Donadoni: azzurri, disfatta bruciante. Ma ora c'è Prandelli

Calcio
Roberto Donadoni commenta i Mondiali dalla sua casa di vacanza in Puglia
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Per la prima volta dall'eliminazione, l'ex ct dell'Italia commenta il Mondiale di casa nostra: "Era lecito aspettarsi qualche cosa di più, adesso però bisogna guardare avanti. Cesare l'uomo giusto". FOTO: GUARDA L'ITALIA DI PRANDELLI

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Dall'Italia "era lecito aspettarsi qualche cosa di più. E' stata un'eliminazione che ha bruciato tutti. Però ormai bisogna guardare avanti, al futuro, e credere che si possa costruire qualcosa di buono e di importante". L'ex ct azzurro Roberto Donadoni, che tra aspre polemiche due anni fa lasciò la panchina a Marcello Lippi, per la prima volta commenta la disfatta della Nazionale in Sudafrica. Lo fa dalla sua masseria di Savelletri di Fasano, dove è in vacanza, passando molte ore sui campi da golf, e dove è stato raggiunto dai microfoni del Tgr Puglia.

Ha rimpianti per l'esonero? "Nessuno - ha risposto - è chiaro che mi sarebbe piaciuto continuare perché tutti gli allenatori vogliono continuità nel proprio lavoro. Per me sono stati due anni intensi, molto belli, dove abbiamo fatto bene perché quando a maggio 2008 ho interrotto il rapporto con la Nazionale, l'Italia era al primo o al secondo posto nel ranking mondiale".

E sul futuro? "Ora c'è Prandelli - ha detto Donadoni - che è un ottimo allenatore e credo che farà le cose come andranno fatte". Cassano? "L'ho avuto in Nazionale nei due anni e sicuramente farebbe comodo anche a Prandelli". Il tecnico ha poi affermato che non vede "l'ora di tornare ad allenare. Ho avuto dei contatti con club stranieri ma non ho concretizzato nulla". Pronto a subentrare in A se salta qualche panchina? "Non fa piacere gufare nei confronti di un collega - ha concluso Donadoni - però si sa, il calcio è fatto così e io sono pronto...".