Per Benitez nessun disastro: "Esonero? Penso alla Champions"
CalcioIl tecnico dell'Inter difende la squadra nonostante la sconfitta: "Mi è piaciuta la reazione, siamo costretti a lavorare con i giovani: non è facile". Poi difende Eto'o: "È stato provocato". "Fiducia di Moratti? Al 100%". LE FOTO: LA TESTATA DI ETO'O
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L'Inter di Rafa Benitez ha 12 punti in meno di quella di un anno fa, che con José Mourinho era capolista a quota 32. Sesta dopo 13 giornate, non era così in basso dal 2004-'05: con Roberto Mancini in panchina aveva infatti 17 punti ed era settima.
Rafa Benitez gioca però in difesa, nonostante la seconda sconfitta consecutiva in campionato. L'Inter sprofonda a meno nove dal Milan, ma il tecnico spagnolo non si scompone: ""La mia posizione? Ho parlato con Moratti e Branca: c'è bisogno di stare tutti uniti, poi vedremo... È chiaro che, dopo una sconfitta, nessuno è contento. I giocatori però hanno lavorato tanto, la reazione, su un terreno di gioco bruttissimo, è stata quella che aspettavo. Abbiamo carattere, ci è mancato solo il gol. Il Chievo invece è stato bravo a sorprenderci con i contropiedi, però il nostro atteggiamento è stato buono". L'allenatore non si sente in bilico: "Esonero? Sono un professionista, penso alla prossima partita. Se vinciamo in Champions cambia tutto".
Gli episodi, per Benitez, hanno pesato più del momento negativo della squadra: "Se Pandev segna l'1-0, cambia tutto. Siamo costretti a giocare con i giovani e per loro non è il massimo giocare in queste situazioni. quando abbiamo fretta di fare gol". Cambierà qualcosa nel rapporto con la società? "No, con il presidente e con tutto lo staff, da Brance in giù, parliamo sempre. Anche oggi, dopo la partita, eravamo tutti d'accordo sul fatto che dovremmo vincere partite come questa".
Ma come può uscire l'Inter da questa situazione? "Sono un professionista: per cambiare le cose bisogna solo lavorare di più. La predisposizione al sacrificio e la reazione ci sono state, questo è importante", ha risposto Benitez, come sempre con molta calma. Forse troppa: "Sul primo gol Santon non ha attaccato la palla: è un errore di un singolo, non c'entra l'atteggiamento della squadra". Infine il tecnico spagnolo ha difeso Eto'o, colpevole di aver colpito Cesar con una testata: "Samuel ha preso un pugno: la sua reazione non piace a nessuno, ma è stato provocato".
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L'Inter di Rafa Benitez ha 12 punti in meno di quella di un anno fa, che con José Mourinho era capolista a quota 32. Sesta dopo 13 giornate, non era così in basso dal 2004-'05: con Roberto Mancini in panchina aveva infatti 17 punti ed era settima.
Rafa Benitez gioca però in difesa, nonostante la seconda sconfitta consecutiva in campionato. L'Inter sprofonda a meno nove dal Milan, ma il tecnico spagnolo non si scompone: ""La mia posizione? Ho parlato con Moratti e Branca: c'è bisogno di stare tutti uniti, poi vedremo... È chiaro che, dopo una sconfitta, nessuno è contento. I giocatori però hanno lavorato tanto, la reazione, su un terreno di gioco bruttissimo, è stata quella che aspettavo. Abbiamo carattere, ci è mancato solo il gol. Il Chievo invece è stato bravo a sorprenderci con i contropiedi, però il nostro atteggiamento è stato buono". L'allenatore non si sente in bilico: "Esonero? Sono un professionista, penso alla prossima partita. Se vinciamo in Champions cambia tutto".
Gli episodi, per Benitez, hanno pesato più del momento negativo della squadra: "Se Pandev segna l'1-0, cambia tutto. Siamo costretti a giocare con i giovani e per loro non è il massimo giocare in queste situazioni. quando abbiamo fretta di fare gol". Cambierà qualcosa nel rapporto con la società? "No, con il presidente e con tutto lo staff, da Brance in giù, parliamo sempre. Anche oggi, dopo la partita, eravamo tutti d'accordo sul fatto che dovremmo vincere partite come questa".
Ma come può uscire l'Inter da questa situazione? "Sono un professionista: per cambiare le cose bisogna solo lavorare di più. La predisposizione al sacrificio e la reazione ci sono state, questo è importante", ha risposto Benitez, come sempre con molta calma. Forse troppa: "Sul primo gol Santon non ha attaccato la palla: è un errore di un singolo, non c'entra l'atteggiamento della squadra". Infine il tecnico spagnolo ha difeso Eto'o, colpevole di aver colpito Cesar con una testata: "Samuel ha preso un pugno: la sua reazione non piace a nessuno, ma è stato provocato".