Parola di Berlusconi: "Mai Kakà al Real Madrid"

Calcio
Berlusconi si coccola il suo Milan davanti a Lula, il presidente del Brasile, in visita a Roma nel novembre scorso
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Lunga intervista del presidente del Milan: "Mio padre sarebbe stato orgoglioso di questo Milan, di una squadra nella quale crescono campioni come Kakà. Il Real? Kakà e il Milan hanno già risposto in passato..."

"Kakà al Real? Mai". Sembra quasi una risposta a quanto scritto oggi dal giornale sportivo spagnolo As  la frase del presidente del Consiglio e del Milan, Silvio Berlusconi che fa anche da titolo alla lunga  intervista esclusiva rilasciata a QS, inserto sportivo del Quotidiano Nazionale.

Berlusconi comincia definendosi "convinto, di  più ...felice" per aver rinunciato ai 120 milioni offerti dal  Manchester City per avere Kakà. "E' come se avessimo vinto un'altra Champions League - dice Berlusconi -. Sono più che mai orgoglioso del Milan perché credo davvero che sia l'unica squadra al mondo nella quale possono succedere cose come queste".

Secondo Berlusconi dentro il pallone c'è ancora un cuore e quindi i soldi nel calcio non sono tutto. "Quando Ricky mi ha comunicato la sua decisione definitiva di rimanere al Milan - racconta il presidente - ho pensato a mio padre e alle tante domeniche allo stadio con lui, in curva a tifare Milan e a quell'entusiasmo che lui mi ha trasmesso, l'entusiasmo sincero di ogni tifoso. Ecco, ho pensato che mio padre sarebbe stato orgoglioso di questo Milan, di una squadra nella quale crescono campioni come Kakà".

Ma a proposito di padri, Berlusconi teme ora che quello di Kakà possa tornare a battere cassa? "Quello che rende straordinaria la scelta di Kakà - risponde il presidente - è proprio il fatto che sapeva benissimo che il Milan non gli avrebbe potuto ritoccare il suo ingaggio. I bilanci non lo permettono, e in più un incremento per Kakà avrebbe imposto di incrementare tutti gli altri stipendi nella stessa misura. Kakà lo sa e ha deciso di restare con noi impegnandosi a non richiedere aumenti contrattuali nei prossimi anni".

Ma se il Real dovesse tornare alla carica? "Kakà e il Milan hanno già risposto al Real Madrid in passato - sottolinea il presidente, sotto la cui 'reggenza' il Milan ha vinto 17 titoli -. Non vedo alcuna ragione per cambiare questo atteggiamento. E poi  la prova di attaccamento ai colori rossoneri data in questi  giorni mi sembra eloquente...". Kakà si avvia quindi a diventare il successore di Paolo Maldini come bandiera del Milan. "Senza le bandiere non c'è il  calcio - commenta Berlusconi -. Neanche nei suoi aspetti commerciali, che sono indispensabili nel calcio moderno ma che non potranno mai essere tutto. Il calcio, lo sport in generale, è prima di tutto passione disinteressata e non potrebbe  esistere senza i tifosi. E i tifosi amano una bandiera. Sono fiero che la bandiera del Milan sia diventata anche l'emblema di un modo di intendere lo sport".

Ma lo sceicco proprietario del Manchester City come ha preso il no di Kakà? Berlusconi lo ha sentito? "Il nuovo proprietario del City - risponde il patron del Milan - sta facendo un ottimo lavoro e investendo con generosità, lungimiranza e competenza. Abbiamo lasciato libero Kakà di decidere del suo futuro, com'è costume della nostra società, e se Kakà avesse ritenuto che il suo avvenire, economico e professionale, potesse realizzarsi a Manchester, lo avremmo rispettato. Ma non posso che essere felice della sua decisione.  Al mio posto, credo che lo sceicco avrebbe fatto la stessa cosa. I rapporti che ci legano sono eccellenti".

Sui traguardi raggiungibili da questo Milan che continueà ad avere Kakà, Berlusconi sottolinea che "lo scudetto continua a essere il nostro obiettivo, e il valore degli avversari rende  la sfida più entusiasmante. I tifosi incontentabili? Non mi  lamenterò mai del loro attaccamento, senza i tifosi il Milan non esisterebbe".

Ronaldinho è stato per il suo presidente che l'ha fortissimamente voluto un ottimo acquisto "perché ha smentito le critiche ed è un grande campione", mentre l'inglese David Beckham "non soltanto ha classe straordinaria, ma sta dimostrando una professionalità e un impegno che smentiscono,  in modo clamoroso, tutti coloro che lo hanno definito un calciatore solo 'mediatico'. Pero' Beckham - sottolinea  Berlusconi - è legato da un contratto ai Galaxy: i patti si  devono rispettare".

Ma, a parte tutte queste stelle, per Berlusconi "il vero fuoriclasse del Milan si chiama Adriano Galliani. Se non ci  fosse lui, con la sua competenza, il suo equilibrio, la sua passione e dedizione assoluta, il Milan non avrebbe vinto quello  che ha vinto in questi anni. Da tifoso non lo ringrazierò mai abbastanza".