony e Russell Westbrook hanno avuto dei diverbi accesi) e il pubblico della Crypto.com Arena,
VIDEO. I FISCHI DEL PUBBLICO DI L.A. PER LEBRON JAMES
L’OMBRA DI PHIL JACKSON | Ad aumentare ulteriormente il caos attorno ai Lakers si è poi aggiunta anche Jeanie Buss, che in un’intervista ha rivelato di chiedere ancora consiglio al suo ex fidanzato Phil Jackson sulle questioni della squadra, minando ancora di più la fiducia nei confronti della dirigenza e facendo nascere una domanda senza risposta: chi prende le decisioni all’interno della franchigia?
L'OMBRA LUNGA DI PHIL JACKSON SUI LAKERS
IL RECORD DI LEBRON: “MAI DIVERTITO COSÌ TANTO” | Nella seconda metà di stagione LeBron James è sembrato trarre maggior divertimento dal poter continuare a giocare a basket ad alto livello a 38 anni compiuti e all’inseguimento del record di punti di Karl Malone — superato poi a metà marzo — che non dalle sorti della squadra. “Mi sto divertendo come non mai, il gioco è bellissimo. Sì, sono frustrato dopo le sconfitte, ma una volta che vado a casa penso alla prossima”
IL SORPASSO DI LEBRON JAMES A KARL MALONE
IL BOTTA E RISPOSTA DAVIS-BOOKER | Non avendo più nulla a cui appigliarsi quest’anno, Anthony Davis un po’ superficialmente è tornato a parlare di quanto accaduto lo scorso anno, dicendo che non ci sarebbe stata storia ai playoff senza i suoi problemi fisici: "Lo sanno anche i Suns che senza il mio infortunio avremmo vinto". Sul parquet però la differenza è stata enorme: 140-111 in favore di Phoenix, guidata da un Devin Booker che non le ha mandate a dire: "Se mia zia avesse qualcosa in mezzo alle gambe, sarebbe mio zio"
DAVIS E BOOKER, BOTTA E RISPOSTA
LA DEFINITIVA (DOPPIA) SCONFITTA CON NEW ORLEANS | Pur con un record orribile dopo l’All-Star Game, i Lakers avevano ancora la possibilità di rimanere nel torneo play-in giocandosi due scontri diretti con i New Orleans Pelicans. Nel primo hanno sprecato 23 punti di vantaggio (con James che si è infortunato alla caviglia), nel secondo hanno perso in casa crollando nel finale. Un doppio ko che ha sancito definitivamente l’uscita dalle prime 10 squadre della Western Conference
L'ENNESIMO INFORTUNIO ALLA CAVIGLIA DI LEBRON JAMES
L’ELIMINAZIONE PER MANO DEI SUNS | Si arriva così tristemente alla partita di questa notte, subendo per mano dei Suns la seconda eliminazione dalla post-season consecutiva dopo quella dello scorso anno. Una gara giocata senza LeBron James (che dopo il secondo ko con New Orleans non è più rientrato) e nella quale ai Suns è bastato accelerare un minimo per distruggere le resistenze dei Lakers, sempre più morbidi nell’approccio e con la testa da un’altra parte. Probabilmente già in vacanza
LE REAZIONI ALL'ELIMINAZIONE DEI LAKERS
E ADESSO? | I Lakers dovranno ancora disputare tre partite prima di chiudere questa sciagurata stagione, senza avere più nulla da giocarsi visto che non hanno neanche la scelta al Draft (che finirà ai Pelicans). È già partito il toto-nomi per il successore di Frank Vogel, ma il fallimento è stato talmente grosso da poter coinvolgere anche la dirigenza. E per quanto riguarda il roster è difficile immaginare una permanenza di Westbrook, per quanto lui abbia detto che il piano è quello di tornare il prossimo anno. Sarà una lunghissima estate in casa gialloviola
I NOMI DEI POSSIBILI SOSTITUTI DI FRANK VOGEL