Marino: contro il Toro con lo spirito del Napoli di Maradona

Calcio
Al tanque Denis e al giovane Vitale vanno gli oscar del 2008 del Napoli per il dg Pierpaolo Marino
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Il dg azzurro carica la squadra in vista dell'ultimo impegno prima della sosta, dà gli oscar per il 2008 a Vitale e Denis, e dà un consiglio alla città: "La correttezza e la limpidezza finanziaria di questa società potrebbero essere prese a modello"

Pierpaolo Marino, in attesa dell'ultima fatica del 2008 del suo Napoli, traccia nella conferenza-fiume di fine anno a Castelvolturno un bilancio dell'anno che sta per andare in archivio, senza dimenticare di toccare altri argomenti di stretta attualità: dal mercato al futuro di Reja, dagli obiettivi azzurri al particolare momento, dal punto di vista sociale, che vive la città. "Quanto fatto nel 2008 è estremamente positivo - comincia il dg partenopeo - nessuno si aspettava il ritorno in Europa, è stato strabiliante riuscirci con un anno di anticipo rispetto ai programmi e dopo essere ripartiti da zero nel 2004. Il momento più bello è stata la vittoria sul Milan al termine della scorsa stagione, quello negativo invece l'esclusione dalla Coppa Italia per mano della Lazio. Però se mi avessero detto nel settembre del 2004 che dopo quattro anni avremmo giocato in Uefa con il Benfica, non ci avrei creduto. Infatti un altro momento molto bello è stata la qualificazione con il Vllaznia, per non parlare dell'attuale posizione in classifica. Sono felicissimo per questo exploit, arrivato grazie al fatto che i nuovi si sono integrati subito, mentre gli altri hanno contribuito alla grande. E' stata una perfetta prova d'orchestra, insomma, una crescita continua cominciata con l'arrivo di Reja. Una crescita che ora però, fatalmente, sarà più lenta e difficile. I miei Oscar? A Vitale, perchè finalmente un altro napoletano è riuscito a far bene con la maglia azzurra. E a Denis, un grandissimo professionista".

Si passa poi al mercato: "In rosa abbiamo tanta gente valida che va in panchina - continua Marino - e dato che non possiamo ancora permetterci gente come Ibrahimovic, Buffon o Pirlo, elementi che possono far fare un salto di qualità determinante, ci guarderemo intorno solo per far arrivare, eventualmente, qualche giovane valido in prospettiva. Reja? Mai pensato al mercato degli allenatori. Lo abbiamo sempre difeso e sostenuto, del resto". Arriva poi il momento di parlare del tormentone contratti: "In epoca non sospetta ho blindato quelli dei giocatori più importanti - precisa il dg del Napoli - perciò sono tranquillo. Certe dichiarazioni dei procuratori rispecchiano il gioco delle parti, ma io non avverto pressioni. E non mi aspetto tradimenti da parte di nessuno". Domenica intanto, si chiude il 2008 in trasferta contro il Torino. Match da affrontare senza Hamsik (infortunato), Lavezzi e Cannavaro (squalificati). "Vorrei che da questa gara arrivasse un segnale forte, soprattutto dal punto di vista della personalità - dice Marino - vorrei che i giocatori non pensino già alle vacanze, e che abbiano lo stesso spirito del grande Napoli di Maradona, un Napoli che quando mancava Diego si esaltava, dando qualcosa in più. Andasse così, qualche elemento che fin qui è stato un po' nell'ombra potrebbe vivere una giornata da protagonista e conquistare la copertina. Questo tipo di atteggiamento non lo avverto ancora, ma spero che domenica possa diventare realtà".

Prima delle prospettive per il 2009 arriva un passaggio di carattere sociale, che riguarda la città partenopea: "So che in questo momento ci indicano come una delle poche cose che funzionano qui a Napoli - commenta il dirigente azzurro - non dico che l'esempio della gestione De Laurentiis sia da imitare, ma la correttezza e la limpidezza finanziaria di questo Napoli potrebbero essere prese a modello, e da questo punto di vista lancio un appello alla città. Una città che intanto vanta un altro settore eccellente, quello della magistratura, che sta facendo un ottimo lavoro per il bene di Napoli". Ed eccoci infine al futuro. "Roma e Fiorentina hanno uomini, esperienza e qualità per stazionare in posizioni Importanti - conclude Marino - se non cresciamo in fretta saremo destinati a lottare per un posto Uefa. Ma se qualcuna lassù toppa e noi cresciamo, allora può concretizzarsi una delle favole del calcio, un po' come sta accadendo in Germania con l'Hoffenheim. Comunque io non voglio vivere di sogni, a sognare devono essere i tifosi. Io devo cercare di non illudere per non deludere. Diciamo che il nostro obiettivo è alimentare, domenica dopo domenica, il sogno dei nostri supporter".