Oggi la Samp opsita in nerazzurri. FantAntonio si confessa: "Real e Roma degli errori. Era meglio andare alla Juve. Il futuro? Resto blucerchiato. A Genova qualcuno ha messo cattive voci in giro, ma Lippi è intelligente e io sogno la nazionale"
A tutto Cassano - Capello, la Juve, la Roma, il presente alla Samp e il futuro, spera, in Nazionale. Antonio Cassano, alla vigilia della gara con l'Inter, si confessa in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui dice tra l'altro . "Mi stavo buttando via, ma l'ho capito in tempo". E' un anno d'oro per l'attaccante della Samp ma il pensiero va al passato, a Fabio Capello: "Gliene ho fatte davvero tante - ammette - e ho chiesto scusa poche volte, ma con lui devo farlo. Ero insopportabile. Mi ha sopportato quattro anni alla Roma e uno al Real. Se avessi ascoltato anche solo il 30% dei suoi consigli...".
Dimensione Samp - Ora, invece, sta bene Antonio. A Genova, sponda Sampdoria, ha ritrovato se stesso ma rimane il rimpianto Real. "Mi aveva chiamato la squadra più forte del mondo, come facevo a dire di no. Certo, con il senno di poi è stato un errore. In quel periodo ho fatto tante di quelle cavolate che, tornando indietro, pagherei per non ripeterle". Arriva così l'offerta della Sampdoria: "Dico grazie a Marotta che si è preso la grande responsabilità di prendermi. E alla fine credo abbia vinto la scommessa. L'ho ripagato sul campo. Qui ho capito che se uno ha talento, deve per forza abbinarlo al fisico. Ora possiedo una continuità mai avuta in passato".
Un altro FantAntonio - Mai visto, insomma, un Cassano così sereno, ma per arrivare al top della felicità gli manca ancora una cosa, la maglia azzurra. "Prima del ritiro estivo di quest'anno ho fatto una scommessa con me stesso. Vorrei far parte della nazionale di Lippi. Nel 2006 non ero ancora pronto, ora, invece, sono consapevole di quello che posso dare, in campo e fuori. In ogni caso, rispetterò sempre le scelte di Lippi".
Real e Roma, gli errori - Ma Cassano non rimpiange solo l'errore di essere andato al Real Madrid. C'è anche quello, nove anni fa, di aver detto sì alla Roma, rinunciando alla Juventus. "Alla Juve avrei fatto molto di più. Avrei trovato persone in grado di mettermi in riga, mentre a Roma mi assecondavano in tutto. E, in quel modo, avrei vinto anche qualche scudetto in più. Nella capitale tutto è estremizzato", conclude Cassano.
'Sampdoro' -Nella seconda parte dellìintervista, Cassano parla di tutto, dal razzismo all'amicizia, da Mourinho al suo futuro alla Samp. Senza dimenticare che questo pomeriggio i blucerchiati affrontano l'Inter ("una portaerei, ma vinciamo noi 2-1, anche se Mourinho e' speciale, il migliore allenatore del mondo insieme con Capello"). "Le partite vanno sospese in caso di cori razzisti - afferma Cassano -. E, se serve, dare partita persa a chi sbaglia. Il mondo deve essere uguale per tutti, non diviso tra bianchi e neri. Ma non lancio un messaggio, non sono la persona piuù adatta per lanciare un messaggio di pacificazione". Argomento amicizia: "Fuori dal calcio ho tre amici: mio cugino Nicola, Mimmo che fa il pizzaiolo a Bari e Antonio, carabiniere a Roma. Nel calcio, dopo tanti pseudo-amici, ora ne ho uno molto speciale, si chiama Marco Materazzi. Ci siamo ritrovati in Nazionale nel 2003 e da allora è nato un rapporto speciale".
Sogno azzurro - Nazionale che neppure il miglior Cassano di sempre riesce a conquistare. "Se qualcuno a Genova mi ha tradito? Diciamo che ho sentito certe voci... Qualcuno mi ha messo in cattiva luce - aggiunge il talento di Bari Vecchia -. Ma Lippi è troppo intelligente per fidarsi di voci non di prima mano".
Questione di testa - Più umile, più forte di testa: Cassano è un uomo felice e alla Samp si trova alla grande. "Ogni volta che si riapre il mercato inizia la solita storia, Cassano che va di qua o di là. Lo ripeto, la Samp è la squadra dove voglio giocare sino a quando smetterò con il calcio". Genova nel cuore, come Bari, città nella quale è nato e cresciuto eppure "amavo ieri più di oggi. Il distacco fu duro, il giorno della firma con la Roma avevo appuntamento con il presidente alle 9 a Villa Pacelli. Anziché mettermi in viaggio la sera prima - racconta - decisi di partire da Bari la mattina stessa alle 8, arrivando là alle 11.30. Da casa m'ero portato in macchina anche il cuscino, arrivando in ritardo nella mia testa pensavo che non mi avrebbero preso...".
Oggi contro l'Inter - E' il match clou della 6a giornata. Al "Luigi Ferraris" arriva l'Inter capolista. La Samp ha da poco perso il primo posto in classifica, ma Cassano crede nel sorpasso e suona la carica a modo suo: "L'Inter è una portaerea, noi però possiamo affondarla". Fischio d'inizio alle 18.00, match in diretta su SKY.
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Dimensione Samp - Ora, invece, sta bene Antonio. A Genova, sponda Sampdoria, ha ritrovato se stesso ma rimane il rimpianto Real. "Mi aveva chiamato la squadra più forte del mondo, come facevo a dire di no. Certo, con il senno di poi è stato un errore. In quel periodo ho fatto tante di quelle cavolate che, tornando indietro, pagherei per non ripeterle". Arriva così l'offerta della Sampdoria: "Dico grazie a Marotta che si è preso la grande responsabilità di prendermi. E alla fine credo abbia vinto la scommessa. L'ho ripagato sul campo. Qui ho capito che se uno ha talento, deve per forza abbinarlo al fisico. Ora possiedo una continuità mai avuta in passato".
Un altro FantAntonio - Mai visto, insomma, un Cassano così sereno, ma per arrivare al top della felicità gli manca ancora una cosa, la maglia azzurra. "Prima del ritiro estivo di quest'anno ho fatto una scommessa con me stesso. Vorrei far parte della nazionale di Lippi. Nel 2006 non ero ancora pronto, ora, invece, sono consapevole di quello che posso dare, in campo e fuori. In ogni caso, rispetterò sempre le scelte di Lippi".
Real e Roma, gli errori - Ma Cassano non rimpiange solo l'errore di essere andato al Real Madrid. C'è anche quello, nove anni fa, di aver detto sì alla Roma, rinunciando alla Juventus. "Alla Juve avrei fatto molto di più. Avrei trovato persone in grado di mettermi in riga, mentre a Roma mi assecondavano in tutto. E, in quel modo, avrei vinto anche qualche scudetto in più. Nella capitale tutto è estremizzato", conclude Cassano.
'Sampdoro' -Nella seconda parte dellìintervista, Cassano parla di tutto, dal razzismo all'amicizia, da Mourinho al suo futuro alla Samp. Senza dimenticare che questo pomeriggio i blucerchiati affrontano l'Inter ("una portaerei, ma vinciamo noi 2-1, anche se Mourinho e' speciale, il migliore allenatore del mondo insieme con Capello"). "Le partite vanno sospese in caso di cori razzisti - afferma Cassano -. E, se serve, dare partita persa a chi sbaglia. Il mondo deve essere uguale per tutti, non diviso tra bianchi e neri. Ma non lancio un messaggio, non sono la persona piuù adatta per lanciare un messaggio di pacificazione". Argomento amicizia: "Fuori dal calcio ho tre amici: mio cugino Nicola, Mimmo che fa il pizzaiolo a Bari e Antonio, carabiniere a Roma. Nel calcio, dopo tanti pseudo-amici, ora ne ho uno molto speciale, si chiama Marco Materazzi. Ci siamo ritrovati in Nazionale nel 2003 e da allora è nato un rapporto speciale".
Sogno azzurro - Nazionale che neppure il miglior Cassano di sempre riesce a conquistare. "Se qualcuno a Genova mi ha tradito? Diciamo che ho sentito certe voci... Qualcuno mi ha messo in cattiva luce - aggiunge il talento di Bari Vecchia -. Ma Lippi è troppo intelligente per fidarsi di voci non di prima mano".
Questione di testa - Più umile, più forte di testa: Cassano è un uomo felice e alla Samp si trova alla grande. "Ogni volta che si riapre il mercato inizia la solita storia, Cassano che va di qua o di là. Lo ripeto, la Samp è la squadra dove voglio giocare sino a quando smetterò con il calcio". Genova nel cuore, come Bari, città nella quale è nato e cresciuto eppure "amavo ieri più di oggi. Il distacco fu duro, il giorno della firma con la Roma avevo appuntamento con il presidente alle 9 a Villa Pacelli. Anziché mettermi in viaggio la sera prima - racconta - decisi di partire da Bari la mattina stessa alle 8, arrivando là alle 11.30. Da casa m'ero portato in macchina anche il cuscino, arrivando in ritardo nella mia testa pensavo che non mi avrebbero preso...".
Oggi contro l'Inter - E' il match clou della 6a giornata. Al "Luigi Ferraris" arriva l'Inter capolista. La Samp ha da poco perso il primo posto in classifica, ma Cassano crede nel sorpasso e suona la carica a modo suo: "L'Inter è una portaerea, noi però possiamo affondarla". Fischio d'inizio alle 18.00, match in diretta su SKY.
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