Cesare, il dado è tratto. Ecco le scelte di Prandelli
CalcioOk Balotelli e Cassano in Nazionale, ma per il resto nessun drastico ribaltone. Niente ricetta Blanc. Restano in lista Maggio, Bocchetti, Chiellini e Bonucci in difesa. Le novità portano ad Antonini e, forse, a D'Agostino e Galloppa. LE FOTO: CT AL MARE
ECCO L'ITALIA DI PRANDELLI: LE FOTO
di Alessandro Biolchi
Per Cesare il dado è tratto. Ormai la sua prima lista di convocazioni azzurre è compilata e tra poco verrà offerta ufficialmente alla valutazione dei soliti 56 milioni di ct, secondo l'italica tradizione. Dal 24 giugno scorso, giorno del tracollo mondiale contro la Slovacchia, la parola più invocata dagli italiani è stata "rivoluzione" e Prandelli ha già scelto le modalità per renderla concreta: gli bastano due nomi, Balotelli e Cassano.
I giocatori rinfacciati a Lippi, i talenti rimpianti in Sudafrica e chiamati a spazzar via la polvere che ha offuscato la Nazionale. Ma per il resto nessun drastico ribaltone. Niente ricetta Blanc, per intenderci. Se infatti il ct francese ha deciso di lasciare a casa, almeno per una volta, tutti i reduci del Mondiale, Prandelli non boccia il gruppo del suo predecessore. Restano in lista Maggio, Bocchetti, Chiellini e Bonucci in difesa, per esempio. Così come torneranno subito a vestire l'azzurro Pepe, De Rossi, Montolivo, Palombo e Marchisio. Solo l'attacco sembra incarnare la voglia di rivoluzione dei tifosi. E non solo per la chiamata di Balotelli e Cassano. Torna nel giro Borriello, dopo la delusione del taglio pre-mondiale, così come torna in auge l'altro epurato Giuseppe Rossi. I dubbi riguardano Amauri, non più così certo della convocazione in bilico con le candidature di Gilardino, Pazzini e Quagliarella. E Marchetti, infortunato secondo il Cagliari, in perfetta saluta secondo l'interessato.
Le altre novità di Prandelli portano ad Antonini e, forse, a D'Agostino e Galloppa. Pochi dubbi che verranno dissolti tra poco. Cesare è pronto a varcare il Rubicone issando la bandiera del cambiamento: se non proprio in tutti i nomi, nella filosofia, nell'entusiasmo e nella voglia di tornare a vincere.
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di Alessandro Biolchi
Per Cesare il dado è tratto. Ormai la sua prima lista di convocazioni azzurre è compilata e tra poco verrà offerta ufficialmente alla valutazione dei soliti 56 milioni di ct, secondo l'italica tradizione. Dal 24 giugno scorso, giorno del tracollo mondiale contro la Slovacchia, la parola più invocata dagli italiani è stata "rivoluzione" e Prandelli ha già scelto le modalità per renderla concreta: gli bastano due nomi, Balotelli e Cassano.
I giocatori rinfacciati a Lippi, i talenti rimpianti in Sudafrica e chiamati a spazzar via la polvere che ha offuscato la Nazionale. Ma per il resto nessun drastico ribaltone. Niente ricetta Blanc, per intenderci. Se infatti il ct francese ha deciso di lasciare a casa, almeno per una volta, tutti i reduci del Mondiale, Prandelli non boccia il gruppo del suo predecessore. Restano in lista Maggio, Bocchetti, Chiellini e Bonucci in difesa, per esempio. Così come torneranno subito a vestire l'azzurro Pepe, De Rossi, Montolivo, Palombo e Marchisio. Solo l'attacco sembra incarnare la voglia di rivoluzione dei tifosi. E non solo per la chiamata di Balotelli e Cassano. Torna nel giro Borriello, dopo la delusione del taglio pre-mondiale, così come torna in auge l'altro epurato Giuseppe Rossi. I dubbi riguardano Amauri, non più così certo della convocazione in bilico con le candidature di Gilardino, Pazzini e Quagliarella. E Marchetti, infortunato secondo il Cagliari, in perfetta saluta secondo l'interessato.
Le altre novità di Prandelli portano ad Antonini e, forse, a D'Agostino e Galloppa. Pochi dubbi che verranno dissolti tra poco. Cesare è pronto a varcare il Rubicone issando la bandiera del cambiamento: se non proprio in tutti i nomi, nella filosofia, nell'entusiasmo e nella voglia di tornare a vincere.
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