L'Italia riscopre Mauri, oggetto misterioso rinato con Reja
CalcioIl centrocampista della Lazio è stato il migliore in campo nella sfida contro l'Irlanda del Nord. Convocato da Lippi nel 2004, è tornato in azzurro tre anni dopo grazie alle belle prestazioni nel suo club. LE FOTO
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di Valerio Spina
Quando sei il migliore in campo in un brutto 0-0, o quando guidi il campionato dopo 6 giornate, si dice che non hai ancora vinto niente. Stefano Mauri però un risultato l'ha già ottenuto: non è più un oggetto misterioso. Per la felicità di Prandelli che ora ha un'alternativa concreta da sfruttare, e per quella di Reja che su di lui ha creduto fin dal suo arrivo a Roma. E' tornato Mauri, è tornato protagonista in nazionale come in serie A, miglior attore a sorpresa nella notte di Belfast, migliore in campo all'unanimità.
Una bella soddisfazione per il centrocampista della Lazio che dopo qualche anno di limbo ha finalmente ritrovato se stesso e tutti i suoi colpi. "Ho fatto una buona partita, abbiamo giocato bene, ci è amncato solo il gol - ha detto - Sto bene fisicamente, ho dato il mio contributo". Lui che la nazionale l'aveva già assaggiata con Lippi nel 2004 è ri-diventato decisivo in biancoceleste. Guarda caso quando Reja lo ha riportato all'antico. Libero di inserirsi e di creare gioco partendo dall'esterno, il ruolo che all'inizio della carriera lo aveva messo in luce prima a Modena poi a Brescia al fianco di Roberto Baggio e quindi a Udine.
Infine gli anni di Roma, un impatto formidabile e 1 anno e mezzo da superstar anche come trequartista. Ma qualche problema fisico e la sua discontinuità cronica gli hanno impedito di restare ad altissimi livelli e la contestazione perenne del pubblico biancoceleste nei 3 anni successivi non lo ha aiutato. Poi la svolta. Con Reja che ci ha creduto, lo ha responsabilizzato e trattenuto a Roma; al suo fianco non c'è più Roby Baggio, ma Hernanes. E lui è rinato a suon di assist e di gol pesantissimi tutti.
Quando non c'è stato, a Genova contro la Samp, si è visto. la Lazio ha perso la sua prima e unica partita fino ad oggi; forse un caso ma da quella sera a Marassi non è più uscito e Reja non ha più sbagliato un colpo. Per la gioia dei tifosi ma anche di Prandelli che si è ritrovato fra le mani un talento che sembrava scivolato via troppo presto e che ora Lazio e nazionale sono pronte ad ammirare.
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Quando sei il migliore in campo in un brutto 0-0, o quando guidi il campionato dopo 6 giornate, si dice che non hai ancora vinto niente. Stefano Mauri però un risultato l'ha già ottenuto: non è più un oggetto misterioso. Per la felicità di Prandelli che ora ha un'alternativa concreta da sfruttare, e per quella di Reja che su di lui ha creduto fin dal suo arrivo a Roma. E' tornato Mauri, è tornato protagonista in nazionale come in serie A, miglior attore a sorpresa nella notte di Belfast, migliore in campo all'unanimità.
Una bella soddisfazione per il centrocampista della Lazio che dopo qualche anno di limbo ha finalmente ritrovato se stesso e tutti i suoi colpi. "Ho fatto una buona partita, abbiamo giocato bene, ci è amncato solo il gol - ha detto - Sto bene fisicamente, ho dato il mio contributo". Lui che la nazionale l'aveva già assaggiata con Lippi nel 2004 è ri-diventato decisivo in biancoceleste. Guarda caso quando Reja lo ha riportato all'antico. Libero di inserirsi e di creare gioco partendo dall'esterno, il ruolo che all'inizio della carriera lo aveva messo in luce prima a Modena poi a Brescia al fianco di Roberto Baggio e quindi a Udine.
Infine gli anni di Roma, un impatto formidabile e 1 anno e mezzo da superstar anche come trequartista. Ma qualche problema fisico e la sua discontinuità cronica gli hanno impedito di restare ad altissimi livelli e la contestazione perenne del pubblico biancoceleste nei 3 anni successivi non lo ha aiutato. Poi la svolta. Con Reja che ci ha creduto, lo ha responsabilizzato e trattenuto a Roma; al suo fianco non c'è più Roby Baggio, ma Hernanes. E lui è rinato a suon di assist e di gol pesantissimi tutti.
Quando non c'è stato, a Genova contro la Samp, si è visto. la Lazio ha perso la sua prima e unica partita fino ad oggi; forse un caso ma da quella sera a Marassi non è più uscito e Reja non ha più sbagliato un colpo. Per la gioia dei tifosi ma anche di Prandelli che si è ritrovato fra le mani un talento che sembrava scivolato via troppo presto e che ora Lazio e nazionale sono pronte ad ammirare.